Si gioia i soidi delle ferie e s'uccide di 1. 1.

Si gioia i soidi delle ferie e s'uccide Si gioia i soidi delle ferie e s'uccide Aveva 20 anni, era arrivato a Riccione da 2 giorni A cinque anni, abbandonala in auto Rimini: finisce in manette l'amico di famiglia RIMINI. «Mi sono rovinato, mi sono rovinato». Una frase, il preludio d'una tragedia. Può finire sotto un treno lanciato a 160 chilometri l'ora la vacanza di un giovane di venl'anni? Può l'angoscia per aver perso tutti i soldi a disposizione in un gioco truffaldino trascinare un ragazzo nonnaie verso una terribile morte? Evidentemente sì, visto quanto accaduto l'altro pomeriggio tra Rimini e Riccione, con un ragazzo mantovano di vent'anni, un operaio descritto senza grilli nella testa, serissimo, che si è ammazzato per aver perso tutto al gioco delle «tre carte». Sì, proprio quell'attività un po' truffaldina che nei film passa per essere quasi gioiosa, pur di non immedesimarsi nei panni di chi viene «spennato». Mai come quest'anno in Riviera spadroneggia il gioco delle tre carte, che, per la legge, non è nemmeno gioco d'azzardo. Mai come quest'anno sorgono come funghi i cosiddetti «tavoli della fortuna», che sono tali solo per i gestori. Davanti a uno di questi il giovane mantovano ha incontrato, probabilmente, il «buco nero» della sua coscienza. Un'inarrestabile forza d'attrazione verso il gioco prima, la voglia di rifarsi poi, la febbre dello smettere infine. E poi, in fondo, la disperazione che porta alla morte. E' la curiosità di provare che ti attira nel vortice. Con i «compari» dell'uomo che tiene il banco che, da che mondo è mondo, fanno la loro parte: si comincia facendo vincere il nuovo arrivato, un paio di giri, 100 mila lire alla botta, poi parte la «stangata», ormai classica. Con la vittima che viene presa d'infilata, uno, due, tre e più volte. Sono colpi da 100 mila lire. E se qualcuno non interviene il rischio è quello di perdere di brutto. Com'è accaduto al giovane di Mantova. Trascinato via, quasi a forza, da due amici con cui aveva deciso di trascorrere questi giorni di vacanza sulla Riviera romagnola. Ma per lui qualcosa era comunque mutato: sconvolto dal RIMINI. Abbandonata in auto, cinque anni, dopo una notte tempestosa passata con un solo costumino addosso, avvolta in un asciugamano per ripararsi dal freddo di un temporale d'estate. Così l'aveva lasciata, piangente, un amico di famiglia in un'auto parcheggiata a Miramare di Rimini. L'hanno ritrovata l'altra mattina gli agenti della polstrada di Riccione. La piccola chiedeva disperatamente della mamma. Una serie di fotografie, trovate nell'auto, ha permesso di risalire, in spiaggia, all'uomo che aveva passato la notte con lei: P.S., 46 anni, originario, come la bambina, della provincia di Taranto. Stava vendendo sigarette di contrabbando ai bagnanti. E' stato invece arrestato per sottrazione ed abbandono di minore. Solo nel primo pomeriggio gli agenti sono riusciti a ritro¬ gioco, dalla perdita dei suoi soldi, da quel miraggio di una fortuna che gli era subito sfuggita. O chissà cos'altro. Fatto sta che al rientro in albergo, a notte tarda, qualche meccanismo nella sua mente si era già messo in moto. La mattina non ha seguito i suoi amici in spiaggia, ha preso i soldi che gli erano rimasti (per pagare un debito?) e alle 12,45, a 300 metri dalla stazione di Riccione, si è fatto travolgere dal Pendolino, puntuale come mai, lanciato in piena corsa. Una tragedia. In un primo momento si era pensato ad un incidente, ma con il passare delle ore, con l'emergere dei precedenti, con gli amici che avevano quella frase che «rimbombava» in testa, la possibilità di un atto sconsiderato è diventata sempre più vicina alla verità. Se ci può essere una verità quando capita, nella vita, di incontrare il «gioco delle tre carte», con il destino al banco. vare la madre della piccola, una casalinga di 26 anni, che da più di un giorno faceva la spola, insieme alla moglie dell'arrestato, dal Bagno 44 di Rimini, dov'erano state lasciate, e la stazione dei carabinieri, dove aveva già presentato la denuncia per «rapimento» di sua figlia. In questa intricatissima storia emerge anche la scomparsa del padre della bambina, M.D., 29 anni, di cui si sono perse le tracce. Quando le due donne erano arrivate a Rimini, giovedì scorso, non era in stazione con l'amico ad accoglierle. Eppure le due famiglie, che pure negli ultimi tempi avevano convissuto, avrebbero dovuto passare un periodo di ferie insieme. Arrivate al Bagno 44, dopo aver affittato un ombrellone, le due donne hanno scoperto che non avevano un albergo a loro disposizione. Non solo, dopo qualche minu¬ Luigi Luminati to l'uomo si è allontanato con la bimba dicendo che andava a fare un bagno; invece è scomparso. A nulla sono valse le ricerche dei bagnini e l'appello lanciato dall'altoparlante in spiaggia: della piccola nessuna traccia. Ci sono voluti una notte terribile in auto e l'abbandono della bimba da parte dell'uomo alle 5 della mattina per farli rintracciare dai poliziotti. La piccola ha raccontato di aver dormito sui sedili posteriori, mentre l'uomo era rimasto su quelli anteriori. Dai primi accertamenti medici non risultano segni di violenza sulla piccola. Sarà il Tribunale dei minori di Bologna, che ha deciso la restituzione della bambina alla madre, a stabilire se sottoporla ad una perizia più completa. Madre e figlia sono già tornate a casa nel Tarantino. Polizia e carabinieri proseguono le ricerche del padre. [1. 1.]

Persone citate: Pendolino, Tarantino