«libri a rote senza interessi»

Polemici librai e cartolai: per noi l'iniziativa rischia di essere il colpo finale Polemici librai e cartolai: per noi l'iniziativa rischia di essere il colpo finale «libri a rote, senza interessi» Al supermarket come nell'autosalone 1 Domani Auchan comincerà la vendita dei testi dedicati al prossimo anno scolastico, dalle elementari alle superiori, con un'innovativa operazione di marketing. Chiunque superi complessivamente le 450 mila lire di spesa potrà rateizzarla entro sei mesi senza una lira di interessi. Impari adesso e paghi dopo, insomma. E chissà che, prima o poi, non si arrivi a una «massima rivalutazione dell'usato» anche sui listini di vocabolari e antologie. Spiegano le commesse, che ieri notte hanno fatto tardi per esporre sui banconi la nuova cultura in leasing: «Sparsa la voce, la gente si precipita e continua a informarsi». Un affare per le famiglie. Ma anche la classica goccia che rischia di far traboccare il malcontento di librai e cartolibrai. Dice Giovanni Fariello, segretario del Sil-Upc che li rappresenta per la Confesercenti: «Per noi l'iniziativa di Auchan rischia di trasformarsi nella botta finale, soprattutto nell'ambito della fascia dell'obbligo. Troppi gli insegnanti che forniscono i libri per le vacanze, indicano la cartoleria dove rifornirsi oppure acquistano direttamente i libri di testo». Senza contare le scuole che impongono uno specifico diario, tramite il versamento di un "contributo volontario" che copre l'assicurazione degli allievi». La Confesercenti ha allertato il Comune e il provveditore Marina Bertiglia che, l'8 luglio, ha firmato una circolare ricordando che «il personale docente non ha titolo né ad incentivare acquisti di nessun genere per conto degli alunni, né ad attivarsi in altre forme di trattativa con portatori di interessi privati, estranei all'Amministrazione scolastica». Pollice verso, insomma. Conferma la dottoressa Bertiglia: «Nessun insegnante può sostituirsi ai genitori, neppure per salvaguardare l'uniformità del materiale di studio. Unica eccezione: i diari che alcune scuole si preparano sobbarcandosi ad un surplus di lavoro. Ma a patto che non siano messi in commercio». La Confesercenti, rinviando la battaglia a settembre, si basa su una fitta casistica di tenore con¬ trario. Commenta Fariello: «E' storia vecchia. Già il provveditore precedente aveva inviato una circolare analoga nel '94, che è rimasta lettera morta». Da Druetto, la presidente dei librai Ascom Elisabetta zu Stolberg ne ha abbastanza di combattere. «A parte poche librerie specializzate, io ed i miei colleghi non tratteremo più la scolastica tranne che per i clienti di fiducia, e l'annunceremo con un cartello inequivocabile. Gli editori ci hanno tolto un altro 2 per cento di margine e quasi mai - nonostante l'andazzo degli insegnanti di cambiare a settembre i titoli fissati a maggio - ci garantiscono un equo diritto di resa. Con spese che erodono il 27 per cento dei nostri incassi, non possiamo più lavorare in perdita». Da Petrini, invece, Regina Ospici stringe i denti. «Dopo 25 anni di specializzazione nella scolastica, ho rifiutato di collaborare con Auchan e non mi pento. Quando penso quanto costano certi zainetti o A fianco, uno scaffale di libri scolastci all'interno di una libreria: i titolari di questi esercizi esprimono il loro malcontento per | l'iniziativa di Auchan. Sotto il titolo. Marina Bertiglia, provveditore agli studi di Torino

Persone citate: Bertiglia, Druetto, Fariello, Giovanni Fariello, Marina Bertiglia, Petrini, Regina Ospici, Stolberg

Luoghi citati: Torino