«Pressioni di un politico su Castrocaro»

Biella: sul fronte dei provini a luci rosse ha fatto al giudice il nome di un altro esponente del Palazzo Biella: sul fronte dei provini a luci rosse ha fatto al giudice il nome di un altro esponente del Palazzo «Pressioni di un politico su Castrocaro» L'accusatore di Sabani: vittorie truccate al festival chi fossero. Però oggi se n'è parlato poco, il procuratore Chionna mi ha detto che approfondiremo l'argomento il 10 settembre». L'avvocato è sorpreso: «Questa storia del festival non ce l'aspettavamo. E' un'inchiesta condotta non solo a Biella, ma non fateci dire altro». Va bene, dopo le donnine e i meroloni adesso tocca al festival di Castrocaro, quello delle voci nuove. Maneggi e giurie truccate, dice Pagano, dietro pressioni di un notissimo politico. E nell'illustrare il suo curriculum lascia intendere che potrebbe essere quello del '93, anno della prima rottura con il principale Gigi Sabani. Presentatore era Claudio Cecchetto, che ovviamente stupisce e smentisce. Organizzatore Dino Vitola, idem. Ma Pagano, sempre balbettando, fa poi capire che il Festival potrebbe essere più recente. Presentato da chi? «Da uno notissimo e molto in gamba», e ride. Dopo Cecchetto, che combinazione, a Castrocaro è cominciata l'era Sabani. E' lui? A m Giuseppe Pagano scortato dai carabinieri al suo arrivo alla procura di Biella per essere interrogato. A destra Raffaella Zardo questo punto Pagano, strattonato dall'avvocato e da un maresciallo, riscompare dietro il portone del Tribunale. «Non posso più parlare». Boh? Eppure, al suo arrivo a Biella, Pagano si era mostrato fin troppo loquace. «Oh, ragazzi, venite al bar che vi offro un caffè, ma niente domande». Tanto non ce n'è bisogno, con la sua aria tra il guappo e il guaglione, un po' travet dello spettacolo e un po' spicciafaccende deluso e scaricato dal Principale, si parla addosso. Ce l'ha con Vittorio Sgarbi che l'ha tenuto al telefono un quarto d'ora, «ma ha mandato in onda solo i tre secondi che facevano gioco a lui». Con Paolo Liguori, «che mi ha chiamato Un Certo Pagano mentre io mi chiamo Giuseppe». Un bel tipo. Uno che ha la Mercedes nera e dice «ho la macchina americana». Uno che mette le mani avanti, con garbo: «Non conosco né odio né vendetta, ma se uno mi deve un caffè non può darmi solo un cucchiaino di caffè». :.J:|: '"^^^jil % La metafora del caffè sta per i 160 milioni che Pagano ancora aspetta. Per due mesi è stato dentro, in silenzio, e non ha visto neppure un cucchiaino di caffé. E allora «Boccione», altro soprannome per via del gran bernoccolo sulla tempia destra, si trasforma, come dice, in «testimone della verità». «Non voglio nessuno in galera», ripete «Boccione». Ma nel tritacarne di questo fumettone giudiziario è pronto a buttar nomi senza neppure una sollecitazione: ieri, tanto per gradire, e sempre senza accusa alcuna, ne ha infilati una litania: pubblicarli non sarebbe diritto di cronaca, la querela sarebbe sicura e la calunnia è appunto un venticello. Ieri, poco sesso e molto mistero. Peccato per l'edicolante che sta proprio in faccia al Tribunale. Per l'arrivo di Pagano aveva esposto la merce pregiata. E la videocassetta «Stalloni per feste lussuriose» era lì che lo guardava. Il 18 aprile viene raggiunto da un avviso di garanzia: è sospettato di aver illuso Katia Duso e altre ragazze. Lui ribatte: «Ho fatto sesso con Katia, ma non le ho mai fatto promesse». Giovanni Cerruti PROTAGONISTE GIGI SABANI. VALERIO MEROLA. Viene arrestato I' I I luglio con l'accusa di induzione alla prostituzione, atti di libidine violenta e induzione alla prostituzione. «Una delle mie accusatrici è una mia ex fidanzata», spiega. GIANNI BONCOMPAGNI. E' l'I I luglio e il regista televisiviso riceve un avviso di garanzia per induzione alla prostituzione. «Ho chiarito la mia posizione», dichiara soddisfatto dopo l'interrogatorio con Chionna. BEPPE PAGANO. «La sera Sabani mi dava la sua Jaguar per rimediargli le ragazze», dice l'autista del presentatore tv, arrestato il 18 aprile. E' accusato di induzione alla prostituzione. ALESSANDRO CHIONNA. Ventinovenne, è il sostituto procuratore di Biella che ha aperto l'inchiesta sui provini a luci tosse. Tutto nasce il 27 settembre con le accuse di Katia Duso. questioni più gravi

Luoghi citati: Biella