Sorpresa, il Dream Team ha faticato

Sorpresa, il Dream Team ha faticato Sorpresa, il Dream Team ha faticato Gli slavi crollano (95-69) soltanto nel finale spallate dell'interminabile panchina americana. Con il preziosissimo Savie seduto con una caviglia rotta, la panca non aveva alternative a Divac, che ha sbattuto nel quinto fallo (dubbio) dopo 5' di ripresa; il benettoniano Rebraca, al suo posto, ha finito per farsi travolgere dai carriarmati americani, in particolare da Robinson, forse il migliore in campo (28 punti con 9 su 11 ). Altre crepe nella diga: Bodiroga colpito duro a un polpaccio, Danilovic prigioniero di una marcatura asfissiante - pare che sia un onore, il Dream Team l'ha riservata solo a chi gioca nell'Nba e a Oscar - Djordjevic che finisce la benzina dopo mezz'ora di sportellate. La valanga è improvvisa, violenta, inarrestabile: da 54-52 a 79-58 in 9'. Ogni tiro sbagliato, ogni passaggio imperfetto in una frazione di secondo si trasforma in un contropiede bruciante, e in una schiacciatona di Miller, Hardaway, Robinson. Fino a quei 29 punti finali che non rendono giustizia ai serbi: quattro anni fa a Barcellona la Croazia di Drazen Petrovic perse in finale di 32, ma si gridò al miracolo perché riuscì a rimanere in partita per i primi 10'. «Per noi è un risultato straordinario e un immenso onore - diceva il "bolognese" Sale Djordjevic - ma con Savie, una panchina un po' più lunga e un arbitraggio più all'europea, ce la giochiamo fino alla fine». Forse esagera, ma una cosa è sicura: il gap si sta restringendo molto più in fretta del previsto. «Alla prossima Olimpiade, perdete di sicuro!» gridava alla fine Ciccio Barkley ai compagni più giovani: 33 anni e due ori del basket al collo, lui a Sydney non ci sarà di sicuro. Ma basteranno quattro anni, alla Jugoslavia o a chi per lei, per raggiungere i fuggitivi? Enrico Schiavina

Luoghi citati: Barcellona, Croazia, Jugoslavia, Sydney