«MIRACOLO» ALLA CAMERA

Eper un giorno toglie la scena a Fausto Eper un giorno toglie la scena a Fausto SROMA I', ho applaudito il comunista Cossutta, il partigiano Cossutta». Non torna indietro, rispetto a quel battimani, Beppe Pisanu. Anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati era tra ciue 11 i che l'altro ieri sera hanno reso un'ovazione ad Armando Cossutta, quando il presidente di Rifondazione comunista, nell'aula di Montecitorio, ha preso la parola e ha introdotto una nota grave in un dibattito sfilacciato, che proseguiva stracco sulla scia dell'ostruzionismo della Lega di Umberto Bossi. Cossutta è intervenuto per stigmatizzare la sentenza su Priebke. «Non sono qui - ha detto - per giudicare nel merito le decisioni del tribunale militare, sono qui a sostenere con forza e con fermezza che il reato di delitto continuato del carnefice delle Fosse Ardeatine non cadrà mai in prescrizione nella coscienza civile del popolo italiano e di tutto il mondo». E dopo che il presidente di Rifondazione, insolitamente emozionato, ha finito di parlare tutta l'assemblea l'ha applaudito. Battevano le mani a destra, come a sinistra, dai banchi del pds, da quelli di Forza Italia e persino sugli scranni di An qualcuno si associava all'applauso. Cossutta il sovietico, Cossutta il comunista, l'altro ieri ha conquistato tutti. Singolare sorte perché in genere agli avversari il rifondatore che piace è l'altro leader del prc, il più rassicurante Fausto Bertinotti. Sì, il segretario con l'erre moscia e una certa trasandata eleganza. Ma l'altro ieri Bertinotti non c'era. Narrano che fosse all'estero per un corso di francese. Sui banchi di Rifondazione, invece, a difendere i valori della resistenza c'era «l'Armando», senza erre moscia e con un vestito serioso che ricordava vagamente quelli della nomenklatura dell'Est. Eppure questa volta, gli applausi che ogni tanto Forza Italia, ammiccante, concede al segretario di Rifondazione, sono toccati a lui. Sono andati all'altra faccia del prc, quella che nasce da una costola del pei, quella legata a certe tradizioni e ad un determinato stile di vita. Tutto sommato, quella che nei momenti cruciali della storia di questo partito ha deciso le sorti di Rifondazione. Già, perché anche la scelta Fausto Bertinotti e Armando Cossutta: segretario e presidente di Rifondazione comunista ta dissenziente, ma silente, com'è proprio dello stile di ogni dirigente comunista, Bertinotti aveva stabilito di affossare il governo convogliando i propri voti sul documento del centro destra. Ma poi ha prevalso la linea del presidente. Cossutta il comunista, dunque. Quello che arrabbiato nero con lo «svoltista» Achille Occhetto dichiarava convinto: «Gli avvenimenti dell'Est non segnano il fallimento del comunismo». Quello che criticava persino Gorbaciov. Quello che spiegava serio: «Il comunismo è l'aspirazione secolare di uomini e donne ad una società che nella libertà garantisca l'eguaglianza tra tutti i cittadini». Insomma, quello stesso uomo politico che l'altro ieri, recitando fino in fondo la parte che si è scelto u che non ha mai abbandonato, è riuscito a suscitare commozione in un'assemblea piegata dall'ostruzionismo leghista, e a strappare applausi persino dai banchi della destra. ducia del Polo nei confronti di Lamberto Dini, l'ha presa il presidente del prc. O meglio, ha fatto in modo che la prendesse il segretario. Eppure qualche giorno prima, Cossut- [m. t. m.] e colleghe della sinistra Cdm: sì al decreto Ricoverato a Tunisi

Luoghi citati: Tunisi