La montagna ti ha voluto con sé

Lettera di Rigoni Stern a Lorenzo Mazzoleni: «Ma la neve non è una bara» Lettera di Rigoni Stern a Lorenzo Mazzoleni: «Ma la neve non è una bara» La montagna ti ha voluto con sé CARO Mazzoleni, ho guardato sulle carte e sulle fotografie del K2 il luogo dove sei caduto nel ritorno lungo la «via Cesen». E' grande quella montagna, è lì a portare il tempo, e confrontando le altitudini dei campi di sosta, le distanze tra di loro, e l'ultimo campo prima della cima, ci si può rendere conto come le nostre montagne, al confronto, sono piccole. Che grande quella montagna! Ma bella, affascinante, unica, e tu, dalle tue Grigne la sognavi ancora da ragazzo. Leggevi le relazioni dei primi scalatori, ascoltavi i racconti di chi c'era già stato: «Ma ci arriverò un giorno. Ci arriverò anch'io» pensavi. E in questa estate sei partito con altri compagni. La marcia di avvicinamento dentro un paesaggio dove ci si sente piccoli e sperduti, il lungo Baltoro, fiume di ghiaccio, e poi, infine, eccola là, lontana «la Montagna». E ci salisti deciso, sicuro, forte, allenato. E sei arrivato anche tu sulla cima, felice nel cuore ti sei guardato attorno; volevi abbracciare il mondo e il cielo. Ma eri lì con i piedi affondati nella neve, immobile a sfidare il vento che si portava via i tuoi pensieri per tutte le montagne della terra, poi le pianure, i deserti, gli oceani e a Lecco, nella tua casa, alla Grigna, agli amici. Ma non può durare tanto una felicità così, una sensazione così forte. Il cuore si schianterebbe. Hai rinchiuso tutto nella memoria e poi hai incominciato la discesa verso il mondo degli uomini. Ma i ghiacciai pensili sono i più infidi e lo sapevi: ci vuole poco, un niente, l'imponderabile: una cornice che si stacca, un ponte di neve che crolla, una falda di neve che ti vola via sotto i piedi... Sei caduto. La monta¬ ti' sembra più utile osservare che l'esperimento Prodi, in realtà, era destinato a produrre, nella migliore delle ipotesi, risultati mediocri e insoddisfacenti. Per governare l'Italia, soprattutto in una fase di grandi trasformazioni e di ineludibili traguardi europei, non basta un presidente del Consiglio indirettamente designato dagli elettori. Occorre un Primo Ministro che possa nominare i ministri, revocarli e ricordare in ogni momento ai suoi compagni di viaggio che può sempre, all'occorrenza, chiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento delle Camere. Si dice che il generale de Gaulle, quando costituì il suo primo governo dopo il ritorno al potere (non era ancora Presidente della Repubblica), abbia chiesto a ciascuno dei suoi ministri una lettera di dimissioni che egli intendeva conservare nel cassetto del suo scrittoio. Fu la prima indicazione dello stile e dei metodi con cui avrebbe governato negli anni seguenti. Quello stile e quei metodi gli permisero di terminare la guerra d'Algeria, di fare della Francia un Paese rispettato e onorato, di avviare un processo di modernizzazione che le ha per¬ messo di occupare un posto di prima fila fra i grandi protagonisti dell'economia mondiale. Da noi, dopo cinque anni di crisi, una parte importante della classe politica continua a preferire governi deboli, coalizioni rissose e presidenti del Consiglio che impiegano tutto il loro tempo a rincorrere affannosamente i membri della coalizione. E tutto ciò accade mentre l'Europa progredisce, si modernizza, si attrezza per la concorrenza intemazionale, si prepara a fare, con l'Unione monetaria, la più grande «fusione» di