Lippi ha già tre buoni motivi per sorridere di Fabio Vergnano
Lippi ha già tre buoni motivi per sorridere Lippi ha già tre buoni motivi per sorridere E domani ad Aosta il francese Zidane esordisce in cabina di regia CHATILLON DAL NOSTRO INVIATO Ci sono sconfitte che fanno male e altre che lasciano solo un sottile dispiacere. Il primo ko stagionale della Juve nel torneo di Zurigo appartiene alla seconda categoria. Del resto, dopo 10 giorni di preparazione, è presto per rallarmismo. Ci sono alti e bassi che possono stupire chi non frequenta il calcio estivo. Così succede che la Juve batte il Bavera e induce a ottimistiche previsioni, ma 24 ore dopo soccombe contro gli zurighesi. Lippi programma per raggiungere i traguardi che contano e per ora ogni drastico giudizio è fuori luogo. Ma qualcosa si intuisce già e i motivi per essere ottimisti non mancano. Il tecnico evidenzia 3 aspetti confortanti: «Il primo fatto positivo è che abbiamo la solita organizzazione di gioco che facilita l'inserimento dei nuovi. Secondo, la squadra ha grande carattere e sopperisce con la grinta a una preparazione ancora sommaria. Infine, ho avuto conferma delle qualità dei nuovi, chi più chi meno hanno fatto vedere buone cose». Si procede sulla strada tracciata quando Lippi arrivò alla Juve e mise in chiaro che «si può anche perdere, ma giocando sempre nella metà campo avversaria, senza mai arrendersi». Ci vuole insomma coraggio e chi non se la sente può farsi da parte. Anche Boksic è rimasto colpito dalla fame di vittorie che ha la Juve lippiana: «Pensavo di trovare un squadra appagata, invece c'è sempre voglia di andare avanti come se i successi recenti fossero dimenticati. Questa è anche la mia mentalità e sono sempre più convinto di aver scelto la squadra giusta, anche perché ho grande libertà di manovra, cosa che alla Lazio non succedeva». A Zurigo, Lippi ha sempre schie¬ STADIO SERVICE VIA SANSOVINO 229 TORINO rato il tridente, alternando tutte le punte, mantenendo però invariati gli equilibri di un settore delicatissimo e dando fiducia a Padovano, partito sempre titolare. Non è una promozione, semmai un premio. Spiega Lippi: «Ho sempre avuto un riguardo particolare per quei giocatori che nella stagione precedente si sono comportati bene. Padovano meritava questo riconoscimento. Per il resto, non vedrete mai una Juve con 3 punte vere. Non possiamo permettercelo. Ci saranno sempre 2 punte, più Del Piero che pur essendo un uomogol arretra per far ripartire l'azione. A tutti chiedo molto movimento sul fronte d'attacco e mi pare che sia Boksic che Vieri e Amoruso abbiano capito cosa voglio». Anche quest'anno non sarà una Juve a una formula sola. Il 4-3-3 diventerà un 4-4-2 anche durante la stessa partita. Ecco un altro motivo di soddifazione per Lippi: «La squadra ha imparato a giocare in molte maniere e anche se cambio schemi e giocatori gli equilibri restano». All'appello mancano Deschamps e Zidane, debutteranno domani a Aosta. C'è grande curiosità sulla collocazione del francese raccomandato da Platini. Domani prenderà il posto di Jugovic e non sarà una soluzione temporanea. Per Lippi non esiste un mistero tattico sulla posizione di "Zizou": «Sarà un centrocampista centrale, con due mediani al fianco. Ma non c'è nulla di scontato. Zidane può essere utilizzato anche come esterno se giocheremo con 4 centrocampisti e 2 punte». Intanto Moggi ha quasi definito la cessione di Lombardo allo Sheffield. Stasera il dg salirà a Chatillon (ci sarà anche Bettega) per convincere il giocatore che è restio a accettare il trasferimento inglese. Fabio Vergnano
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