La Nigeria strega anche l'Argentina

Calcio: due volte in svantaggio, gli africani rimontano e segnano in extremis il gol che vale l'oro Calcio: due volte in svantaggio, gli africani rimontano e segnano in extremis il gol che vale l'oro La Nigeria strega anche l'Argentina Ma era in fuorigioco il 5-2 di Amunike? ATHENS DAL NOSTRO INVIATO Storico. La Nigeria rimonta l'Argentina c regala a se stessa e all'Africa l'oro olimpico del calcio, cosa mai successa, in capo a una Tinaie strepitosa, anelli; se condizionata da episodi discutibili (non c'era il rigore su Ortega, era in probabile fuorigioco il 3-2 di Amunike). Ma che squadrone, questi nigeriani mai domi: l'Argentina trattata i! schiantata come il Brasile, Kanu, Amokachi, centimetri e chili di classe, cuore, dinamite. L'avvio è il rombo di un tuono. Ortega smista a Crespo. Cross dalla destra, Uche e Dosu a farfalle, colpo di testa di Claudio Lopez, rete. L'Argentina, difesa a quattro, Ortega dietro le punte, si impossessa subito dell'arena. Tamburi lontani e trombette infantili ne accompagnano l'incedere sornione. Sorpresa quando ancora stava stropicciandosi gli occhi, appena scesa dal letto, la Nigeria è costretta ad affrettarsi sul lavoro. Ecco Kanu, il regale trampoliere dell'Inter. Sensini gli pianta i gomiti sul naso, Collina è li, lo ammonisco. La sfida, palpitante, prospera su fiammeggianti scaramucce. Al 16' scatta, implacabile, il contropiede di Ortega, ma Lopez si allarga troppo e sbatte sulla pubblicità di Atlanta. Le aquile d'Africa volano alto. Al 25' Amokachi timbra il palo al culmine di uno splendido ricamo corale. Due minuti, e Celestine Babayaro, fior d'atleta, pareggia di testa, su parabola di Kanu. In attacco, i fari sono Ortega e Kanu. Ortega predilige l'assist profondo. Kanu (1,96) fa da boa, crea corridoi, suggerisce triangoli agli incursori di turno (Obaraku, Babangida Amokachi, Ikpeba). Gran bella partita. Zanetti, Ayala, Sensini e Chamot soffrono ia tecnica e il peso dei rivali. West e Uche, le volate di C. Lopez (che però, al 29', spreca l'ennesima intuizione di Ortega e Crespo). Babangida, lui si materializza al 36', solo davanti a Cavaliere: OATLANTA UANDO non fanno i pugili, i boxeur, almeno i dilettanti, sono bravissime persone che ti chiedono scusa se per spostarsi debbono farti alzare. Andare in mezzo ai pugili dell'Olimpiade e seguire un po' di torneo, e parlare con loro, è esperienza persino più tenera che interessante, persino più dolce che utile. Il cortesissimo cubano Felix Savon, gran campione dei pesi massimi, è un gigante molto bello, con le froge del naso spalancatissime, come gli andini che vivono in quota, dove c'è poco ossigeno. Era anche muto, ma ha imparato a parlare, ovviamente con l'aiuto di Fidel Castro, e adesso parla tanto, ringraziando Dio e Fidel di poterlo fare, parla ringraziando di parlargli chi gli parla. In semifinale gli toccava Luan Krasniqi, albanese fatto tedesco che però, ricordandosi di essere stato da Savon mas- ■ O S ; R I attonito, gli si consegna come se fosse un latitante. Foi è Ayala a smarrirsi, su invito di un Crespo decisamente altruista. Visto? Si può divertire anche senza rimpinzarsi di pressing e fuorigioco, anteponendo la tecnica a tutto il resto, come si faceva una volta. E' questa la lezione di Olimpia. Si ricomincia a spron battuto. La scossa arriva subito, in virtù di un rigore fasullo. Tallonato da West, il doppio di lui, Ortega stramazza e inganna Collina. Crespo trasforma di destrezza: e sono sei, come Bebeto. Simeone avvicenda Morales, Lawal e Oruma rimpiazzano Okocha, più ombre che luci, e Obaraku, esausto. Avanti, senza respiro. La Nigeria insi- NEL PUGILATO MANCANO I PERSONAGGI sacrato un anno fa ai Mondiali, ha detto, sicuro comunque del bronzo, di un male alla spalla e non si è presentato: come aveva fatto, nella finale olimpica del 1972, il romeno Ion Alexe contro l'immane cubano Teofilo Stevenson, compatriota di Savon. Con Patrizio Oliva da una parte, Felix Savon dall'altra, eccoci a scrutare il torneo, adesso che volge alla fine, cercando il protagonista, l'uomo per il professionismo prossimo venturo, e scoprire che non c'è, bisognerebbe assemblarlo con pezzi di pugili vari e avanti frankensteinianamente così. Ma c'è almeno il personaggio oleogra¬ NEGOZI E AZIENDE VENDITA FRANCHISING MARVIN Marvin, leader In Italia da oltre 50 anni nel settori foto, video, telefonia, offre ad operatori che Intendono sviluppare II loro volume d'affari o a coloro che intendono iniziare un'attività autonoma, l'opportunità di aderire al franchising Marvin con l'apertura di negozi di fotografia o di telefonia cellulare. 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Punizione per la Nigeria. Batte Oruma, gli argentini, polli emeriti, avanzano per mettere in fuorigioco gli avversari, almeno tre, il guardalinee (Fred, isole Vanuatu) dice che è Il cubano Felix Savon (a destra) dominatore della categoria pesi massimi Il superm Nigeria-Argentina 3-2 Nigeria: Dosu 5,5; Obaraku 6,5 (16' st Oruma 6,5), Uche 5,5, West 5,5, C. Babayaro 7; Babangida 7, Oliseh 6,5, Okocha 5,5 (14' st Lawal 6), Amokachi 8; Kanu 7, Ikpeba 6 (27' st Amunike 7). Argentina: Cavaliere 6,5; Zanetti 6, Ayala 6, Sensini 6, Chamot 6; Bassedas 5, Almeyda 6, Morales 5 (13' st Simeone 5,5); Ortega 6,5; Crespo 7, C. Lopez 6. Arbitro: Collina (Ita) 4. .Reti: pt 2' Lopez, 28' Babayaro, st 4' Crespo rig, 29' Amokachi, 44' Amunike. assi tutto ok, Amunike raccoglie e infila, lui sì in posizione regolare (ma gli altri?). Proteste furibonde. L'oro della Nigeria meritava ben altro epilogo. Roberto Beccanti™ mo di Tonga, che pesava 175 kg, è tutt'altro che un fenomeno da circo Salto mortale rovesciato per la grande gioia di Celestine Babayaro