cui l'economia mondiale sia mai stata testimone. Prodi, da Palazzo Chigi, non può cambiare la Costituzione italiana. Ma può scegliere fra due possibilità. Può tirare avanti così, continuare a ricercare il minimo comune denominatore, e diventare in tal modo complice dell'inevitabile declino della nazione. Può spiegare ai suoi concittadini perché nessun presidente del Consiglio, in queste condizioni, sia in grado di governare l'Italia. E contribuire così all'apertura di una stagione costituente. IL PREZZO DELLA FIDUCIA blica di come la vorrebbe la sua nomenklatura e molto meno privata di come la vorrebbero molti italiani. Qualcuno finirà per rimpiangere il governo Berlusconi. Io mi limito a osservare che ogni uomo politico, prima di rimproverare all'avversario una colpa o un peccato, dovrebbe pensarci due volte. Nulla è più imbarazzante per il governo dell'Ulivo di assomigliare come una goccia d'acqua al governo del Polo. Vi sono due punti di vista da cui considerare la situazione. Il primo consiste nel ritenere che la responsabilità di quanto sta accadendo sia principalmente del presidente del Consiglio. Ha giocato con una punta di arroganza la carta della supponenza bonaria, della competenza accademica e della superiorità intellettuale. Ha sbagliato ed è giusto che l'opinione pubblica si annoti mentalmente un giudizio negativo. Ma un tale punto di vista non porterebbe molto lontano. Mi Sergio Romano «boss» ma da molti giovani coinv< Iti nella criminalità più per disperazione che per «vocazione», da molti che non sono in carcere e nemmeno ricercati, da famiglie che vogliono interrompere il destino di omertà, di violenza e di morte cui, per una serie di circostanze e non sempre o solo per proprie responsabilità, si trovano consegnate. Sono segnali che ricordano quanto l'esercito mafioso non sia composto solo da padrini eccellenti, da stragisti, da criminali potenti che vanno a braccetto con potenti criminali. la gran parte sono semplici «soldati», un po' vittime e un po' carnefici, sono 0 prodotto di determinati contesti sociali e culturali. Beninteso: anche per loro la legge è legge, i reati sono reati e non vi possono essere giustificazioni o sconti. Con le mafie non si tratta e non si patteggia. Ma questo significa anche che sarebbe insensato ritenere che le mafie si sconfiggano semplicemente incarcerandone gli esponenti, il che pure, evidentemente, è giusto e necessario. Se non ci si pone, seriamente, il problema di agire anche sul versante della prevenzione, dell'educazione alla legalità, delle trasformazioni socioeconomiche di quei contesti (in una parola, dell'identità mafiosa e delle condizioni di sua riproduzio¬ ne) quella vittoria definitiva, che tutti auspichiamo, non arriverà mai. Questa nostra posizione e il nostro appello ci paiono lineari e coerenti con quanto Libera ha promosso in precedenza: con il quotidiano impegno sociale e di solidarietà, con la campagna per la confisca e l'uso sociale delle ricchezze mafiose, con i corsi di formazione e di educazione alla legalità, con le iniziative per fare memoria di tutte le vittime delle mafie. Abbiamo accolto con rispetto e attenzione le riserve o anche le critiche che sono state indirizzate al nostro appello, così come ci hanno confortato le posizioni concordi. Il fatto che se ne discuta con fervore è comunque indizio della fondatezza e concretezza del problema. Voglio allora chiudere con un invito: discutiamone in maniera approfondita e costruttiva in un «tavolo» che metta assieme ruoli e