Processo Priebke Oggi si decide per la ricusazione

Processo Priebke Oggi si decide per la ricusaxione Processo Priebke Oggi si decide per la ricusaxione Cinque medici arrestati per assenteismo PALERMO. Cinque medici sono stati fermati e posti agli arresti domiciliari per assenteismo dopo un controllo eseguito dai carabinieri in numerose guardie mediche e presidi sanitari di Palermo e della provincia. L'inchiesta va avanti e si parla di numerose gravi irregolarità emerse dal blitz. E' stata vagliata la posizione di oltre 50 medici e l'incliiesta prosegue. I fermi sono stati convalidati dal sostituto procuratore della Repubblica presso la Pretura Fabio Taormina, che ha vagliato il primo rapporto informativo consegnatogli dai militari del Nas. I nominativi dei cinque medici accusati di truffa alle strutture sanitarie da cui dipendono non sono stati ancora resi noti. Tanto riserbo è stato motivato dagli investigatori con esigenze dettate dal fatto che l'inchiesta è tutt'altro che conclusa e, anzi, potrebbe riservare ulteriori sviluppi. A quanto sembra, i cinque sanitari non sono stati trovati al loro posto di lavoro, dove invece avrebbero dovuto essere, stando almeno ai fogli di presenza compilati in base ai turni assegnati. I dettagli dell'operazione saranno illustrati stamattina in una conferenza stampa nella sede del comando provinciale dei carabinieri, nella stessa caserma Carini in cui ha sede il locale comando dei Nas. I professionisti incriminati sono stati invitati a nominarsi i difensori e l'indagine è stata estesa alle aziende Usi di appartenenza. Sulle carenze e sulle troppe disfunzioni delle guardie mediche e di alcuni presidi sanitari di Palermo e provincia sono in corso da tempo polemiche seguite alle proteste di cittadini-utenti che hanno trovato sbarrate le porte degli ambulatori o che non hanno ricevuto adeguata assistenza. E', questo, solo uno degli aspetti della crisi della sanità siciliana che nel contesto della malasanità italiana può vantare svariati e non invidiabili record come quello del Centro per la formazione degli infermieri realizzato a Caltanissetta. Costato oltre 50 miliardi, dopo più di tre anni dal completamento non è ancora in funzione. Visitato dal Papa durante la sua penultima visita nell'isola, il Centro fantasma è ormai uno dei simboli dell'inefficienza e degli sprechi nel settore sanitario, [a. r.J ROMA. E' prevista per stamattina l'udienza presso la corte d'appello militare di Roma per discutere sulla seconda istanza di ricusazione presentata contro il presidente del tribunale militare, Agostino Quistelli, nel processo contro Erich Priebke, che proprio oggi compirà 83 anni. Nell'istanza di ricusazione, presentata da due avvocati di parte civile, si sostiene che il presidente Quistelli, conversando con un generale dei carabinieri, anticipò la sua convinzione, assolutoria, sull'esito del processo all'ex ufficiale nazista. Quistelli, nella sua memoria difensiva, sottolinea che le frasi dette erano quelle di un comune cittadino, e dette molto prima che cominciasse il processo stesso, quindi ininfluenti. Una prima istanza di ricusazione contro il tribunale era stata presentata dal procuratore militare Agostino Intelisano, che sostiene l'accusa contro Erich Priebke, e tra i motivi della richiesta c'erano anche le frasi dette proprio da Quistelli al generale dei carabinieri. Ma l'istanza era stata respinta dalla corte d'appello militare. L'udienza di oggi si svolgerà a porte chiuse e, se la corte si riserverà di decidere, avrà cinque giorni di tempo per depositare in cancelleria la decisione, presa in camera di consiglio. Nel caso in cui la corte dovesse accettare la richiesta di ricusazione, il processo sarebbe sospeso per ricominciare, con un nuovo presidente del tribunale, in settembre. Se invece il processo dovesse continuare con il presidente Quistelli, per martedi è già stala fissata l'udienza in cui parlerà il difensore dell'ex ufficiale nazista, l'avvocato Velio di Rezze, che ha intanto rinunciato, per il momento, alla istanza di libertà provvisoria. Intanto, il pubblico ministero Pietro Giordano ha trasferito per competenza alla procura militare gli atti relativi alla denuncia contro Priebke che ipotizza la sua partecipazione alla strage della Storta, in cui vennero uccisi, il 4 giugno 1944, il sindacalista Bruno Buozzi e altri 13 prigionieri. La denuncia non è però quella presentata da figlie e nipoti del sindacalista ucciso (presentata solo da pochi giorni), ma quella depositata il 29 giugno dal consiglio della XX circoscrizione di Roma. [r. cri.] Nati 19 —Morti 42 E' mancato all'affetto dei suoi cari Antonio Scarpino anni 75 Ne danno il triste e doloroso annuncio moglie, figli, nuore, nipoti. Funerali mercoledì 31 luglio ore 10 parrocchia Pace. — Torino, 28 luglio 1996.

Luoghi citati: Caltanissetta, Palermo, Roma, Torino