Jumbo, annuncio choc dell'Fbi

Jumbo, annuncio choc dell'Fbi Jumbo, annuncio choc dell'Fbi «Sappiamo, non possiamo parlare» Dal carrello la prova della bomba WASHINGTON. L'Fbi sa cosa ha provocato la tragedia del Jumbo della Twa, ma «non lo può dire». Ad affermarlo è stato il vicedirettore dell'agenzia investigativa, James Kallstrom, rendendo ancora più fitto il mistero sull'esplosione del Boeing 747 avvenuta con 230 persone a bordo il 17 luglio dopo il decollo da New York. E frattanto i venti forti e il mare mosso hanno ricominciato a disturbare le ricerche dei corpi. Le migliaia di uomini e donne che lavorano attorno al caso appaiono frustrati dal fatto che, per ora, le ipotesi restino solo tali, mentre altre voci sono state risolutamente smentite. Il «New York Times» aveva scritto ieri che gli investigatori erano giunti alla conclusione che a causare l'esplosione del volo 800 fosse stata una bomba piazzata nella parte anteriore dell'aereo. L'esame del carrello anteriore avrebbe offerto la prova definitiva. Ma ieri il vicepresidente del National Transportation Security Board, Robert Francis, ha smentito categoricamente: «Si tratta di una prova di cui sono completamente all'oscuro». Il «Washington Post», affidandosi ad altre fonti, ha fornito una nuova spiegazione della difficoltà a rinvenire quei residui di esplosivo che secondo tutti dovrebbero essere tra i rottami dell'aereo. Gli investigatori starebbero prendendo in considerazione l'ipotesi che l'esplosivo usato sia la vecchia tradizionale dinamite, che lascia molte meno tracce degli esplosivi più moderni. Ma anche questa ipotesi guardia giurata: «Era un informatore della polizia»

Persone citate: James Kallstrom, Robert Francis

Luoghi citati: New York, Washington