competenze diverse: politiche, legislative, investigative, giudiziarie e sociali. Perché, come ha detto ancora Caselli, la lotta alla mafia deve vedere presente anche la società civile. Dove essere presenti non vuol dire solo testimoniare ma anche fare proposte che siano di giustizia e di speranza. DISSOCIAZIONE PERCHE'IA DIFENDO Lo ricordano con affetto la moglie Mariuccla. il figlio Giuseppe con Irene ed il piccolo Giulio Un ringraziamento particolare al dottor Paschè per le cure prestate con competenza ed umanilà. Funerali venerdì 2 agosto 1996. alle ore 16,30. presso la chiesa di Asigliano Vercellese. — Asigllano Vercellese, 31 luglio 1996. Luigi Ciotti Stato civile di Torino NATI DENUNCIATI IL 30 LUGLIO 1996 Angiulo Marisol; Arcostanzo Elena; Balzano Erica; Bazzarello Elide; Bensllka Yasine; Bersano Elena; Bolou Alessandro; Bondonno Anna: Bovolenta Giulio; Calva Gianluca; Caputo Flora; Chironna Giulia; Chkelr Sarah: Costa Michael; Curletto Valentina; Dosio Francesca; Ferrerò Giulia; Forni Rebecca; Frlgato Sonia; Gallo Chiara; Gretanl Silvia Laura; La Mattina Luca; La Piana Fabio; Lastolla Giorgia; Lo Re Vanessa; Lupu Paola; Omoregle Morii; Platino Angelica; Plgnarl Michela; Plschedda Matteo; Poles Carola; Raggi Matteo; Repetto Eric; Russo Andrea; Sacco Carmine; Spatola Federico; Splnogllo Alessia; Stella Galileo; Stramondlnoll Christian; Vessa Antonio Lorenzo; Vicino Federico. MORTI DENUNCIATI IL 30 LUGLIO 1996 Negli Ospedali: Cassardo Antonio, anni 78, Molinette, nato a Torino; Stantero Orsola in Bo, a. 69, Maria Vittoria, nato a Priocca (CN); Torretta Margherita in Di Donato, a. 49, Molinette, naia a Villastellone (TO); Grasso Giuseppe, a. 80, Maria Vittoria, nato a Calosso (AT); Apuzzo Benvenuta ved. Manzi, a. 75, Martini, nata a Quindici (AV); Claretto Giovanna ved. Poccatassi, a. 84, Giovanni Bosco, nata a Torino; Barbieri Alberto, a. 63, Molinette. nato a Roggiano Gravina (CS); Scarpino Antonio, a. 75, Giovanni Bosco, nato a Decollatura (CS); Pagln Massimo, a. 25, Molinette, nato a Torino; Ferraris Luigi, a. 73, Martini, nato ad Asti; Andreottl Concetta ved. Esu, a. 61. S. Giovanni Antica Sede Oncologica, nata ad Arborea (OR); Contardi Atos, a. 49, Amedeo di Savoia, nato a Pieve Emanuele (MI); Dascanio Rosaria ved. Alton.ano, a. 88. Giovanni Bosco, nata a Barletta (BA). Presso residenza: Cigna Alfredo, a. 45, via G. Fattori 3/B, nato a Casale Monferrato (AL); Trombetta Giorgio, a. 94, via L. Marsigli 84, nato a Bene Vagienna (CN); Quarello Vittorio, a. 87, via Verolengo 13, nato a Villadeati (AL); Piletta Clelia, a. 73, corso Duca degli Abruzzi 81, nata a Tronzano Vercellese (VC); Santarello Daniele, a. 35, via A. Farinelli 12, nato a Torino; Pozzo Luigi, a. 84, via Padova 16, nato a Torino. Presso case di cura, di riposo e istituti religiosi: Garderi Francesca in Benzi, a. 63, casa di cura Villa Maria Pia, nata a Rivarolo Ligure ora Genova. Presso altro luogo del territorio cittadino: Pomo Carlo, a. 70, corso Agnelli 46/3, nato a Capua (CE); Donallslo Ester ved. Fiorio, a. 82, via A. Rosmini 7, nata ad Orbassano (TO). Presso Medicina Legale: Azzone Nicola, a. 63, nato a Casamassima (BA); Marinelli Giovanni, a. 78, nato a Sanmichele di Bari (BA); Vangl Annalisa, a. 18, nata a Torino. Nati 41 - Morti 25 E' mancato cav. Domenico Corigliano Ne danno il triste annuncio la moglie Luigia, parenti tutti. Funerali venerdì 2 agosto ore 10 cappella interna dell'ospedale Martini (via Tofane). — Torino. 