Irvine ritirato quando era sesto

Irvine ritirato quando era sesto Irvine ritirato quando era sesto BUDAPEST. Dieci vetture classificate: otto effettivamente al traguardo, solo le prime 3 a giri pieni. Via. Ottima partenza di Schumacher, mentre Hill si fa superare da Villeneuve e da Alesi. In coda si toccano Diniz, Lamy, Verstappen e Salo, scambi di accuse. Il brasiliano e il finlandese si ritirano subito, l'olandese poco dopo va in testa-coda, il portoghese della Minardi abbandona con una sospensione piegata. 19° giro. Cominciano i pit-stop e fra i vip il primo è Schumi. Quando la Ferrari torna in pista si trova la Williams del canadese davanti. Poi si ferma anche Villeneuve e passa al comando per tre giri Hill. Anche l'inglese però s'arresta e si stabilisce un nuovo trenino con il canadese, Michael e Damon nell'ordine. tattica prudente. Invece no: attacco totale, senza risparmio di energie, per dare spettacolo. Come hanno fatto Villeneuve e Hill sino all'ultimo istante, inanellando giri sempre più veloci, ingaggiando un duello che è stato il motivo dominante della gara. «Sono molto felice - ha detto il costruttore, parlando dalla sua sedia a rotelle, senza tradire troppe emozioni - Per la squadra e per la Renault (che dà i motori, ndr). Otto titoli mondiali sono molti. Ma non è finita: ci sarà un lungo futuro per la Williams, lo posso assicurare, vivo per questo». Poi Frank ha detto che lo spettacolo offerto dai suoi piloti è stato grandioso, che non c'erano or¬ «In curva ero costretto a spegnere il motore, ho sbagliato bottone e tutto si è fermato» che almeno nel prossimo appuntamento si possa evitare certi guai e che la vettura sia competitiva. Non demordiamo». La F310 è andata forte nelle prove cronometrate, ma in gara non è sembrata un fulmine. «E' vero. Finalmente ho potuto fare un'ottima partenza e questo mi fa piacere. Ma a conti fatti, comun¬ DELUSIONE SUL PODIO 32° giro. Il motore della McLaren di Coulthard scoppia in rettifilo. Irvine, che è 6°, rompe il cambio. 39° giro. Altre soste e Schumacher perde anche la 2a posizione a favore di Hill. Villeneuve è sempre 1°. 51° giro. Ultima fermata della Ferrari che mantiene la terza posizione, essendo Alesi e Berger molto lontani. Quando al 58° passaggio Villeneuve cambia le gomme, la posteriore destra non s'avvita e perde tempo. Ma Hill è già staccato e deve ancora sostare ai box. Damon riprende la gara recuperando vistosamente e sembra poter agguantare il compagno di squadra. Ma è un'illusione, Villeneuve tiene e va a vincere. A sette giri dal termine, tradito dall'elettronica, Schumacher resta a piedi. [e. eh.] dini di scuderia, che Hill e Villeneuve erano liberi di fare la propria corsa. «Per quanto riguarda Damon - ha aggiunto - non c'è fretta di parlare del contratto, lo si può anche fare l'anno prossimo. Adesso pensiamo al titolo piloti, poi vedremo». Parole sibilline, che potrebbero suonare anche come un avvertimento al trentacinquenne pilota londinese, battuto dal compagno di squadra senza alcuna scusa, su una pista che il canadese non aveva mai visto prima di giovedì. Alla fine anche un contentino per la Ferrari: «Rimane la seconda forza della stagione, mi pare che Schumacher sia sempre più competitivo e la vettura sta mi¬ gliorando». La diplomazia non è mai uno spreco, alla lunga può sempre servire... E, in ogni caso, se i rivali sono forti, maggiori diventano i meriti di chi vince. Damon Hill, apparso poi tiratissimo e con gli occhi scavati, ha perso la gara al via. Era in seconda posizione di fianco a Schumacher, è partito male - o troppo prudentemente - ed è stato superato dallo stesso Villenueve e da Alesi che hanno approfittato, per infilarsi, del varco aperto dalla Ferrari guidata dal tedesco. Fatto stranissimo: l'inglese per un equivoco non era stato avvertito dal suo ingegnere che avrebbe dovuto fare due soste ai box e non tre poi come effettivamente è que, non avrei mai potuto andare oltre il terzo posto. Con le gomme fresche la monoposto si comportava bene, ma non appena si usuravano era difficile tenerla in strada. La Williams era molto più veloce anche perché non consumava i pneumatici. Purtroppo la nostra vettura è ancora troppo sensibile alle differenze che ci so¬ no fra una pista e l'altra. E questo rende difficile il compito di metterla a punto. Per esempio nei test di Monza non abbiamo avuto alcun problema con le gomme». Da mercoledì a venerdì Schumacher sarà impegnato a Barcellona in una serie di test voluti dalla Goodyear, insieme ai piloti della Williams e della Ligier. A ca- gioniere, a raccogliere il massimo possibile quando non si può lottare al vertice. Tuttavia per lui si tratta di una forzatura, perché è un attaccante nato, che fa del cuore e de) coraggio la sua arma migliore. Lo dimostra sempre con partenze eccezionali. «E mi auguro - ha concluso - di poter ancora disputare delle corse come intendo io, con il piede sempre sull'acceleratore e non sul freno». Ercole Colombo

Luoghi citati: Barcellona, Budapest, Monza, Villeneuve