Il cornetto del presidente

// cornetto del presidente // cornetto del presidente Chi l'avrebbe mai detto? La Ferrari parte oggi in pole position. Risorta dabe proprie ceneri la Scuderia di Maranello ritrova la competitività perduta. Merito di un circuito particolarmente favorevole come l'Hungaroring e della classe di Schumacher, ma anche di una squadra che, malgrado tutto, riesce a reagire alle avversità. Perché se il migbor tempo ottenuto dal tedesco fosse un episodio isolato, ci sarebbe da sospettare in una sua prodezza. Ma stavolta in seconda fila, al 4° posto, c'è anche Irvine. La miglior qualificazione dell'anno, nel complesso. Segno che la vettura non va male. Un risultato che fa sensazione, alla Ferrari stessa e fra i rivali. «Sono sorpreso - ha detto Schumi sorridendo anche con gli occhi - e contento per il team. Ci voleva proprio. Questa è la migbor risposta a quanti, giustamente o ingiustamente ci hanno seppellito di critiche. Abbiamo dimostrato che la Ferrari non è morta». A questo punto ci si aspetterebbe la solita prudenza: miglior tempo sul giro, ma invito alla calma per la corsa. Invece no, stavolta Michael si sbilancia: «E' bello essere in pole, BUDAPEST. C'è chi non ci crede, ma la superstizione stavolta sembra aver dato ragione a Montezemolo. Il presidente della Ferrari, che già a Silverstone si era presentato con in tasca un piccolo cornetto, stavolta all'Hungaroring ha aumentato la dose: un amuleto in corallo rosso, con impugnatura in oro, lungo una decina di centimetri. «Me l'ha regalato un amico napoletano tifoso della Ferrari» spiegava ridendo mentre accarezzava ripetutamente il corno, esibendolo senza remore. E alla fine la fortuna, sotto forma della pole di Schumacher, è arrivata. Nel mondo della Formula 1, del resto, la superstizione è di casa: riti scaramantici ripetuti ad ogni Gran Premio, indumenti particolari o piccoli oggetti portafortuna, come la monetina che immancabilmente Lauda infilava nei guanti prima di ogni gara. [c. eh.] ma ancora più bello sarà vincere. Lotta molto dura, ma ci proveremo, eccome se ci proveremo». La sfida è stata già serratissima nell'ora a disposizione per conquistare le piazze della griglia. Schumi ha fatto subito vedere, sin dal primo tentativo, che aveva intenzioni serie. E ha staccato Hill e Villeneuve, i soli in grado di impensierirlo, di oltre mezzo secondo. Poi Jacques e Damon, con il coltello fra i denti si sono letteralmente buttati in pista per superarlo. Ci è riuscito il canadese, per 10 millesimi. Sembrava fatta, l'inizio dell'ennesima beffa dell'ultimo minuto. Invece no. Schumi ha ripreso la strada ed è sceso a l'17"129, media 185,129 km/h. I due della Williams, più assatanati che mai, hanno ripreso il loro carosello, ma stavolta sono riusciti solo a limare i distacchi: 53 millesimi per l'inglese, 130 per il suo giovane compagno di squadra. Per il tedesco quarta pole stagionale, quattordicesima in carriera. Alla fine il circuito, praticamente dipinto di rosso, in un tripudio di bandiere tedesche e della Ferrari, è esploso in un boato, fra

Persone citate: Lauda, Montezemolo, Schumacher, Villeneuve

Luoghi citati: Budapest, Maranello, Silverstone