30 luglio 1996. E' mancalo Cesare Pezzica anni 68 papà e nonno meraviglioso. Lo annunciano la moglie Luciana, figli, nuore, gli adorati nipotini Marco, Ilaria e Cristina. La famiglia ringrazia il dottor Bretti, la Fondazione Faro e quanti lo hanno aiutalo. Funerali oggi ore 10 parrocchia Madonna di Campagna. Ti — Torino, 1 agosto 1996. E' mancalo il DOTTOR Giovanni Battista Olivero gna sognata, la più grande e la più bella di tutte le montagne ti ha voluto per sé. Resterai lì per sempre, giovane per sempre, finché durerà questo nostro pianeta. Davanti alla tua tenda vuota, laggiù sul Baltoro, alpinisti di tante nazioni ti hanno dato un saluto, ognuno nella propria lingua e hanno ritrovato una origine comune. Anch'io, da vecchio montanaro che non è mai salito oltre le nostre Alpi, ti dico «Ciao Lorenzo, lo so, la neve non è una bara». Mario Rigoni Stern Il fratello Roberto, i nipoti Claudio con Stefania, Donatella, Roberta con Alberto e Carlotta annunciano con dolore che Clelia Piletta serenamente si è spenta. La cara salma riposa a Vercelli nella tomba di famiglia. — Torino, 1 agosto 1996. lo ricorderò sempre nel mio cuore la mia zia CLELIA. Carlotta. Rinaldo Scioldo partecipa al dolore di Roberta e famiglia. Elena Scioldo si associa al dolore della famiglia. I cugini Slni • Cossa ricordano commossi la cara CLELIA. Montre pregavamo per lei. E' mancata Geppy Cristaldi Feyles Ne danno annuncio Cesare, Beppe e famiglie. Funerali venerdì ore 8.15 nella parrocchia S. Giulia. - Torino, 1 agosto 1996. II giorno 31 luglio è venuta a mancare all'affetto dei suoi cari Geppy Cristaldi ved. Feyles Zeudl Araya Cristaldi e Massimo Cristaldi si uniscono con affetto al dolore dei figli Beppe e Cesare. - • Roma, 1 agosto 1996. Le cognate Lucia, Maria, Vittoria, i nipoti partecipano commossi. Improvvisamente è mancato Angelo Mane anni 70 Con dolore lo annunciano: la moglie Alda, i figli: Enrico con Graziella e Pierandrea, Annamaria con Elio e il piccolo Stefano. Funerali venerdì 2 agosto ore 10 parrocchia ■•Sacro Cuore» (via Nizza). - Torino, 31 luglio 1996. I cognati Rosanna ed Ercole Nosenzo con Alda, Gianni ed Antonio sono affettuosamente vicini al dolore di Alda, Enrico ed Annamaria. Lorenzo con Franca e Anna Maria con Vittorio ricordando lo zio sono vicini a zia Alda, Enrico o Annamaria. Gli amici Mosso partecipano al vostro dolore. I Condomini di via Petltti 33 partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa di Angelo Mane — Torino, 31 luglio 1996. E' mancato all'affetto dei suoi cari Giovanni Pautasso Ne danno triste e doloroso annuncio la figlia Paola con Marco e Andrea. Per funerali telefonare al 248.87.82 orario ufficio. Non fiori, ma offerte per l'associazione ital.ana per la ricerca sul cancro. — Torino, 31 luglio 1996. Signore, la' che non ci disperiamo per averla persa, ma che ci rallegriamo perché ce l'hai donata. Dopo una lunga e penosa malattia, affrontata con grande coraggio e fede, ha raggiunto il marito Angelo nel Signore l'anima di Annamaria Morghen Tronti Insieme alla sorella Giovannell.i, ne danno il tristissimo annuncio i figli Mnrla Luisa con Francesco, Leonello con Alessandra, Raffaello con Susanna e i nipoti Gabriele, Lorenzo, Camilla e Federico. Si ringraziano con molta riconoscenza il dottor Francesco Torino per la sua attenta e affettuosa opera e la signora Anna Sabia per l'amorevole assistenza. Chi desidera esprimere la propria solidarietà può fare un'offerta all'Università Cattolica del Sacro Cuore per l'Oncologia Medica, c/c/b n. 02/07 Banca di Roma ag. 60. R 3 li — Roma, 30 luglio 1996.