I «casi» Da don Camillo ai Porci con le ali di Natalia GinzburgGiorgio Calcagno

I «casi» I «casi» Da Don Camillo ai Porci con le ali UANDO la giuria ha dovuto sceJm & gliere il libro più rappresentatiMm « vo per il 1948 qualcuno ha difesi I so fino all'ultimo Don Camillo I di Guareschi. Perché era il '48 e HH Si perche era Don Camillo. Poi ha ■ Wjj prevalso, come doveva prevale- fg W re, in base a un giudizio lettera- ^ W rio, Elsa Morante. Ma quel Don Camillo, in quell'anno, rimane M J lì, sasso duro e scheggiarne ancora oggi, a segnare il passo della storia. E' il libro evento, che marchia un anno, e resiste, vivo, da mezzo secolo. Anche per il 1949 si è presentato un uguale dilemma. E se la scelta è caduta poi su Vitaliano Brancati (come rinunciarvi?) c'è chi ha continuato a votare per La pelle di Malaparte. Perché era Malaparte? Forse. Certamente perché era La pelle: la Napoli fermentante del primo dopoguerra, un pezzo di Italia che grida dagli abissi, destinato a rimanere nel tempo perché ha trovato la penna dello scrittore. Don Camillo e La pelle, due libri che le storie letterarie ingiustamente ignorano, ma che tutti i lettori conoscono. Natalia Ginzburg: il suo «Lessico famigliare», nel '63, ha conteso la vittoria a Gadda Giorgio Calcagno

Persone citate: Elsa Morante, Gadda, Guareschi, Malaparte, Vitaliano Brancati

Luoghi citati: Italia