I rigori sono fatali alla Juve decimata

I rigori sono fatali alla Juve decimata I rigori sono fatali alla Juve decimata LA CORUNA DAL NOSTRO INVIATO Sei gol, tre espulsi colpi proibiti, un arbitraggio indegno di un «internazionale» come Lopez Nieto: finale col brivido per il Trofeo Teresa Herrera che la Juve ha avuto quattro volte in pugno per farsi sempre raggiungere dal Botafogo. E la decisione ai rigori, dopo che la Juve era rimasta in otto contro dieci (espulsi Torricelli, poi Monterò e Ametrano), ha dato ragione al Botafogo: errori di Amoruso, Di Livio e Jugovic, mentre Peruzzi fa il miracolo solo sul primo tiro: da 4-4 a 4-7 e trofeo al Botafogo. Resta la prova di carattere dei bianconeri, già pronti a sostenere le battaglie più impegnative. Alla partita decisiva la Juve è arrivata dopo aver passeggiato tranquillamente fra le rovine dell'Ajax. Ma è stato troppo facile battere i campioni d'Olanda, Lippi non pensa affatto di essere il generale di un'armata mvincibile. Al di là della vittoria dai contorni tennistici, il tecnico juventino ha molti motivi per essere fiducioso. La difesa è u reparto più organizzato, Zidane cresce, Boksic convince. Quello di venerdì è stato il trionfo della creatività e pure di una sana improvvisazione di stampo italico. Per la seconda volta in pochi mesi la Juve ha spiegato all'Ajax che di troppi schemi si può anche morire. Ma il Marcello non perde la testa. Il suo pragmatismo resta immutato, aumenta semmai la certezza di avere a disposizione un gruppo di valore. Nuova Juve, vecchia voglia, insomma. Spiega Lippi: «Segnare sei gol all'Ajax è sempre un bella soddisfazione, ma sono altri i motivi che mi fanno sperare. So di avere una Juve che non è mai sazia, che ha grandi motivazioni, in cui i nuovi arrivati entrano subito in sintonia con gli altri. Ma non è il caso di creare un'attesa eccessiva». Piace a Lippi lo spirito di emulazione che ha contagiato tutti. E da parte sua fa il possibile perchè nessuno si senta arrivato: «C'è una bella gara fra Padovano, Vieri e Amoruso. Non voglio che nessuno si consideri titolare o pensi di aver perso il posto». E ieri sera ii turn over lippiano ha premiato lo scatenato Padovano e Vieri, quest'ultimo al posto di Boksic, leggermente infortunato. Ma un po' tutta la Juve è cambiata, anche se intensità di gioco e aggressività sono rimaste le stesse. Il Botafogo, che quando era già sul campo ha dovuto indossare le maghe del Deportivo La Coruna per evitare problemi cromatici con la Juve, avrebbe potuto passare in Vieri sfiora il gol al 3', ma è il Botafogo a trovare un'improvvisa fiammata, che consente a Tulio, la stella dei brasiliani, di battere Peruzzi di testa. Tutto da rifare, proprio nel momento in cui si accende la spia della riserva. Ancora impacciato Ametrano, la Juve fatica a ricucire il proprio gioco, la squadra si allunga, i pericoli per Peruzzi non mancano. I brasiliani, che venerdì hanno riposato, ora possono affondare i colpi. La Juve ha orgoglio da vendere e risponde colpo su colpo. La partita vive il suo momento più emozionante e caotico. Al 30' grande giocata di Di Livio e colpo di testa vincente di Amoruso. Due minuti dopo i brasiliani pareggiano con una legnata di Franca. Poi si degenera. Si accende una mischia furibonda, volano colpi proibiti, Lopez Nieto caccia Torricelli e Otacilio. E si va ai supplementari. Al 3' Juve di nuovo in gol con Amoruso, poi l'incredibile pareggio di Tulio (12' pts) segnato con la mano. Per Lopez Nieto tutto regolare ed espelle Monterò per proteste. Ancora Amoruso in gol, sembra fatta, ma un'ingenuità difensiva concede al Botafogo un'ultima chance dal dischetto e Tubo non perdona. E la lotteria dal dischetto premia i brasiliani. Finale nervosissimo e la squadra di Lippi finisce 8 contro 10: espulso Torricelli nella ripresa e poi Monterò e Ametrano nei supplementari vantaggio al 12' (traversa di Otacilio), ma ha subito mostrato limiti evidenti, giocando un calcio con pochissima fantasia. I bianconeri ne hanno approfittato e dopo un paio di occasioni fallite per un nulla, al 23' sono passati in vantaggio con una deviazione di testa di Vieri su perfetto assist di Del Piero. La Juve ha insistito, ma badando soprattutto ad amministrare le forze. Al 27' ha cercato ancora il gol Padovano, ma il portiere Wagner si è superato deviando in angolo. Alla ripresa del gioco, subito 0 debutto di Ametrano, e Lippi, a conferma della versatilità del gruppo, cambia modulo in corsa passando al 4-4-2 e inserendo Amoruso al posto di Padovano. Fabio Vergnano Juventus-Botafogo 4-7 Juve (4-3-3): Peruzzi 6; Torricelli 5, Ferrara 6,5, Monterò 6, Porrmi 6,5; Di Livio 7, Deschamps 6,5, Jugovic 6; Del Piero 7 (l'st Ametrano 6), Vieri 6,5 (3' pts Boksic), Padovano 7 (1' st Amoruso 7). Botafogo (4-4-2): Wagner 6; Wilson Goiano 6, Gottardo 5, Grotto 6, Jefferson 6; Franca 6,5 (44' st Ze Carlos sv), Souza 6, Otacilio 5, Marcelo Alves 6; Sorato 5 (13' st Mauricinho 5), Tubo 6,5. Arbitro: Lopez Nieto 4. Reti: pt 23' Vieri; st 6' Tubo, 30' Amoruso, 32' Franca; pts 3' Amoruso, 12' Tubo; sts 12' Amoruso, 14' Tubo rig. Espulsi: 35' st Torricelli e Otacibo, 12' pts Monterò; 13' sts Ametrano.

Luoghi citati: Ferrara, Olanda