Espropriato dall'Anas chiede aiuto all'ex pm
Il ministro: io ascolto sempre chi ha bisogno Il ministro: io ascolto sempre chi ha bisogno Espropriato dall'Anas chiede aiuto all'ex pm ROMA. E' arrivato domenica sera da Salerno, ha parcheggiato l'auto davanti al ministero dei Lavori pubblici per una «protesta pacifica» contro l'Arias (come è scritto sul cartello issato sulla vettura), martedì notte l'incontro con Di Pietro, e subito la sua pratica si è messa in moto. Così Raffaele Di Marco, 61 anni, da Salerno, racconta la sua anomala «estate romana», e la disponibilità trovata a Porta Pia. Da due giorni è infatti di casa al ministero dove, dopo il colloquio notturno con il ministro Antonio Di Pietro, è stato ricevuto da Valeria Oliviero (responsabile dell'Ispettorato circolazione e traffico) e dall'ingegner Ferrazzini, dell'Anas. «Nel 1989 - spiega - gli venne espropriata dall'Anas l'azienda sportiva Eden Park, 10 mila metri di impianti tra Omignano Scalo e Vallo Scalo: si doveva costruire la superstrada che unisce la pianura di Paestum alla Calabria. Ma il risarcimento per quell'esproprio non è mai arrivato». A Roma ha incontrato subito comprensione dai carabinieri di stanza davanti al ministero e, poco più di 48 ore dopo esservi arrivato, anche dal ministro, che lo ha fatto convocare dagli alti dirigenti del dicastero perché esponesse il suo caso e si riuscisse a trovare una soluzione. «Di Pietro mi ha detto: non ho la bacchetta magica, ma aiuto le persone che hanno ragione e quelle che hanno bisogno», racconta; aggiungendo che il ministro ha voluto «essere informato di come sono andati i colloqui all'Anas». Di Marco è quindi soddisfatto, ma dice che non lascerà la sua «postazione» davanti al ministero fino a quando non gli metteranno «nero su bianco» che il suo caso è stato risolto. «Ho viveri per altri 10 giorni», spiega. (Ansa)
Persone citate: Antonio Di Pietro, Arias, Di Marco, Di Pietro, Eden Park, Raffaele Di Marco, Valeria Oliviero
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