Le colpe dei corrotti e le coccole ai pentiti

Le colpe dei corrotti e le coccole ai pentiti Le colpe dei corrotti e le coccole ai pentiti quello che attiene alla responsabilità (termine ormai in disuso!) «dell'amministratore di enti locali che dissesta il bilancio in modo consapevolmente colpevole o per leggerezza. Sarà punito con procedure semplici e veloci. Ma, in una certa maniera, saranno coinvolti anche i cittadini che hanno scelto amministratori scriteriati; le perdite potranno essere recuperate con l'aumento delle imposte o i tributi locali sino al 15%». Così quanto recita La Stampa. Il mio stupore immediato nasce nell'apprendere che il cittadino quale elettore sarà chiamato a risarcire il danno economico provocato dal gestore incapace o disonesto. Considerato che il votante, se non masochista, dà la sua preferenza a chi ritiene meritevole di fiducia ovvero in grado di operare al meglio per il bene comune, non vedo come possa essere ritenuto responsabile se il prescelto si dimostra, ahimé, inidoneo o reprobo. Comunque, ammettendo per pura fantasiosa ipotesi la volontà di affidare la cassa a persona inetta, come risalire all'autore senza stabilire di rendere palese il voto? E il testo della proposta governativa chiama alla rifusione del danno proprio i cittadini di scarso criterio elettorale: allora come la mettiamo? A me la cosa, se espressa realmente in questi termini, sa molto di elevazione a grado superiore della gestione di un «normale» condominio: se l'amministratore si allontana con il malloppo, i poveri proprietari che l'hanno prescelto o non, sborsano di tasca propria. Quindi, la situazione così prospettata potrebbe anche dimostrarsi pericolosa in quanto indurrebbe in tentazione quei personaggi, a giochi fatti, di scarso scrupolo. A mio avviso, e per concludere, la singolarità dell'innovazione e la complessità assai delicata della materia chiederebbe massima chiarezza in quanto diversi Interrogativi - per dirla alla Lubrano - a me nascono spontanei. E a lei, cortese Signor Del Buono? Mario Giordanengo, Torino Gentile Signor Giordanengo, spero davvero le cose non stia¬ no così, che ci sia un equivoco, un errore d'interpretazione. Io apprezzo chi come lei e come molti altri lettori giustamente esige di discutere, anzi di capire. Ma per quel che mi riguarda, da un pezzo mi sono rassegnato a non essere curioso. Al massimo mi auguro che, nel frattempo, qualcuno che conta si sia occupato del decreto legge in questione, e passo a un altro cittadino che protesta, e con ragione, [o. d. b. ] creduto. Lui dice che non chiede sconti di pena, tanto sa che lo sconto prima o poi arriva. Non per nulla il nostro Paese è lo sconcio paradiso del pentitismo. Ora comincerà la gara dei mass-media nel descrivere tutti i tormenti di questo «povero» ragazzo dilaniato dal rimorso. I genitori barbaramente trucidati sono solo un pallido ricordo per tutti. Tanto, sottoterra, non protestano e, anche se potessero, probabilmente non lo farebbero, i genitori sono pur sempre i genitori. La cultura di sinistra ha talmente attecchito nella nostra società che oramai, in occasione di fatti di sangue, bisogna preoccuparsi più dello «sfortunato» omicida che della vittima; stabilire in quale maniera e misura la perversa società dei consumi ne abbia condizionato gli atti e la vita fino a farlo diventare un assassino; il tutto con il canonico corollario di psicologi, assistenti sociali, consiglieri spirituali, preti che lo sostengono e lo confortano nei pochi anni di galera sino alla inevitbile catarsi (e scarcerazione) che non tarderà a sopraggiungere. E' ovvio che le vie del cuore sono Rimangono solo i fessi Egr. Sig. Del Buono, anche Pietro Maso, responsabile di uno dei più atroci delitti degli ultimi anni - l'uccisione dei genitori per dilapidarne il patrimonio si avvia verso il pentimento. Intelligente com'è sorprende che non ci abbia pensato prima - ma, forse, ha calcolato che i tempi non erano ancora maturi. Anche le sceneggiate debbono rispettare determinati ritmi. Se si fosse «pentito» prima, probabilmente neppure il vescovo che tanto si è commosso al suo caso gli avrebbe

Persone citate: Del Buono, Giordanengo, Lubrano, Mario Giordanengo, Pietro Maso

Luoghi citati: Torino