ALLA SCOPERTA DELL'ELDORADO

IL CONSIGLIO IL CONSIGLIO di Alessandro Fo CHI nelle vacanze intende spostarsi può ricorrere a Erodoto le cui Storie costituiscono tanto spesso l'osservazione più antica di un occidentale su varie civiltà limitrofe. Sull'ala della sua semplice ma lattea ubertà potrà trasvolare sull'Egitto, la Cirenaica, le terre incognite di Scizia e di Tracia e rivivere le gloriose gesta dei Greci contro i Barbari persiani, in un clima che è ad un tempo di rigorosa indagine e di fiaba. Poiché un viaggio cosi è meglio affrontarlo in prima classe, questa agenzia consiglia la recente edizione in due volumi dei Classici Greci Utet per le cure di A. Colonna e F. Bevilacqua. dical, tecno, ecc. - per rendere meno doloroso il regale trapasso della spy story. A parte il gioco eterno degli eroi, il fascino maggiore - perduto per sempre - era quel continuo e inafferrabile girovagare tra frontiere inaccessibili e Paesi proibiti che accendeva squarci di fantasia soprattutto là dove la realtà era prerogativa di pochi. E non era cosa da nulla, perché permetteva alla mente di viaggiare e di raggiungere mete altrimenti impensabili. Ora tuttavia, dopo anni di encefalogrammi quasi piatti che hanno sfiorato persino monumenti come Le Carré e Forsyth, un improvviso e appassionante segno di vita: viene da David Lindsey - già autore fortunato di Senza pietà e di Pericolose verità - con il suo Cuore di vetro che, non potendo riesumare la vecchia guerra fredda tra Stati, ne inventa una nuova: quella tra mafie, Amore e «collimiti»: una torbido spy story senza agenti segreti ma con due donne feroci con i loro eserciti di agenti segreti, di killer, di infiltrati, di residenti, di capicontrollo, di gestori, di case sicure, di dossier e di soldati che si muovono rapaci tra Mosca e Houston con vigorose puntate a Parigi e in Sicilia. In altre parole: l'esatto paradigma dei più classici giochi di spie. Con una sola, micidiale, variante: odio e amore sono un'esclusiva questione di donne. Mentre gli uomini, pur protagonisti, rimangono semplici burattinai di uno sfondo in controluce. La storia. Irina è la schiava di Sergej Krupatin: per lui tra- ALLA SCOPERTA DELL'ELDORADO I FIUMI SCENDEVANO A ORIENTE Léonard Clark Garzanti pp 478 L. 24.000 I FIUMI SCENDEVANO A ORIENTE Léonard Clark Garzanti pp 478 L. 24.000 I viaggiatori l'estate editoriale regala quattro gustose letture. La prima ci catapulta nell'Eldorado. «Una teira favolosa di incommensurabili tesori»: da questa descrizione dei conquistadores spagnoli si è incrementata una leggenda che per due secoli ha portato masnadieri di tutta Europa alla caccia delle «lacrime del sole», l'oro, nelle giungle dell'Amazzonia e dell'Orinoco. Sempre con lo stesso obiettivo, l'esploratore americano Léonard Clark, alla fine degli Anni 40, si mise in viaggio verso il Gran Pajonal, una landa sconfinata ad Est delle Ande peruviane. Lo scopo ufficiale era di penetrare nella foresta vergine e scoprire le ricette mediche segrete dei «brujos», gli stregoni indios. Un espediente per eludere le leggi sui ritrovamenti. L'avventura non ebbe il ricco finale sperato, ma fruttò un libro di successo, I fiumi scendevano a Oriente. Uno straordinario concentrato di avventura, popolato di straordinari personaggi, ambientato in una natura esuberante e pericolosa, fitto di incontri con i resti di civiltà antiche. Pubblicato nel 1953, oggi viene finalmente ripubblicato. Clark, figlio di un esploratore, è stato un tipo curioso: fuggì da una brillante carriera bancaria per realizzare interminabili viaggi nelle zone più impervie e ricche di leggende. Fino a morire annegato nel 1957, in Sud America. Anche un altro viaggio di Léonard Clark, tra storia e avventura, viene ripubblicato a quasi cmquant'anni dalla prima edizione italiana, con il titolo Alle sorgenti del Fiume