«Nessun allarme» Nilde lotti operata a un polmone di Massimo Caprara

m m Credevo che, entrati ormai nella seconda Repubblica e addirittura nell'alternanza, le logiche l'ossero diverse e le persone fossero valutate nella loro dignità e responsabilità. Con tutto il pluralismo, naturalmente». Possibile che non le avessero detto niente? «Niente. Comunico coi vertici aziendali attraverso i giornali». Non ha visto Iseppi venerdì, in jeans e sandali da frate, ha scritto persino qualcuno? «L'ho visto la sera in cui hanno fatto quel bel capolavoro, quando avevano già mandato fuori il comunicato col mio nome scritto, per la Tgr, senza che nessuno me l'avesse detto. E non avevo i jeans ma uno stupendo pantalone di lino. E un paio di sandali che tutti gli intellettuali di Capalbio usano, che non sono affatto veri sandali ma scarpe che da dieci anni portano tutti quelli che frequentano Oxford, e nel mio picco- lo anch'io, che ho 46 di piede e sono un ex baskettista». Sempre ostinato. Come nell'8I, quando si dimise da vicedirettore vicario dopo che Franco Colombo era stato trovato negli elenchi della P2. «Certo. E il Tgl si è tenuto per due anni Emilio Fede perché ho mantenuto fede alle mie dimissioni irrevocabili. L'azienda conosce la mia storia. Quando ci sono dei valori fondamentali in gioco, io vado fino in fondo. Poi si discute, si esamina. Un moderato come me, che viene dalla scuola di Moro, lo sa bene». Proprio da un moroteo come lei, l'azienda non se l'aspetta una causa. «E fanno benissimo a non aspettarsela. Ma la causa, nella mia concezione, è uno strumento normale quando, purtroppo, c'è, o si presume che ci sia, la lesione di un interesse». Maria Grazia Ut tizzone «Nessun allarme» Rivela Massimo Caprara

Persone citate: Emilio Fede, Franco Colombo, Iseppi, Maria Grazia, Moro

Luoghi citati: Capalbio, Oxford