Drogati dell'esetazione da Atlanta a Lignano
F F =1 Drogati dell esaltazione da Atlanta a Lignano LUNABOMBER HiL FRIULI babilità, la mattina dopo era nei paraggi, ad aspettare che l'utente di quell'ombrellone si presentasse. Perché questi terroristiautodidatti hanno sempre paura di sbagliare, han bisogno di veder funzionare il loro prodotto. Sbagliano spesso, in effetti. Quell'episodio di Aviano, dove un signore ha avuto una mano spappolata da una bomba con cui stava armeggiando, è oltremodo sospetto. Ad Atlanta, l'ordigno fatto esplodere nel parco è di molto simile, sia nella tecnica che nella cultura e nella psicologia di chi l'ha fatto. L'Fbi punta su un poliziotto, voglioso di «entrare nella storia». La scena era grandiosa: sotto gli occhi del mondo. Qui in Friuli è ridottissima. Ma l'America è una supernazione, in Italia ogni popololingua-dialetto si considera una nazione a sé. Quindi il poliziotto americano (se è lui) era riempito del suo successo come questo sconosciuto bombarolo friulano. Purtroppo, se questa è la sindrome (creare il grande fatto, diventare grandi), bisogna dire che crea un appagamento sempre provvisorio: c'è un crescendo in effetti da Sacile ad Aviano a Lignano, un allargamento della scena: prima lo spiazzo davanti a una messa, una sagra paesana arcaica, un carnevale, un magazzino della Standa, adesso la super-spiaggia nel periodo di massimo riempimento, la prima domenica di agosto. Succede a quest'uomo quel che succedeva a Mister Hyde: la droga dell'esaltazione, per produrre lo stesso effetto, ha bisogno di dosi sempre più alte. E se non lo trova la polizia, quest'uomo farà proprio la fine di Hyde: da solo non riuscirà più a fermarsi. La sua vita adesso è un andirivieni tra la grande impresa e la banalità. Finirà che alla banalità non vorrà più tornare. Sabbiadoro è un vertice. Se ci ha preso gusto, non vorrà altro che vertici. Questo è il pericolo. IL lettore nazionale, leggendo i luoghi dove agisce questo «Unabomber del Friuli» (la sagra di Sacile, la chiesa di Aviano, il carnevale di Azzano, la Standa di Pordenone, la spiaggia di Lignano), si domanderà: cosa può volere dalla nazione uno che semina spavento in questi posti? Niente. Probabilmente è vero. Non è un terrorismo contro la nazione. E' un terrorismo locale, viene da un piccolo habitat, piccolo in senso geografico-politicoculturale. Paesi e cittadine, dai monti al mare, nel Friuli. Ma Sacile, Aviano, Azzano, Pordenone, Lignano, con ogni probabilità, sono un mondo, tutto il mondo, per questo attentatore a ripetizione, se, come pare, è sempre lo stesso. Piccoli i luoghi. Piccole le bombe. Poche le vittime. Poca, finora, l'eco sui giornali. Ma il mondo di que t'uomo (chiamiamolo ancora così, gli manca la dimensione per passare a mostro) ne è riempito, eccitato, esaltato. Oggi leggerà con avidità la cronaca sul «Messaggero Veneto» e sul «Gazzettino», che (sto sempre supponendo, sulla base delle notizie che corrono finora) stanno alla sua piccola «nazione» privata come «Il Corriere della Sera», «La Stampa» e «la Repubblica» stanno alla grande nazione comune. Per diventare qualcuno nel suo piccolo habitat, gli basta una cultura da principiante nella costruzione delle bombe: qualche tubo di ferro, li compri dove vuoi, polvere da sparo, la trovi dappertutto, la puoi anche cavare dalla cartucce, e bulloni. Un innesco a strappo, e la bomba è pronta. Ieri l'ha fatta esplodere sulla spiaggia più popolata del Nord-Est, nell'ora di massimo affollamento. Lignano Sabbiadoro è una interminabile spiaggia benefica, costeggiata da una strada, e oltre la strada la fila di alberghi con giardini e piscine. A spiaggia vuota, la sera prima il terrorista dev'essere passato nel buio, ha sistemato il suo ordigno vicino all'ombrellone, in modo che non si vedesse. Con ogni pro- di metallo del tubo che aveva racchiuso una micidiale miscela di polvere da sparo. Un ordigno rudimentale, lungo venti centimetri per due di diametro, confezionato però con particolare abilità. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, l'attentatore, infatti, ha predisposto l'innesco, forse con una cordicella, limitando al massimo il rischio di un'esplosione anticipata, durante il trasporto, e amplificando invece l'effetto della deflagrazione con una miscelazione particolare del preparato esplosivo, anche se in un raggio limitato. Il contenitore è stato recuperato pressoché intatto (escluso il tappo che nell'esplosione ha colpito Roberto Curcio) ed è al vaglio degli artificieri della polizia e dei carabinieri. L'mdagine è svolta dal sostituto procuratore Luigi Leghissa. «Ho visto il tubo aperto da un lato e mi sono ricordato di quelli collocati due anni fa alla Sagra di Sacile» ha detto uno dei testimoni dell'incidente, Angelo Biancolin, 43 anni, di Pordenone. Ed è questa, in effetti, la pista privilegiata dagli inquirenti. La dinamica degli attentati e gli ordigni impiegati a Sacile e poi a Pordenone (dove una donna, l'inverno scorso, ha perduto una mano) sono gli stessi. Unica variazione, l'assenza a Lignano delle biglie di vetro. Ma sarebbe soltanto il segno che l'Unabomber friulano ha perfezionato la sua arma mortale. vicinche n
Persone citate: Hyde, Lignano, Luigi Leghissa, Roberto Curcio
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