De Crescenzo: la Zardo? Mai stata a casa mia

De Crescenzo: la Zardo? Mai sfata a casa mia De Crescenzo: la Zardo? Mai sfata a casa mia ABIELLA MICO della Zardo sì, ma a casa mia non è mai stata. L'ho ospitata alcuni mesi fa, per qualche giorno: e il pm ha pensato che abitasse nel mio palazzo». Luciano De Crescenzo, l'ingegnere e scrittore napoletano, torna ad essere lambito dall'inchiesta sui sexyprovini, il cui ultimo botto è l'arresto di Raffaella Zardo, la fotomodella trevigiana amica, fra gli altri, di Gigi Sabani e Valerio Merola. L'altro pomeriggio, quando il pm di Biella l'ha fatta ammanettare con un escamotage (cioè attirandola sotto lo studio del suo legale), ha mandato i carabinieri del reparto operativo di Roma a perquisire il suo «domicilio»: una casa del cen¬ a è un operaio di 57 anni tro, il cui proprietario è appunto Luciano De Crescenzo. «Un equivoco - precisa subito il difensore della Zardo, Vittorio Vitolo -: ai magistrati la mia cliente aveva lasciato quel recapito, ma la casa non è affatto quella dove vive De Crescenzo: anzi, penso che ora l'affitti a un'altra persona». E così, seppure per sbaglio, il nome dello scrittore torna a fare capolino nell'indagine su sesso e vallette. Già citato più volte come amico di Raffaella Zardo, e fotografato dalle riviste rosa accanto alla bionda fotomodella, De Crescenzo stavolta è seccato: «Per carità, domani non scrivete 'sta cosa. La casa è di mia proprietà, ma io non ci ho mai abitato». L'autore di «Così In cinque contro una gi parlò Bellavista» pensa già ai titoli, ma stavolta a quelli dei giornali: «Sono una tragedia. Mi ricordo un'intervista in cui Boncompagni diceva: "Mi piaceva vivere in un mondo di giovani". Poi nel titolo hanno scritto: "Tutte sul lettone", così uno pensa subito alle orge». Ma De Crescenzo non nega di conoscere l'ultima arrestata di «Varietopoli»: «Me la mandarono quando presentavo a Roma il libro "Ordine &• Disordine", perché avevo bisogno di un'assistente. Dopo due o tre giorni fu ospite in una mia casa, in via Ibernesi. Si vede che Raffaella ha dato ai magistrati quell'indirizzo come sua residenza». Anche in procura, a Biella, dicono che è andata così. Peccato che la Zardo non sia potuta restare in via Ibernesi per i suoi 30 giorni (al massimo) di arresti domiciliari: l'altra notte è stata accompagnata da tre marescialli dei carabinieri al suo paese, Crespano del Grappa, a 40 chilometri da Treviso. Lì abitano i suoi genitori, ai quali i sottufficiali l'hanno consegnata alle 6 di ieri mattina. Forse già lunedì partirà per Biella: pare che il gip Edoardo Di Capua e il pm la vogliano interrogare contemporaneamente. Davanti a Raffaella non ci sarà Alessandro Chionna, da lei denunciato (con l'aiuto di Vittorio Sgarbi) per aver falsato le deposizioni su Sabani, Merola e soci. Chionna si farà sostituire da un altro giovane magistrato, Nicola Se- rianni (che ha firmato con lui la richiesta di arresto). La giovane è accusata di concorso in induzione alla prostituzione: avrebbe «dirottato» nel letto di Merola due minorenni, ansiose di sfondare in tv. Ma per De Crescenzo «l'accusa non sta in piedi»; «La raccomandazione è istigazione alla prostituzione? Secondo me, no. Sennò io avrei istigato centinaia di uomini e donne». E allora chi è il colpevole? «E' Sgarbi - risponde lo scrittore -, che ha preso la Zardo e l'ha portata in questura a denunciare il magistrato per alcune domande non proprie. Così il pm ha reagito, facendola arrestare». Giuseppe Buffa ovane coppia, salvata da una vedetta della Finanza Famiglia Cristiana: ci sono q

Luoghi citati: Biella, Crespano Del Grappa, Roma, Treviso