Fìnmeccanica conquista Breda

Accordo in due fasi: prima cinque mesi di gestione, poi il passaggio di mano Accordo in due fasi: prima cinque mesi di gestione, poi il passaggio di mano Fìnmeccanica conquista Broda Nasce il polo ferroviario Le Fiat guadagnano fino all'8 per cento Piazza Affari rimbalza Mibtel su dell'1,66% Recuperano quasi tutti i titoli guida magli operatori rimangono prudenti ROMA. «Grazie a Dio ce l'hanno fatta: ora mi aspetto grandi cose». E' il commento-augurio di Lorenzo Necci, presidente delle Ferrovie, alla notizia del giorno: la Breda costruzioni ferroviarie esce dal quadriennale letargo della liquidazione e passa sotto l'ala protettrice di Finmeccanica. Il polo ferroviario italiano è nato. Per ora si parla di una semplice gestione, ma entro il 31 dicembre Finmeccanica procederà ad un regolare acquisto al prezzo che sarà stabilito da Mediobanca sulla base dei dati consuntivi al 30 giugno di quest'anno. Sempre entro fine anno, il commissario liquidatore di Efim dovrà perfezionare gli interventi necessari affinché «le società oggetto dell'accordo portino quantomeno a pareggio il capitale economico negativo stimato». L'accordo è stato firmato ieri da Bruno Steve, amministratore delegato di Finmeccanica, e Alberto Predieri, liquidatore dell'Efim (di cui Breda è parte). Trattandosi di un'azienda ex pubblica, l'operazione ha avuto bisogno di una vidimazione giunta l'altra sera - da parte dei ministri dell'Industria e del Tesoro, dopo che venerdì scorso il governo aveva varato uno specifico decreto legge sull'Efim. Le parti hanno espresso formale soddisfazione attraverso comunicati, il ministro dell'In- Dati Istat sul primo quadrimestre. I commercianti: «Non è tutto oro quel che brilla» I Aj SGEC A1GSWERÀtElGENERAL MBOMB' UHKAW I ASi-AEG j SIEMENS GEC A15HTOM GSWERÀtElÉCrRlCS GENERAL MOTORS BOMBARD1ER ' UH BREDA KAWASAKI MHI THYSSEN FIAT SA5I3 Bersani: salvati quattromila posti Presto conti in ordine iiJii. ^in¬ dustria Pierluigi Bersani incamera un successo personale e anche il sindacato plaude all'operazione, che assicura un futuro ai quasi 4 mila dipendenti del gruppo. Breda insomma viene salvata dalle cattive acque in cui navigava e Finmeccanica realizza l'antico sogno di costituire un polo ferroviario italiano con cui competere in sede internazionale. L'azienda di Fabiani e Steve ha infatti l'Ansaldo, leader dell'elettrificazione ferroviaria, mentre Breda dispone di una consolidata presenza sul mercato nel campo meccanico. Le due aziende - che in passato si ne, ed è quindi considerata distante dal «core business» ferroviario ad alto contenuto tecnologico, cui Finmeccanica è ora interessata. Con l'accordo di ieri Breda esce dal «binario morto» in cui era parcheggiata e porta al nuovo «polo» il proprio patrimonio meccanico, una grande esperienza nei primari mercati di esportazione, con il 19% del fatturato destinato all'estero. E reca anche il suo carnet-ordini forte di 595 miliardi più 4100 in portafoglio e le sue maestranze (3800 adetti). Ansaldo, da parte sua, contribuisce con sviluppate capacità soprattutto nell'elettromeccanica, nel segnala¬ dovevano scontrare con la concorrenza tedesca e giapponese che proponeva agli enti ferroviari non più singole tecnologie ma impianti chiavi in mano ora, insieme, possono dare una risposta minimamente adeguata a simili partners. A Finmeccanica passano, con Breda costruzioni, altre aziende ferroviarie del gruppo, come Avis, Cometra, CPA Sud, Bredamenarinibus. Per ora in gestione - si diceva - ma entro l'anno Finmeccanica acquisterà. Resterà invece in regime di gestione - «sine die», in attesa di una eventuale asta futura la Breda Fucine Meridionali, che produce scambi e traversi- li presidente della Finmeccanica Fabiano Fabiani mento e nell'elettronica. Il ministero dell'Industria, in una nota, ha espresso soddisfazione per «questo primo passaggio positivo in direzione della definitiva soluzione industriale per il comparto». Tale esito - è stato sottolineato dal dicastero retto da Pierluigi Bersani - «è subordinato all'autorizzazione antitrust, all'approvazione di un decreto interministeriale Tesoro-Industria che ne sancisca il passaggio e alla verifica del consenso in sede di Unione Europea». Esultanza nel sindacato. «Dopo quattro anni di battaglie - ha detto il segretario della Uilm-Uil Giovanni Contento - è stato finalmente messo a segno un primo importante risultato per la ricomposizione del settore del materiale ferroviario. In questo modo - ha aggiunto - si ottengono garanzie di continuità industriale e occupazionali oltre che di salvaguardia delle professionalità impegnate in quelle