Pantani, dubbi e speranze

Pantani, dubbi e speranze Pantani, dubbi e speranze «E se il muscolo mi dovesse tradire?» PESCARA. Marco Pantani ha partecipato anche al Trofeo Matteotti, risoltosi con una volata a tre, a capo della quale Ferrigato ha avuto ragione di Elii e Podenzana. Ma, a differenza di sabato, quando aveva portato a termine il Criterium d'Abruzzo («Mi avrebbe fatto piacere ricevere una telefonata d'augurio, nel giorno della ripresa, da parte del signor Paolo Righetti, il mio investitore» si è rammaricato. «Al di là delle dispute legali, sarebbe stato un conforto morale che avrei apprezzato»), ieri il romagnolo ha limitato la sua corsa a 115 km, pedalati comunque con disinvoltura a 40 kmh di media. Lo stato d'animo di Pantani, dopo i primi due giorni di corsa, è controverso. Il trauma subito ha lasciato non soltanto cicatrici sul corpo ma anche segni profondi nello spirito. Passa da stati di prostrazione e di dubbio a ribellioni e ad aneliti di ripresa. <(Anche se tornerò a staccare gli altri come prima, se dovessi ripetere l'impresa del Mortirolo, sarò sempre nella condizione di sentirmi un battuto, un frustrato». Tornato alle corse dopo 289 giorni di stop, pedalando con una facilità che ha aperto alla speranza i cuori di chi vede in lui il corridore in grado di interrompere il lungo digiuno del ciclismo italiano nelle gare a tappe, Pantani frena gli entusiasmi con un'amara considerazione. «Perché sotto l'aspetto psicologico sarò di certo inferiore a prima. I dubbi e le incertezze per questa mia gamba martoriata non mi abbandoneranno mai. Ne sono proprio pieno. La gamba andrà proprio come deve andare, seguito a domandarmi, oppure si stuferà della mia testardaggine nel volerla far tornare come prima e mi mollerà di brutto? Sono questi assilli che mi turbano. Ho ripreso a pedalare, mi avvicino ai 4000 km da quando son stililo in bici; sono anche tornato in gruppo. E questo mi ha riempito di gioia perché mi ha fatto risentire corridore. Però, ogni volta che l'occhio cade sulla gamba sinistra, e ciò capita spesso, io vedo il muscolo che si era staccato, questo gnocco (la rigonfiatura, grande quanto una noce, formata dal callo osseo e dalle cicatrici delle ferite, ndr) tanto evidente quanto Marco Pantani i, 25 anni 5 anni brutto all'aspetto e mi pare di stare a vedere l'arto di un reduce di guerra invece che quello di un ciclista. A volte mi vengono in mente le parole di coloro che vogliono farmi coraggio. "Dai, voghamo rivederti forte come prima perché abbiamo bisogno di uno come te", dicono. Poi, vedono la mia gamba e avverto il loro sussulto. E io ritorno a pensare». AU'improwiso cambia registro e sentiamo parlare il Pantani che ci aspettavamo: «Però - si ribella la speranza è più forte, vuole essere più forte della paura, dei dubbi, delle incertezze. Altrimenti non mi ritroverei qui. E allora vivo serenamente questo mio stato, lo accetto e guardo al domani». Già, il domani. Ma come sarà il domani di Pantani? «Da qualche giorno ho ripreso a ragionare con la mentalità del leader. Sto costruendo il mio futuro come facevo prima che mi scoppiasse l'osso della gamba. Con Boifava stiamo cercando di allestire una squadra sulla quale poter contare, soprattutto, un team modellato su di me, sulle mie caratteristiche. E questa fiducia che mi viene concessa dà la forza per lottare». «Non so chi sono adesso - prosegue Pantani perché, pur se l'osso si è saldato e il muscolo ricucito, l'anca il ginocchio la caviglia, cioè le articolazioni che hanno sofferto la ruggine dell'inattività, hanno ancora bisogno di rieducazione. So, però, che a febbraio sarò pronto a tornare nella mischia, a competere con chiunque. Farò tutto quanto è nelle mie possibilità». «Un'altra preoccupazione, ora, è quella di tenere a bada l'euforia e la fretta. Non debbo lasciarmi trascinare dall'entusiasmo. Ho un programma di massima. Carnaiore mercoledì, forse S. Sebastian sabato, Vuelta a Burgos dal 19 al 24, Trittico Sanson a fine agosto. Ma, se dovessi distruggermi per stare in gruppo, allenterò gli impegni e rivedrò i piani». «Questo mio pedalare di fine stagione - conclude - mira alla ricerca del fondo, del tono muscolare e del ritmo di gara perduti. Perché voglio costruire le basi per riprendermi nella prossima stagione ciò che la sfortuna mi ha tolto quest'anno». Angelo Paoli SPORT ■ MORTO URBINATI. Ieri a Misano Adriatico è morto Enrico Urbinati, ottantunenne ex campione italiano ed europeo dei pesi mosca negli Anni 30 e 40, soprannominato «piripicchio» per la sua piccola statura. Urbinati aveva vissuto a lungo a Roma, dove era tuttora popolare fra i tifosi di pugilato. ■ TENNIS A S. MARINO. Prende il via oggi il via al torneo Atp di S. Marino. Tra le teste di serie tre spagnoli, Alberto e Carlos Costa e Felix Mantilla, e Andrea Gaudenzi che sarà impegnato in serata con il belga Jris Goossens. ■ SUPERBIRE. Troy Corser è sempre più vicino al titolo mondiale superbike. L'australiano della Ducati, costretto al ritiro per problemi al motore nella prima manche del Gp d'Europa, vinta da Chili, ha dominato la seconda manche. ■ SPORT IN TV. Ore 12,50 Studio sport (Italia 1); 13 Tele+2 Atlanta; 15,30 Basket Ncaa (Tele+2); 15,35 Ciclismo, Master '96 (Raitre); 15,50 Tuffi (Raitre); 16,15 Tennis, Europei under 14 (Raiti ;); 16,50 Ciclismo, Trofeo Matteotti (diff. Raitre); 18,05 Sportsera (Raidue); 19,35 TgS Lo sport (Raidue); 20 Tele+2 Atlanta; 20,30 Tg 1 Sport (Raiuno); 21 Motomondiale, G.P. Austria (r. Tele+2); 22,50 Tmc2 Sport; 23,30 Calcio, finale Trofeo Umbro (r. Tele+2). TOTIP CONCORSO N. 31 4 a Sofocle Ergal 2 1 Sec Mo X tfga Puskas X £m Pampurio Bill 2 <*S a Lotus Mp 1 W Perfect Bond X /g» Porter 1 ■» Moses D'Alma 1 Ea Lalli De Cor 2 W Oliwer Song 1 a Rh°n 0r 1 W Rosino Mai 1 CORSA Racket 5 PIU' Reanto Di Casei 4 Montepremi P. 14 n. 6 P. 12 n. 21 P. 11 n.394 P. 10 n. 4464 L. 2.735.666.751 L. 187.359.000 L. 25.579.000 L. 1.363.000 L. 120.000

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