Discusso il ricorso dell'autista delle Poste

Discusso il ricorso dell'autista delle Poste Discusso il ricorso dell'autista delle Poste E' stato discusso ieri al tribunale della Libertà il ricorso presentato dal legale di Pasquale Leccese, il postino di Cassine (Alessandria) arrestato nell'inchiesta sul colpo miliardario, con duplice omicidio, alle Poste. Leccese è detenuto ad Ivrea per concorso in peculato, con Domenico Cante e Ivan Cella (scappato, pare in Francia, con la fidanzata), ma secondo il suo difensore Mario Boccassi non vi sono più esigenze che ne giustifichino la custodia cautelare in carcere. Ieri i giudici si sono riservati di decidere: il verdetto si conoscerà nei prossimi giorni. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Malagnino, Leccese avrebbe ricevuto una piccola parte (30 milioni) del bottino miliardario con l'incarico di consegnarla a due donne amiche di Giuliano Guerzoni (trovato cadavere, assieme ad Enrico Ughini, in un boschetto in Val di Susa). Per un certo periodo Leccese aveva avuto l'incarico di autista, assieme all'amico Guerzoni. Era stata Cinzia Bononi, ultima fidanzata del Guerzoni, a chiamarlo in causa davanti al magistrato: «Quei soldi me li ha dato Pasquale, un amico di Giuliano». La donna, impiegata in una società di assicurazioni, si era presentata spontaneamente in Procura dopo la notizia del duplice omicidio. A passare il denaro a Leccese sarebbe stato Giorgio Arimljurgo, venditore di moto di Acqui Terme, anch'egli arrestato. possiamo dire che l'uomo è in grado di intendere e volere». Rimane da capire perché Franco Fuschi, ex assaltatore della Marina militare e piccolo trafficante d'armi, si sia deciso a confessare decine di delitti, dopo aver fornito indicazioni sui vari misteri d'Italia, dalla strage di Brescia, nel 1974, alla morte del colonnello dei carabinieri Mario Ferrara, che nel Sismi (il servizio segreto militare) controllava l'operato dei colleghi, e aveva seguito le tracce di grossi traffici d'armi. Di Fuschi si è avuta notizia per la prima volta il 19 aprile scorso, quando l'«anomalo» (la definizione è dello stesso procuratore Marzachì) collaboratore di giusti¬ zia si sparò alla testa in un bagno del secondo piano di via Tasso. Ma era da almeno un anno che l'uomo di Mattie (in paese lo conoscono come il boss) stava «parlando». Prima con alcuni poliziotti. Poi con i magistrati. L'impressione che tuttora si ha, considerato il riserbo che circonda questo pentito e il suo caso, è : : ; . : ■ : ■ ; SAPER SPENDERE perché sia un prodotto assai costoso». Attenzione, la coltura dello zafferano richiede terreni ben soleggiati, calcareo solicei permeabili privi di ristagno idrico. *Da Bianca delle conserve, proviamo le «Cocottine di uova». Occorrono cocottine di pirofila o di alluminio. Rassodare sei uova per 5 minuti; in una casseruolina sciogliere 50 g di burro, mescolando due cucchiai di farina con un cucchiaio di legno e incorporando mezzo litro di brodo. Portare a bollore mescolando, cuocere qualche minuto. Sale e pepe, profumo di noce moscata e un po' di parmigiano grattugiato. Affettare sottile una cipolla, tuffarla in acqua bollente, scolare e rifinire la cottura in padella con poco burro e sale. Ridurla in purea e unirla alla salsa cotta. Sgusciare le uova fredde, tagliarle in quattro parti, unirle alla salsa mescolando. Imburrare le cocottine e versare il tutto. Su ognuna collocare una fetta di Gruyère. Cuocere a bagnomaria in forno caldo (170") per circa 10 minuti; togliere dal forno appena il formaggio si scioglie. Servire con grissini e pane tostato.

Luoghi citati: Acqui Terme, Alessandria, Brescia, Francia, Italia, Ivrea, Mattie