La Rai rifà la squadra mentre si litiga sulla Stet privata
La Rai rifa la squadra mentre si litiga sulla Stetprivata La Rai rifa la squadra mentre si litiga sulla Stetprivata Wall Street è percorsa da scosse telluriche, ma il presidente del New York Stock Exchange, Richard Grasso, resta imperturbabile. Niente paura per chi ha «strategie d'investimento ben definite», si tratta di normali tendenze cicliche. Non tutti sono così fiduciosi, molti optano per l'immobilismo, in attesa delle mosse sui tassi del presidente della Fed, Alan Greenspan. E perfino la mitica Elaine Garzarelli vede grigio. Ma altri rilanciano. Ad esempio il presidente dell'Abi Tancredi Bianchi, che insieme alla Confindustria guidata da Giorgio Fossa sta studiando come riattrarre, attraverso il Metim, le piccole e medie imprese alla Borsa. Volendo dimostrare al presidente della Consob, Alan Enzo Berlan- Greenspan da, che le Tancredi Bianchi Intanto il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi lavora ad una legge che semplifichi la struttura del bilancio dello Stato. Un modo per tenere meglio sotto controllo la spesa pubblica, e anche per evitare sorprese improvvise. Come quella capitata all'ex presidente del Consiglio Lamberto Dini negli ultimi giorni del suo mandato. Quando il ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio comunicò che il deficit era molto superiore al previsto. L'uomo del giorno, inutile dirlo, è il ministro delle Poste Antonio Maccanico. Il suo disegno di legge sulle telecomunicazioni ha perfino avuto, sotto il profilo della formulazione, l'elogio del neo presidente di Fininvest, Aldo Bonomo. banche non sono contro il mercato. Sotto il profilo dei contenuti, viceversa, le onde della deflagrazione non si sono ancora esaurite. E restano all'attacco gli uomini di Mediaset, dove l'amministratore delegato Ubaldo Livolsi addirittura disegna uno scenario apocalittico, che vedrebbe la potente Stet mangiarsi la stremata Mediaset in un sol boccone. Affilano dunque le anni i vertici della holding televisiva del Biscione capitanati da Fedele Confalonieri, che vivendo di sola pubblicità si vedono minacciati dai vari tetti e tettucci. Critica la legge, per la parte che riguarda l'Authority, anche il presidente di Antitrust Giuliano Amato, che si vede sottrarre la giurisdizione su un megasettore come quello delle Tic. Ma anche il capogruppo Andrea di Rinnova- Monorchio mento, Diego Masi, preannuncia battaglia: vuole che si «obblighi» la Rai a cedere una rete. Nulla hanno detto ovviamente i vertici di Stet, Biagio Agnes e Ernesto Pascale, dal momento che per il loro gruppo la legge allarga le maglie delle opportunità. Però, curiosamente, in concomitanza con il disegno di legge e d'intesa con il presidente del Consiglio Romano Prodi, si sono affrettati a nominare alla controllata Telecom un nuovo superdirettore generale: Tomaso Tommasi di Vignano destinato, tra un anno, a prendere il posto dell'amministratore delegato Francesco Chrichigno. Intanto sulla Stet scoppia il putiferio. Il Tesoro vuole far partire la privatizzazione ai primi del 1997, dopo quella di Deutsche Telecom e prima di quella di France Telecom. Ma è tutto da vedere se, per allora, la mitica Authority Enzo Siciliano Stranamente zitti sono invece i nuovi responsabili Ubaldo della Rai, dal Livolsi che si dovrebbe dedurre che la legge a loro va benissimo. Nessun commento ha espresso il neo presidente Enzo Siciliano, nulla dice il neo direttore generale Franco Iseppi, forse troppo impegnati a disegnare la squadra. Squadra che si è completata con Guido Vannucchi, Francesco Mengozzi, Tommaso Genisio, Luigi Mattucci e Carmen Lasorella. Ma dove mancano ancora i direttori di rete e Tg, con grandissima pena dei molti aspiranti (qualcosa si comincerà a capire domani, dopo la riunione del consiglio di amministrazione).
Luoghi citati: New York
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