Antonella le lacrime e poi le accuse

La Bevilacqua nel salto in alto ha battuto il record personale, ma non le sue nevrosi La Bevilacqua nel salto in alto ha battuto il record personale, ma non le sue nevrosi Antonella, le lacrime e poi le accuse «L'argento della Bakogianni con 2,03 è uno scandalo» ramente una congiura ai suoi danni, quando arriva Raffaele Pagnozzi, il numero due del Coni, come dire il vice-capo dello sport italiano, anche se a vederlo camminare dentro quei jeans strizzati da sessantottino non si direbbe proprio. «Antone', in bocca al lupo esordisce bene il Pagnozzi -. mente l'attenzione del maxi-schermo che indugia compiaciuto sui suoi zigomi mediterranei. Antonella, tanto per cambiare, è arrabbiata. Stavolta ce l'ha con l'organizzazione, rea di aver fatto entrare in pedana le saltatrici con venti minuti d'anticipo, «lasciandoci lì, in piedi, a prender umido». Fra un salto e l'altro, le altre finaliste si rilassano su una panchina, quasi ebeti nella loro immobilità. Antonella, no. Antonella si toglie le scarpe, si scioglie i capelli infilandosi il nastro nero intorno al braccio, corre per un paio di metri, si ferma, si rimette una scarpa, si gratta il tatuaggio, toglie il nastro nero dal braccio e lo mette nella borsa, mangia un cubetto di ghiaccio, palpa il Topolino di gomma, si irrigidisce sull'attenti perché sul podio stanno suonando un inno, applaude, si applaude, rimette il nastro nei capelli e anche l'altra scarpa, posa il Topolino, va in pedana e finalmente salta. Poi ricomincia daccapo. In un'ora fa quattro balzi, tutti perfetti, ma sull'ultimo corregge il sorriso in una smorfia di dolore. «Mal di schiena, non potevo più inarcarmi come avrei dovuto. E poi la stanchezza. Gara troppo lunga. Le misu¬ i battere la Jugoslavia con re che contano sono arrivate quando ero già svuotata». Fa in tempo a superare il metro e novantanove, record personale e lì per lì medaglia di bronzo quasi certa, perché Alina Astafei è già fuori e nessuno pensa che la biondina greca Bakogianni possa davvero scavalcare i due metri come invece farà alle nove della sera, un minuto prima che i glutei di Antonella buttino giù per la terza volta l'asticella, ponendo fine alla sua Olimpiade. «Peccato, avrei voluto dedicare questa medaglia ad Alex, il mio cane morto», e intanto tormenta con le unghie rosa i brandelli del suo Topolino, prima di affondare l'ultimo graffio: «La greca! La sua misura è uno scandalo. Questa tipa si è permessa di dire cose molto pesanti su di me riguardo al doping. Sarebbe meglio che badasse agli affari suoi». Un'allusione corroborata dall'allenatore dell'azzurra, Ponchio: «Il miglioramento della greca ha dell'incredibile... Sarei stato più contento se la medaglia ce l'avesse tolta la Astafei». Adesso Antonella dovrà difendere questo quarto posto dalla probabile squalifica: «Sono pronta ad andare in tribunale: anche se ci sono tanti innocenti sulla sedia elettrica, non sarei certo io la prima». Beh, insomma, non esageriamo. Massimo Grarnellini ventisei punti di scarto

Persone citate: Alina Astafei, Bevilacqua, Pagnozzi, Raffaele Pagnozzi

Luoghi citati: Jugoslavia