Andezeno la «Monviso» riprende a fine settembre

Pavone, mistero per un cadavere nell'auto bruciata Pavone, mistero per un cadavere nell'auto bruciata Andezeno, la «Monviso» riprende a fine settembre Permessa la pesca nel laghetto di Salbertrand E' cambiato il senso di marcia in via Goito Mistero a Pavone, dopo il ritrovamento di un cadavere bruciato dentro un'auto in una stradina di campagna. Infatti dentro la vettura c'era un tubo di gomma collegato al tubo di scappamento: elemento che farebbe pensare a un suicidio. Ma resta l'enigma di come si siano sviluppate le fiamme. L'allarme era stato dato da un passante, che aveva avvisato i vigili del fuoco di Ivrea. I pompieri arrivavano in borgata Molla e trovavano l'auto in fiamme: una Ford Fiesta bianca del tipo nuovo. Ma dopo i primi getti d'acqua si accorgevano che all'interno c'era il corpo di una persona (non si sa ancora se uomo o donna). Veniva avvisata la polizia di Ivrea che spediva sul posto una volante. Anche se la tesi più accreditata sembra quella del suicidio, restano i dubbi provocati dall'interrogativo di come si siano sviluppate le fiamme che hanno poi bruciato la vettura. La «Desco Spa» di Andezeno, distrutta da un incendio il 20 luglio scorso, potrà riprendere parzialmente la produzione di grissini iposodici e fette biscottate «Monviso» tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. E' questo l'obiettivo presentato dall'amministratore della società, Franco Gribaldi, durante l'incontro avvenuto ieri a palazzo Cisterna, organizzato dal presidente della Commissione provinciale per l'industria Giuseppe Cerchio a cui hanno partecipato dipendenti, sindacati, rappresentanti delia Regione e il sindaco di Andezeno, Bartolomeo Cavaglià. L'azienda, inoltre, ha intenzione di dirottare parte della lavorazione nel piccolo stabilimento di Buttigliera d'Asti, portando da due a tre le linee di produzione degli alimenti dietetici. Una soluzione che, per il Giuseppe Cerchio, presidente della commissione per l'industria della Provincia momento, servirà a garantire sia la presenza sul mercato dei prodotti «Monviso», sia l'occupazione per circa 15 dei 63 dipendenti, realizzando quattro turni da sei ore. Mentre, venerdì prossimo, saranno formalizzate le pratiche per la cassa integrazione degli altri lavoratori impiegati nello stabilimento di regione Tario, devastato dalle fiamme, con un danno stimato attorno ai 15 miliardi. [m. peg.l Da ieri mattina è cambiato il senso di marcia per le vetture che transitano in via Goito. Un prowedimento che, a quanto sembra, rientrava già nella rivoluzione della viabilità cittadina dettata dal Piano Urbano del Traffico. Ieri, comunque, sono state numerose le telefonate di protesta dei cittadini: «Non hanno avvertito i residenti con il dovuto risalto. In Comune se ne fregano degli automobilisti». E ancora: «Ci hanno risposto che per accorgersi che il senso di marcia è cambiato, basta alzare gli occhi e guardare la nuova segnaletica. Secondo lei, dopo 30 anni che passo da via Goito dovrei guardare tutti i giorni la segnaletica?». Notevoli problemi si sono creati a causa delle auto che ieri continuavano ad imboccare la strada nel vecchio senso di marcia. Molti, solo dopo gli imprechi tra automobilisti, si sono accorti con stupore di essere nel torto. Un attimo di distrazione, la sicurezza di fare in tempo a «passare». E' il mancato rispetto del segnale di precedenza la causa più probabile dell'incidente stradale, in cui l'altra sera a Collegno, ha perso la vita un pensionato di Torino. Cataldo Riggi, 64 anni, via Bonfante 2, poco dopo le 20 stava percorrendo viale Papa Giovanni a bordo della sua Renault 19. All'incrocio con corso Togliatti si è scontrato con la Fiat Regata guidata da Sebastiano Latino, 37 anni, infermiere, residente a Collegno in via Toscanini 5. «Io non ho nemmeno fatto in tempo ad accorgermi di quello che stava succedendo - ha spiegato l'infermiere ai vigili urbani di Collegno, intervenuti sul luogo dell'incidente -. La Renault 19 è sbucata fuori all'improvviso». Nello scontro Sebastiano Latino si è procurato alcune con¬ D'ora in poi sarà possibile pescare nei laghetti del Gran Bosco di Salbertrand in Valle di Susa e accedere in auto al campeggio che si trova oltre la Riserva naturale dei canneti di Dormelletto nel Novarese, mentre sarà vietato circolare in camper o in roulotte all'interno del Parco naturale alta Valle Pesio e Tanaro, nel Cuneese. Sono queste alcune novità contenute nella nuova normativa in materia di parchi approvata dal consiglio regionale del Piemonte. In particolare, la pesca nel Gran Bosco di Salbertrand, precedentemente vietata, sarà permessa nei «piccoli bacini non collegati con acque correnti e di scarso rilievo naturalistico, che potrebbero diventare punti di attrazione per i turisti». La normativa disciplina anche la raccolta dei funghi, minerali, rocce e fossili in alcune zone vincolate a parco.

Persone citate: Bartolomeo Cavaglià, Cataldo Riggi, Franco Gribaldi, Giuseppe Cerchio, Novarese, Sebastiano Latino