lavoro la trattativa va in ferie

A fine agosto il prossimo appuntamento fra governo e parti sociali A fine agosto il prossimo appuntamento fra governo e parti sociali lavoro, la trattativa va in ferie Domani l'ultimo incontro ROMA. Nuovo appuntamento, domani, a Palazzo Chigi per l'occupazione. Governo e parti sociali tirano le somme almeno sul capitolo della formazione professionale, abbinato alla riforma scolastica disegnata dal ministro Berlinguer. Ma per il resto, il ruolino di marcia della lunga maratona stabilita da Prodi per rispondere all'emergenza-lavoro stenta a imprimere una velocità idonea a rispondere alla drammaticità della disoccupazione. Per quanto si sia dato da fare il ministro del Lavoro, Treu, le vivaci polemiche tra Di Pietro e i verdi che hanno accompagnato il varo della contrastata variante appenninica sembrano aver rallentato i tempi per la presentazione alle parti sociali di quel «pacchetto» specifico di progetti dei lavori pubblici e dei trasporti da finanziare per il rilancio dello sviluppo e quindi dell'occupazione, specialmente nel Mezzogiorno. Resta incerto, insomma, se in questa settimana Palazzo Chigi riuscirà in un rush finale per definire anche questa seconda tranche di interventi. Oppure se tutto verrà rinviato a fine agosto, a dopo le ferie. Quando è già slittato il terzo e più importante, oltreché spinoso, capitolo sull'occupazione: quello sulla flessibilità e sull'orario di lavoro. Come è noto le parti sociali hanno già incrociato le lame LA BOMBA «PREVIDENZA» BONN NOSTRO SERVIZIO Chi pagherà le nostre pensioni? E' la domanda che tutti si pongono in Germania (e non solo in Germania). Secondo le previsioni tedesche nel 2040 ci saranno 102 pensionati per ogni 100 lavoratori (oggi sono 46 pensionati per 100 lavoratori). Le proposte su come «salvare le pensioni» sono quasi quotidiane. E anche il governo tedesco ha istituito una commissione di esperti, che entro fine anno dovrà elaborare un'ipotesi di riforma del sistema. Una novità della quale dovranno tener conto gli esperti di Bonn è la rivoluzionaria sentenza della Corte costituzionale tedesca, secondo cui chi alleva dei figli deve essere premiato dal sistema pensionistico. Attualmente le pensioni sono quasi esclusivamente dipendenti dal reddito e chi più ne trae vantaggio sono quel 30% di nuclei famigliari senza figli. «Il legislatore - dice la sentenza di Karlsruhe - ha il compito di riequilibrare gli svantaggi dell'attuale sistema pensionistico nei confronti di chi alleva dei figli». «La nuova guerra delle pensioni - I NOMI E GLI AFFARI specialmente sulla flessibilità salariale e normativa. Con Confindustria che preme per salari ridotti per incentivare investimenti al Sud in cambio di nuova occupazione, con la Cgil risolutamente contraria a concedere deroghe ai minimi contrattuali, mentre Cisl e Uil hanno una posizione più sfumata sui mezzi per aumentare l'occupazione nel Mezzogiorno. Ma flessibilità del mercato del lavoro significa anche, oltre a una rimodulazione dell'orario reclamato dai sindacati, l'adozione di tutti quegli strumenti, dal lavoro part-time, al lavoro interinale ecc., sui quali Treu ha già preparato i suoi dossier ma che necessitano di un tavolo di trattativa. Rinviata appunto alla ripresa, tra fine agosto e inizio settembre. In tempo per arrivare, si spera con tutte le carte finalmente scoperte, a quella Conferenza sul lavoro che Prodi ha convocato per il 27 settembre a Palazzo Chigi. E di qui ad allora? L'esercito dei disoccupati, l'ondata dei giovani alle prese con il difficile approccio con il mondo del lavoro dovranno accontentarsi del primo documento che domani il governo, con i ministri Treu e Berlinguer, presenterà a imprese e sindacati per la formazione professionale e l'apprendistato, due strumenti iniziali per il rilancio dell'occupazione. Nelle intenzioni del governo, dunque, viene proposto alle parti sociali un ampliamento dei contratti di formazione lavoro e dell'apprendistato. I primi rappresentano una formula che ha avuto finora solo un relativo sviluppo. In agricoltura, negli ultimi dieci anni (dall'85 al '95) gli addetti sono saliti marginalmente, da 458 unità a 736, mentre più marcata è l'utilizzazione nell'industria (da 62.794 a 156.887) e nei servizi (da 42.182 a 91.044). Ora si tratta su due ipotesi: aumentare il periodo d'applicazione dei contratti di almeno un anno oppure concedere alle imprese per un biennio i benefici previsti da questo istituto trasformandolo in contratto a tempo indeterminato. I sindacati temono, però, formule di «precariato con sottosalario» e vogliono collegare questi contratti di formazione-lavoro al territorio. Ma resta da discutere se gli incrementi proposti varranno solo per il Mezzogiorno o su tutto il territorio nazionale. L'apprendistato, invece, dovrà essere reso coerente con la riforma berlingueriana della scuola (allungata fino a 16 anni quella dell'obbligo). Finora ha avuto scarso sviluppo, anzi con 426.735 unità nel '95, ha registrato una flessione negli ultimi anni. Ora il governo vuole estenderlo dall'artigianato, dove era quasi esclusivo, alle piccole e medie imprese e fors'anche in agricoltura. [p. pat.J II ministro del Lavoro Tiziano Treu (sopra) il sindacalista Musi della Uil (a sinistra)

Persone citate: Berlinguer, Di Pietro, Prodi, Tiziano Treu, Treu

Luoghi citati: Bonn, Germania, Roma