Giallo. Si tratta della cronaca della spedizione che, nel 1949, si mosse verso il Tibet nordorientale, nelle zona del Kun Lun, da cui sorge il Fiume Giallo. Doppio l'obiettivo: quello ufficiale era di rilevare l'altezza dell'Amne Machin, vetta rivale dell'Everest e fino allora inviolata per via della sua fama maledetta e della feroce tribù Nglok. Quello nascosto, di predisporre la ritirata per le truppe dell'esercito nazionalista cinese ormai in rotta e inseguito dalle annate comuniste di Lin Piao. Storia dell'alpinismo e spionaggio politico si intersecano con la godibilità del romanzo. Il terzo volume ha l'impianto tradizionale della guida di viaggio, ma tratta un argomento curioso fatto di mete inusuali: Abbazie e monasteri d'Europa. Per chi desidera vacanze di quiete e meditazione, silenzi e sani prodotti della terra, Cesare Romano ha schedato le opportunità offerte da 480 centri monastici benedettini. Con una suddivisione per nazioni, di ogni monastero c'è una descrizione, anche storica, e poi le opportunità offerte. Con ogni indicazione utile a chi desidera soggiornarvi. Infine da segnalere la rinascita della rivista «Le vie del mondo» Touring Club Italiano, da oggi bimestrale. Il primo numero è dedicato a Istanbul (pp. 160, L. 18.000). Il ritratto di questa antica meta di commerci e viaggi è composta con un mosaico di descrizioni, uscite dalle penne di 20 scrittori tra cui Casanova, Jan Potocki, Gautier, De Amicis, Loti, Le Corbusier, Hemingway, Hugo, Verne, Shiel. Cui vanno aggiunti un saggio di Arbasino, un portfolio di vecchie fotografie, una bibliografia e una filmografia. Nei prossimi numeri: il Rajastan, Shanghai, Praga, il Golfo di Napoli. Alessandro Rosa ma, uccide, si prostituisce. Ha dimenticato la pietà ed è travolta da un unico, angoscioso, sentimento: la salvezza della figlia tenuta in ostaggio dal suo spietato Pigmalione. Il suo opposto in campo avverso, l'Fbi, è Cate: anche lei schiava, pur se in modo diverso, dei suoi labirinti. In primo luogo: il ricordo di un marito adorato, morto in missione, ma all'improvviso scoperto come assiduo adepto alla dea dell'infedeltà coniugale nell'incresciosa testimonianza dei colleghi. In secondo: il senso del dovere, che la spinge ad infiltrarsi senza copertura - e con un microfono sotto pelle - nelle file degli avversari. Le due donne fatalmente si incontrano e si scontrano. A Houston. Ognuna con la sua missione, ognuna con la sua identità segreta, ognuna con i suoi trucchi «indecenti», in quello che diventa un vero e proprio duello tra mafie antiche e emergenti - la cecena, l'italiana e la cinese - desiderose soltanto di eliminarsi o di allearsi. Entrambe, Irina e Cate, schegge di un disegno diabolico che non disdegna di sacrificarle pur di ottenere il proprio scopo. Inutile raccontare di più perché la trama è ad incastro ed ogni tessera è funzionale alla successiva per cui rivelando anche un piccolo meccanismo si svela già troppo. Rimane una cosa da segnalare: il fondale. David Lindsey è un texano cresciuto tra ranch e campi petroliferi e la sua Houston è vivida, profondamente diversa da quella delle cartoline illustrate o dei film con la base della Nasa o una spiaggia di Galveston in primo piano. E' un groviglio vorticoso di strade e di razze, di affari e di sospiri. Si entra nelle case col giardino davanti, nei palazzi di vetro ed acciaio che oscurano l'orizzonte, nei negozi, nei ristoranti, nei country club e nelle ville con vista sul golfo, nei docks e negli infiniti piazzali di cemento dei grandi magazzini. Si sentono il sole, l'umidità, il vento, la pioggia. Si ascoltano mille lingue e mille voci. E non sono soltanto rumori di fondo, ma la linfa di una città che è spesso un enigma per gli stessi americani e che non è mai ciò che appare a prima vista. Piero Soria VIAGGIO D'AMORE IN POLINESIA