LO CHOC IN REDAZIONE

LO CHOC LO CHOC IN REDAZIONE IROMA ERI sera sopra il cielo di Saxa Rubra sono arrivati i marziani. Qualcuno diceva che non esistevano. Qualcun altro che non sarebbero mai venuti. Invece, proprio come all'inizio di «Indipendence Day», il film americano che intende terrorizzarci in autunno, al tramonto dell'8 agosto 1996 - era un giovedì - il sole è scomparso dietro un'enorme nuvola rossa. Lì per lì è sembrata una nuvola normale, tanto che neanche il terrestre Nuccio Fava, nella sua stanza al Tgl con vista suggestiva sul raccordo anulare, ha staccato gli occhi dai televisori (tredici) e dai telefoni, tutti occupati. Forse soltanto Italo Moretti, un vecchio stregone, ha intuito per un attimo che dietro la nuvola ci fosse qualcosa. Infatti c'erano loro, i marziani, in missione sul pianeta Rai per portare a compimento la lottizzazione più fantascientifica della storia. Un gruppo di giornalisti è uscito con passo fiacco dalle palazzine dei telegiornali e ha guardato in su: «Qui sta per piove», hanno detto, non capendo niente, o forse tutto. Appena rientrati in ufficio, 1 inevitabile era già successo e stava scritto sui loro computer bolliti dal caldo, sui fax che battevano a lettere grosse i nomi dei nuovi padroni. Gli alieni. Erano lì, e uno stava parlando al telefono con Nuccio Fava. «Devi accettare il Tg regionale di Vigorelli, così l'elenco è completo», diceva la voce. E Fava, eroico: «No, non mi avrete». Ma lo diceva con un linguaggio talmente democristiano, a base di «vi ringrazio per il grande onore», che il marziano equivocava, dando Fava per fatto. Invece Fava era disfatto. Cercava di mettersi in contatto con uno dei pochi scampati, Mimun, ma il direttore del Tg2 era già salito sull'astronave da un pezzo, e stava dettando il primo comunicato dell'era marziana: «La mia riconferma è il giusto riconoscimento per un tg che realizza...».

Persone citate: Fava, Italo Moretti, Mimun, Nuccio Fava, Vigorelli