«Il Risorgimento? Un complotto esoterico»

«Il Risorgimento? Un complotto esoterico» «Il Risorgimento? Un complotto esoterico» Quelle accuse non ci riguardano Dopo aver letto le affermazioni di Ivan Fucek apparse nell'articolo su La Stampa di martedì 30 luglio, mi viene spontaneo domandarmi chi possa avergli fornito certe informazioni circa il modo di vivere di tutti gli omosessuali del mondo. E' molto grave che un ordinario di Teologia Morale spari a zero in questo modo su tutta una categoria di per? ^ne basandosi forse su una sua t^erienza personale, o, peggio, sfrutti a suo uso e consumo l'esperienza personale di alcuni. Io sono un omosessuale ma sicuramente non mi riconosco nella descrizione che Fucek pretenderebbe di attribuirmi. Ho naturalmente anche molti amici omosessuali, e nessuno di loro si identifica nelle varie categorie («frustrati, depressi, mferiori (sic!], rifiutati, traumatizzati..» ecc.). Tutt'al più ci si sente indignati per questa continua «aggressione» da parte della Chiesa. Contrariamente anche a quanto sostiene Grillini, che pure non scherza quanto a immedesimarsi nel ruolo di «messia» degli omosessuali, non mi risulta vera la sua affermazione che la Chiesa rappresenti la causa primaria dell'infelicità dei gay. Questo può essere vero per alcuni gay cattolici che forse non riescono a scindere la loro fede dalle catastrofiche parole di accusa pronunciate senza un velo di credibilità da parte di chi, proprio della fede, fa una sorta di speculazione morale. Ebbene, nemmeno da questo punto di vista mi sento traumatizzato. Sarà forse perché ho sempre vissuto la mia vita con estrema chiarezza, nei confronti di chi mi circonda e di me stesso. E come me, molti altri omosessuali. Vero è piuttosto che i giornali sono zeppi di «mostri», di stupri, di violenza sui minori, di omicidi. Devo forse pensare che tutto questo trovi il favore degli ecclesiastici (dal momento che non ne parlano praticamente quasi mai...)? Devo forse pensare che perché la stragrande maggioranza della violenza avviene tra eterosessuali, tutti gli eterosessuali siano automaticamente da che. Massimo d'Azeglio evocava il fantasma di Cavour per averne consigli politici. Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini sarebbero stati spettatori interessati di esperimenti di sonnambulismo e di cameriere in trance. Dai padri della patria, attraverso Giosuè Carducci, cantore di Satana, e Gabriele d'Annunzio, coinvolto in circoli esoterici e in riti di magia nera presso la tomba degli Orazi, l'itinerario alla scoperta dell'esoterismo sembra avere un andamento un po' folkloristico. Con la tomba di Mattioli, invece, il discorso comincia ad assumere un'aria di attacco alla cultura italiana neoillunùnistica o, come mondanamente si usa dire, radical-chic, accusata di incarnare con raffinatezza moderna le idee gnostiche, occultistiche, nichilistiche, il seppellimento della legge morale e del Dio legislatore, l'impossibilità di ogni redenzione divina dell'uomo. Non si tratta tanto delle volgari sette sataniche o delle fantasticherie della New Age, ma di una cultura dell'allontanamento del soprannaturale dal mondo attuale, che domina, tramite editrici e mass media, l'opinione della élite e di massa. Il profeta, un po' capostipite di questa cultura sarebbe appunto Raffaele Mattioli, che, tramite il finanziere internazionale Giuseppe Toepliz, di cui fu segretario, si collegherebbe a correnti mistico-gnostico-anarchiche, che «miravano alla dissoluzione dei valori tradizionali dell'Occidente». La centrale, da cui procede questo potente filone culturale, sarebbe la casa editrice Adelphi, con il suo direttore editoriale Roberto Calasse autore di libri come La rovina di Kash e Le nozze di Cadmo e Armonia, inneggianti raffinatamente al mito, allo gnosticismo, al nichilismo assoluto. «Sull'esoterismo di Roberto Calasso nessuno dubita più», scrive Cecilia Gatto Trocchi, «anche Franco Cordelli sul Corriere della Sera del 12 agosto 1995 si riferisce al direttore editoriale dell'Adelphi come a uno "gnostico"». Per Calasso, tutti i mali dell'Occidente sono «ovviamente rappresentati dalla Chiesa cattolica» e il suo è un «percorso anticristico». lettere AL GIORNALE