realtà». Per Natale Forlani, segretario confederale della Cisl, «ci troviamo di fronte a un risultato importante dopo anni di incertezze. Ma il confronto non si conclude qui, per settembre abbiamo sollecitato un incontro al ministero dell'Industria sull'insieme delle problematiche relative al materiale ferroviario». Si rende noto che il prezzo di rimborso delle azioni FIDIS, in caso di recesso, è fissato in L. 4.084, pari alla media dei prezzi ufficiali rilevati in Borsa nel semestre precedente la delibera di fusione assunta dall'assemblea straordinaria in data 25 giugno 1996. I titolari di azioni FIDIS, non intervenuti alla suddetta assemblea, che intendessero esercitare il diritto di recesso dovranno comunicarlo, entro e non oltre il 24 agosto 1996, a mezzo raccomandata spedita alla FIDIS - Finanziaria di Sviluppo S.p.A., Servizio Titoli - corso Marconi 10 - 10125 Torino. La dichiarazione di recesso dovrà contenere i dati anagrafici ed il codice fiscale del richiedente, la quantità di azioni oggetto di recesso, nonché la ritenuta fiscale (10% o 12,50%, per i residenti in Italia, 32,40% o 15%, se applicabile, per i non residenti) da conteggiare sulla quota del prezzo di rimborso soggetta a fiscalità, e cioè su L. 1.917 per azione. Unitamente alla suddetta dichiarazione od anche successivamente, ma entro e non oltre il 30 agosto 1996, dovrà pervenire inoltre la seguente documentazione: - per le azioni depositate presso la Monte Titoli, certificazioni rilasciate dai depositari da cui risulti che l'azionista recedente ? proprietario dei titoli da data anteriore al 25 giugno 1996 (azioni acquistate con contratto stipulato in Borsa non successivo al 17 giugno 1996); - per le azioni non depositate presso la Monte Titoli, certificati azionari rappresentativi delle stesse con girata o intestazione in capo all'azionista recedente in data anteriore al 25 giugno 1996. II prezzo di rimborso, al netto della ritenuta applicata, sarà corrisposto alla data di effetto della fusione. quota 4995 lire, con un guadagno dell'8% che ne ha provocato la momentanea sospensione. In realtà a fare scattare il meccanismo sarebbero stati ordini programmati per ricoperture nel mercato dei derivati subito esauriti. A fine seduta il titolo della holding torinese segnava un recupero superiore al 3%, a 4768 lire. E dietro la Fiat si sono mossi al recupero altri titoli guida come Generali (+1,66%), Mediobanca (+4,48%), Pirelli (+1,27%) Montedison (+1,30%), Olivetti (+0,45%). MILANO. Finalmente in Borsa è arrivato il giorno del rimbalzo tecnico. Per ora, infatti, non si può chiamare altrimenti questa inversione di tendenza che, dopo giorni di depressione, ha portato il Mibtel a chiudere in rialzo dell'1,66%. Le prossime sedute diranno se la ripresa ha qualche solida base o è destinata a spegnersi rapidamente. Sul nuovo clima hanno sicuramente influito fattori come il rialzo di martedì di Wall Street, l'andamento positivo dei futures e il risveglio del titolo Fiat. In realtà il recupero è arrivato a metà seduta, dopo un avvio in sordina e a prezzi cedenti. E va detto che, a scadenze regolari, anche ieri si è assistito a rapide prese di beneficio in corrispondenza con i prezzi massimi. Segno che la prudenza continua ad essere un elemento determinante nel comportamento degli operatori. Un grosso aiuto al listino è venuto dall'andamento brillante del titolo Fiat. L'azione della Casa torinese, spinta da forti ordini sia italiani (Imi-Sigeco) che stranieri verso fine mattina, ha cominciato a guadagnare posizioni, schizzando ad un certo punto a Franco Bernab Tra i bancari, bene la Comit che ha guadagnato oltre il 4%, tra gli assicurativi la Fondiaria. Nei telefonici Telecom è apparsa debole (seb- Franco Bernabè bene abbia chiuso in rialzo di mezzo punto). Viceversa guadagna il 3,1% la Tim e lo 0,32% Stet. Sempre buono il comportamento dei titolo dell'Eni di Franco Bernabè che hanno segnato un progresso del 3,21%, debole viceversa Mediaset, che ha perso lo 0,3%, a 6860 lire. In forte rialzo Parmalat, (+6,8%). Un risultato che va probabilmente messo in relazione alla ripresa di interesse per l'aumento di capitale in corso. [v. s.] Raffaello Masci ! 1 IMS - l'iliiiii/.iariti ili Sviluppo S.p.A. Sede in Torino, via Mazzini 53 Capitale sociale t. 375.000.000.000 Registro delle Imprese - Officio di Torino n. 497/1960 Fusione per incorporazione della FIDIS - Finanziaria di Sviluppo S.p.A., nella FIAT S.p.A. Diritto di recesso •k ie ie Modalità e termini delle operazioni di concambio saranno oggetto di successiva comunicazione su questo stesso quotidiano.

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