«lo Stato ci protegge solo a metà»

«lo Stato ci protegge solo a metà» «lo Stato ci protegge solo a metà» Scorte ridotte, si ribellano i leader anti-racket NEL MIRINO DELLE COSCHE litari davanti alle loro abitazioni prelude ad altre iniziative, come quella di togliere anche le scorte personali che entrambi hanno da oltre quattro anni. «I presidenti Violante e Mancino conoscono molto bene la realtà della nostra zona. Quando erano presidente dell'Antimafia e ministro dell'Interno, hanno esaltato Capo d'Orlando come il faro nella lotta al crimine organizzato in Sicilia. Che facciano qualcosa, perché quel faro qualcuno vuole spegnerlo». Maurizio Cucinotta parla di «provvedimento inaudito che scoraggerà altri imprenditori a collaborare. Alcuni pregiudicati sono tornati a passeggiare sotto le nostre abitazioni, quasi in segno di beffa». E ieri mattina uno degli estortori (che ha scontato la pena) si è recato nel bar di Damiano per prendere un caffè. Come dire: «Siamo di nuovo qui e la festa non è ancora finita». LCAPO D'ORLANDO O Stato ci vuole abbandonare, e ci tratta peggio dei pentiti: a loro danno anche liquidazioni miliardarie, a noi tolgono la protezione dei militari». E' lo sfogo di due imprenditori di Capo d'Orlando, il paese siciliano che nel 1991 si ribellò al racket delle estorsioni, dopo l'inaspettato provvedimento di ridurre la protezione alle loro abitazioni. Da ieri infatti i «Vespri siciliani» svolgono il servizio solo dalle 22 fino alle 6. Rosario Damiano, titolare di un albergo, e Maurizio Cucinotta, già proprietario di un'industria, si sentono abbandonati: «Nessuno ci ha comunicato il perché di questa iniziativa. Se non siamo in pericolo, ci tolgano del tutto i militari e anche la scorta personale, assumendosi però la responsabilità delle conseguenze». I due imprenditori in passato hanno fatto arrestare diversi estortori e pericolosi mafiosi a Tortorici e Barcellona, gente che Uomini di scorta Proteggono le abitazioni di chi si è esposto nella lotta al racket delle estorsioni attende il processo dell'operazione «Mare Nostrum» (che portò all'arresto di 600 tra boss e gregari di «famiglie» messinesi). Damiano è anche presidente dell'Ario, l'associazione degli imprenditori vittime del racket ideata da Tano Grasso. Adesso Damiano si sente come l'ultimo soldato rimasto in piedi sul campo di battaglia davanti al nemico. «Quei giovani militari per noi sono come uno scudo. Se questo è un modo diplomatico per volerci scaricare, che lo Stato ce lo dica chiaro, siamo pronti a vendere le nostre attività e ad andare via con le nostre famiglie, magari al Nord, se Bossi ci vuole». Per Damiano e Cucinotta la decisione di ridurre la presenza dei mi¬ Bruno Pri ridotta

Persone citate: Bossi, Bruno Pri, Cucinotta, Mancino, Maurizio Cucinotta, Rosario Damiano, Tano Grasso

Luoghi citati: Barcellona, Sicilia, Tortorici