Sepolti dal fango nel sonno

Centottanta feriti, 144 dispersi: la fiumana ha trascinato auto, roulotte Centottanta feriti, 144 dispersi: la fiumana ha trascinato auto, roulotte Sepolti Tromba d'acqua devasta un camping in Spagna: 74 morti aiutare le vittime, alcune delle quali sono state ritrovate senza vita a un chilometro di distanza. Gli abitanti di Biescas, una cittadina di 1600 anime dei Pirenei centrali, hanno anche loro partecipato alle ricerche dei campeggiatori. I feriti sono stati ricoverati a Jaca e Huesca. Ma è stato ieri mattina alle 6, allo spuntare di un caldo sole, mentre le vie di comunicazione erano ancora interrotte, che la tragedia è apparsa in tutte le sue spaventose dimensioni. In almeno un chilometro quadrato erano sparsi carcasse d'auto, caravan e cadaveri, sepolti nel fango. Gli elicotteri trasportavano, a volte con i corpi nudi penzolanti dalle speciali funi di salvataggio, i morti in un obitorio improvvisato, un capannone industriale di Jaca. Le continue edizioni speciali di radio e tv sembravano bollettini di guerra: 36 morti alle 9, 50 alle 11, 63 alle 14, 70 alle 19. I due numeri verdi per i familiari delle vittime (dall'Italia: 0034 76/281234 e 0034 - 74/485002) erano tempestati di telefonate. E qui si è aggiunta una tragedia nella tragedia: l'identificazione delle vittime è difficilissima perché i documenti chissà dove sono e le autorità non hanno fornito subito l'elenco. Per genitori e parenti ore di autentica disperazione per la sorte dei loro cari. La prima lista, 28 persone tutte spagnole, è stata data solo alle 17. Le operazioni di soccorso, 1500 uomini tra Guardia Civil, Croce Rossa, esercito, protezione civile e volontari, elicotteri, cani antivalanga, sono state coordinate dal ministro degli Interni Jaime Mayor Oreja, che ha interrotto le sue vacanze ed assicurava: «Abbiamo predisposto tutti i mezzi necessari». Anche il premier Aznar ha interrotto le ferie. Arrivato sul luogo del disastro, ha detto affranto dopo aver sorvolato la zona: «E' ano spettacolo orribile». Alle 17 sono giunti da Palma di Majorca, per esprimere il loro cordoglio e visitare i feriti, i Reali di Spagna, che in segno di lutto non hanno partecipato alla regata «Copa del Rey». Le ricerche degli scomparsi continueranno oggi e domani. Ed è assai arduo localizzare cadaveri sepolti nel fango in una zona boscosa. La zona da rastrellare è immensa, arriva a 15 chilometri dal campeggio. Quest'immane tragedia si aggiunge ad altre inondazioni che hanno provocato, negli ultimi 34 anni, più di 600 morti. Per l'organizzazione nazionale dei camping l'ubicazione della «Virgen de las Nieves» era assolutamente regolare. Ma i dubbi, forti, rimangono. Morire di camping non può essere solo una casualità dovuta ad una tromba d'acqua. Soprattutto in una zona sempre piovosa come i Pirenei. Gian Antonio Orighi x :-:v:;:<:::-. < MALTEMPO ASSASSINO BELLUNO NOSTRO SERVIZIO Estate da dimenticare per le Dolomiti. Il maltempo ha scatenato l'inferno tra le montagne più belle del mondo. Un giovane alpinista precipitato in un dirupo, sette escursionisti feriti da una pioggia di sassi staccatisi da una parete e un'ottantina di persone evacuate dalle loro case per la frana che, dopo un temporale, si è abbattuta su un paesino del Cadore a 15 chilometri da Cortina d'Ampezzo. Una massa di fango e sassi, staccatisi da un ghiaione dell'Antelao, si è scaricata su Cancia di Cadore, vicino a Borea, attraversato la strada statale Alemagna, investendo una trentina di case e smorzandosi nei prati del fondovalle. Nessun ferito tra gli abitanti, che però per precauzione hanno passato la notte fuori casa ospiti di parenti ed amici. Per la gente è tornato l'incubo di due anni fa, quando una slavina si staccò dal- LE MINACCE DEL TERRITORIO «i A

Luoghi citati: Ampezzo, Belluno, Cadore, Italia, Spagna