Usl 9 nei guai: «Fa caporalato»

Usi 9 nei guai: «Fa caporalato» Usi 9 nei guai: «Fa caporalato» 77 direttore: «Senza personale non si andava avanti» Il bacino di Pourrières non aprirà le paratie OPO il Comune l'Usi. Un paio di mesi fa l'ispettorato del lavoro di Torino aveva fatto finire nei guai l'amministrazione comunale di Cuorgnè, «rea» di aver utilizzato personale di una cooperativa per garantire un servizio. Ora, nei guai, è finita l'azienda sanitaria Usi 9 che fa capo a Ivrea e gestisce i servizi socio sanitari dell'intero territorio canavesano. Gli ispettori del lavoro hanno anche in questo caso riscontrato un violazione delle norme che regolano l'intermediazione di manodopera. Ovvero le leggi istituite per arginare il fenomeno del caporalato. Cosa avrebbe fatto l'Usi è presto detto. Per garantire il servizio paramedico alla casa protetta «Saudino» di Ivrea, amministratori e dirigenti sarebbero ricorsi ad un appalto con una coooperativa di infermieri. Ottenendo le prestazio- ULTIMA ORA ni di cinque persone per tre anni. Nei guai sono finiti l'attuale direttore generale della Usi 9, Giampaolo Costamagna e il suo predecessore, Luigi Stabile. Con loro, ovviamente, in un secondo tempo, saranno coinvolti anche coloro che han firmato le delibere. «Ma noi dice Costamagna - non abbiamo assolutamente intenzione di oblazionare il reato. Ricorreremo fino in Cassazione: la scelta di utilizzare cooperative per far fronte alle nostre esigenze era una decisione obbligata. All'epoca, inoltre c'era il blocco del tura over e delle assunzioni negli enti pubblici. Era impossibile far funzionare una struttura come quella senza un'adeguata presenza di personale». Ma c'è anche un'altra contraddizione burocratica, frutto di una legislazione confusa. Se il servizio non fosse stato garantito, ammini- stratori e' dirigenti Usi sarebbero stati passibili di una denuncia per omissione di soccorso. E adesso che accadrà? Giampaolo Costamagna promette battaglia. «Solleveremo - spiega - la questione anche al ministero del Lavoro. Con questi provvedimenti si penalizza chi ha L'azienda era stata distrutta da un incendio ben operato in passato. E questa norma sul caporalato andrebbe perlomeno reinterpretata». Ciò che occorrerebbe, però, è un intervento da parte di enti superiori. Il sindaco di Cuorgnè, Giancarlo Vacca Cavalot, dopo una contestazione analoga ha chiesto l'intervento dell'Anci - associazione dei Comuni d'Italia - chiedendo una presa di posizione forte e chiara. Ma finora nemmeno lui ha avuto risposte. E i sindaci della zona già minacciano di ricorrere al Prefetto. Dicono: «Chi, negli anni passati, ha fatto i salti mortali per garantire un servizio adesso si trova in guai seri. Forse sarebbe stato meglio dimettersi in massa, o chiudere asili e case di risposo, dichiarando l'impossibilità di continuare a lavorare con certe leggi assurde». Per la prima volta il Lago di Pourrières, che nelle estati degli scorsi anni era stato al centro di numerose polemiche tra gli agricoltori e concessionaria dell'impianto, non sarà svuotato nel periodo estivo. Ne dà notizia la Federazione provinciale dei Coltivatori diretti di Torino. «Il bacino è stato creato nel 1950 - spiega il vicepresidente della Coldiretti Riccardo Chiabrando -, il Lago di Pourrières è l'invaso più capiente e raccoglie 300 mila metri cubi d'acqua. Puntualmente a fine luglio, inizio agosto, veniva svuotato: una massa imponente di melma, stimata in 80 mila metri cubi, veniva riversata nel torrente Chisone e da lì si diffondeva nei canali irrigui di tutta la pianura del Pi- Giampaolo Costamagna direttore generale dell'Usi 9, accusato di aver usato infermieri esterni Mauro Revello Modificata la norma Da ieri mattina nerolese». Secondo la Coldiretti venivano in tal modo ostruite le piccole prese irrigue come quelle più grandi e intasate le bialere; svuotamento e durata della melma si protraeva per quindici giorni. «Alla fine - afferma la Coldiretti - i danni maggiori li sopportavano campi e prati» e per «parecchi anni questo ha significato perdere tutto o in parte il raccolto». «Noi chiediamo solo - ha concluso Chiabrando - di individuare soluzioni meno devastanti per l'ambiente e l'agricoltura» e «la ditta titolare della concessione del bacino si è dimostrata disponibile ed ha illustrato un progetto che prevede la modernizzazione dell'impianto». Pensionato in auto, ad un incrocio di Collegno

Persone citate: Chiabrando, Costamagna, Giampaolo Costamagna, Giancarlo Vacca Cavalot, Luigi Stabile, Mauro Revello, Riccardo Chiabrando

Luoghi citati: Collegno, Cuorgnè, Italia, Ivrea, Torino