«Formazione, servono altri soldi»
«Formazione, servono altri soldi» «Formazione, servono altri soldi» I sindacati chiedono 3-4 mila miliardi ROMA. Ancora una fumata grigia nelle trattativa sull'occupazione, sottocapitolo della formazione professionale e dell'apprendistato. Ieri il governo, con i ministri Treu e Berlinguer, si è limitato a consegnare alle parti sociali un dossier di dieci pagine con un corollario di altre cinque per la ricerca e innovazione. Sindacati e imprenditori sono stati convocati per questa mattina per dire la loro sulle proposte governative e chiudere, finalmente, quello che generalmente si considera come il capitolo più facile nel negoziato per creare nuova occupazione e ammodernare il mercato del lavoro. Ma una prima risposta i sindacati hanno voluto già anticiparla uscendo da Palazzo Chigi. Il leader della Cgil, Sergio Cofferati ha sostenuto insieme ai suoi colleghi Sergio D'Antoni, segretario generale della Cisl, e Adriano Musi, segretario confederale della Uil, che il punto critico del pacchetto-formazione resta quello delle risorse. Perché, malgrado le insistenze dei sindacati, anche nel documento consegnato ieri manca qualsiasi cifra. E allora le cifre le hanno avanzate i sindacati: Cofferati anticipa che «mancano all'appello 3-4 mila miliardi in più, da individuare nella Finanziaria per l'anno prossimo». In più rispetto a quelli già stanziati dai ministeri per le varie infrastrutture. Ma la cifra potrebbe essere anche più alta perché, sempre secondo i sindacati, per il pacchetto-formazione i fondi dovrebbero essere sui 6 mila miliardi per il prossimo triennio. «Se si vuol fare davvero qualcosa di serio - ha concluso Sergio D'Antoni - occorrono diverse migliaia di miliardi in più». Il leader della Cisl esprime comunque la speranza di «chiudere» oggi questo capitolo, con qualche opportuna correzione richiesta al governo. Mentre Cofferati esclude «intese a puntate» e rimanda «una valutazione solo dopo aver verificato la congruità delle risorse con gli impegni presi». E una volta chiarita l'entità delle risorse disponibili, conclude il leader deila Cgil, allora si dovranno stabilire le priorità degli interventi. Che secondo Musi, della Uil, dovranno privilegiare anzitutto le regioni meridionali. In attesa della conclusione di questa lunga trattativa, è decollato con successo il progetto-pilota lanciato da Ferrovie dello Stato e Confindustria dell'Emilia Romagna per facilitare l'in- INPS-TESQRO
Persone citate: Adriano Musi, Berlinguer, Cofferati, Sergio Cofferati, Sergio D'antoni, Treu
Luoghi citati: Emilia Romagna, Roma
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