Travolti da un'onda di ghiaccio di Giorgio MacchiavelloEnrico Martinet

Il disastro è stato causato dal crollo di una lastra di 40 metri Il disastro è stato causato dal crollo di una lastra di 40 metri Grave una bambina di otto anni Alcuni turisti sono finiti in acqua Li ha soccorsi un elicottero che cercava una cordata di alpinisti dispersa Travolti da un'onda di ghiaccio Monte Bianco, 11 feriti sulle rive di un laghetto LA DINAMICA DELL'INCIDENTE COURMAYEUR. Enrico l'ha tirata fuori per un braccio mentre Simona scivolava nell'acqua grigia e gelida, trascinata da una lastra di ghiaccio. Due fratelli che hanno visto quel crollo spaventoso, il ghiacciaio che sprofondava come gli iceberg dell'Artico. Enrico, 15 anni, è sotto choc in un letto dell'ospedale di Aosta, Simona, 8 anni, è dietro i vetri della rianimazione, con la testa rotta dal ghiaccio, ma è cosciente. Ce la farà. Sono due degli undici feriti di un pomeriggio di paura sulla riva del lago del Miage, 2051 metri, nel cuore del Monte Bianco, nella Val Veny, che da Courmayeur piega verso Sud-Ovest, fino al colle del Seigne con la Francia. Undici turisti travolti da un'onda di due metri zeppa di ghiaccio a lastre e a blocchi. I feriti sono otto toscani, un giovane di Varese e due tedeschi. I loro nomi: Enrico e Simona Turchetti, di Arezzo, figli dell'orafo Mario, Annalisa Sandroni, 43 anni, Marta Debolini, di 19, tutti aretini, i fiorentini Antonietta Andorlini, 65 anni, Andrea Landi, di 22, e Nicola Gori, di 19, William Sortini, anch'egli di 19 anni, di Varese, e la coppia Ulrich e Anette Minz, di Buckeburg. Nessuno di loro è grave, hanno riportato contusioni, tagli, escoriazioni. Ma sono tutti in ospedale ad Aosta. L'undicesimo ferito, Lapo Bechelli, 34 anni, di Firenze, è invece stato bendato a un braccio al centro traumatologico di Courmayeur. Erano tutti accanto a quel fronte glaciale che muore con un «muro» grigiastro nel lago del Miage. Lì a fotografare proprio il crollo di blocchi di ghiaccio, i detriti che arrivano fin laggiù dal Monte Bianco, seguendo la gigantesca «strada» del ghiacciaio del Miage, il più grande del versante italiano del «tetto d'Europa». Altri turisti erano sulla riva opposta, di fronte a quella parte di montagna più artica che alpina, accanto a un boschetto di larici. Il crollo avviene poco dopo le 14. Improvviso. Una «fetta» lunga 40 metri, alta più di dieci, si stacca dal «muro», si corica come fosse gesso, mentre il suo «Non c'entriamo con qu enorme piede sprofonda provocando l'ondata violenta. L'acqua frusta la riva morenica spruzzando ghiaccio, sabbia e sassi. Investe i turisti, getta su Simona una lastra che la trascina in acqua. Ma Enrico è lì, pronto a salvarla. Dall'altra sponda un gruppo di venti turisti è testimone di un inferno di pochi secondi. Sull'acqua rimangono centinaia di blocchi. Il frastuono del crollo lascia spazio allo sventagliare delle pale di un elicottero della Protezione civile. Sorvola la Val el Veny in cerca di alpinisti dispersi sul Dòme del Miage mentre il centro di soccorso riceve la chiamata per una gamba rotta al lago del Miage. Qualche secondo dopo la «gamba rotta» diventa un «codice rosso», un intervento di grande portata. La guida alpina Massimo Datrino vede dal velivolo la gente che urla sulle sponde del lago e fa intervenire il secondo elicottero. Le guide si calano con il verricello, soccorrono i più gravi con l'aiuto di un medico, poi il trasporto all'o¬ spedale di Aosta. La seconda ad entrare al pronto soccorso è la piccola Simona. Il crollo del fronte glaciale non è un evento singolare, ma è la proporzione a stupire. Tuttavia i turisti che hanno sentito «rumori sordi» e hanno visto «pietre e ghiaccio cadere» non hanno interpretato quei segni come l'annuncio di un possibile sprofondamento. Il geologo Massimo Pasqualotto, che sta studiando la zona, dice: «Un evento di questa portata non era prevedibile». TE LA LASTRA Di GHIACCIÒ 51 f ' STACCATA DAIFRONTE DE GHIACCIAIO DEL MIAGE CHE MUORE NEI LAGO. UNA «FETTA» DI 40 METRI WÌA8GH&ZÀM CHLTRE 10 DI AIIPZZA: E^CADUTA^UiO i SPECCHIO D'ACQUA PROVOCANDO UN'ONDA DI ACQUA MISTA A GHIACCIO CHE SI E' ABBATTUTA SU UN GRUPPO DI TURISTI |12) CHE SI TROVAVANO A CIRCA À 3 METRI DI DISTANZA AK5UIUE NOIRE DEPtUTEREY DAL PUNTO IN CUI E' CADUTA L'INCIDENTE E'AVVENUTO A 2.151 METRI DI QUOTA. Questa parte della Val Veny è sotto il controllo del servizio sistemazioni idrauliche della Regione valdostana da molto tempo. E' un'area instabile proprio per la presenza di morene, laghi e ghiacciai. Zona a rischio: la strada che giunge vicino al lago è stata chiusa da anni dal Comune di Courmayeur, proprio per il pericolo. Basta un temporale o il crollo di un seracco del Miage per provocare frane. Giorgio Macchiavello Enrico Martinet LAGO MIAGE

Persone citate: Andrea Landi, Anette Minz, Annalisa Sandroni, Antonietta Andorlini, Lapo Bechelli, Massimo Datrino, Massimo Pasqualotto, Nicola Gori, Simona Turchetti, William Sortini