«Ero una macchina di morte»

« « Quando ho saputo come era stato ucciso il piccolo Di Matteo ho provato nausea e ho deciso di ribellarmi Jjgj Mi hanno arruolato nell'80, ho commesso molti delitti ma dopo la morte di quel bimbo non osavo più guardare il mio negli occhi gj Il figlio del pentito Santo di Matteo scaroli aveva detto: «Voglio uscire da questa vita, voglio dare una lezione di civiltà a tutti i componenti di Cosa Nostra. Ho letto su "Famiglia Cristiana" l'appello di don Ciotti, che invita a collaborare per un futuro migliore. Io ho due bambini, non so se li perderò, spero che possano venire con me per fargli capire qual è il bene e qual è il male. Perché avendo un padre mafioso, mio figlio, a 15-16 anni, ha già l'istinto di un criminale. Un tempo io così ho cominciato». Forse ce la faranno, i ragazzi. Vivono protetti, insieme con la madre. Un giorno non molto lontano, potranno ricongiungersi, fuori da Palermo e dalla mafia. Ne può raccontare, di tragedie, Ganci il giovane. Ammette di conoscere l'ottanta per cento degli imputati in gabbia, parla degli omicidi di Santo Inzerillo e Calogero Di Maggio, del sequestro di Giovanni Giordano, «colpevole» di 09 È e o

Persone citate: Calogero Di Maggio, Di Matteo, Ganci, Giovanni Giordano, Inzerillo

Luoghi citati: Palermo