Niente fusioni tra Stet e Telecom

« « Niente fusioni tra Stet e Telecom » Viri smentisce qualsiasi operazione nel gruppo ROMA. Se il progetto di privatizzazione della Stet si è fermato, almeno fino al varo dell'authority per le telecomunicazioni in settembre, non si fermano invece le voci sul futuro della finanziaria Iri e sulla forma che potrà assumere prima di essere messa sul mercato, in particolare l'alternativa tra la vendita in blocco o la cessione «a pezzi». Ieri è circolata una voce su un prossimo esame da parte dell'Iri di un progetto di fusione tra Stet, Telecom e Tim per portare sul mercato una società operativa. Un'ipotesi smentita subito e con decisione dal¬ l'istituto di via Veneto con una breve nota: «L'Iri smentisce l'esistenza di qualsiasi progetto Iri di fusione tra Stet e Telecom Italia». In realtà è da tempo - da quando, cioè, il governo ha deciso di avviare la privatizzazione della Stet - che si parla di diverse ipotesi di soluzione per la cessione del controllo della finanziaria per le telecomunicazioni dell'Iri, soprattutto di fronte all'allungarsi dei tempi parlamentari per la costituzione dell'authority per le telecomunicazioni che dovrà precedere, per legge, questa dismissione. li industriali, all'Iveco parte la cassa integrazione Proprio ieri il direttore generale dell'Iri Pietro Ciucci ha commentato le ipotesi su ima cessione «a pezzi» del gruppo, sostenuta ad esempio dal sottosegretario al Tesoro Filippo Cavazzuti, affermando che un'operazione di questo tipo frutterebbe 3000 miliardi, molto meno dei 15 mila ipotizzati per la cessione in blocco dalle stime di alcuni giornali. «Questa mia valutazione ha concluso Ciucci - è confortata anche dalle analisi di Morgan Stanley ed Euromobiliare che, come noto, sono i consulenti finanziari per la privatizzazione della Stet». BDI DU La Banque Sanpaolo, filiale francese dell'omonimo istituto di Torino, ha rilevato i conti clientela privata, quasi esclusivamente parigina, cioè circa 3.000 correntisti, della Banque du Phenix (gruppo Agf). Il portavoce della Sanpaolo a Parigi ha precisato che il take-over si tradurrà in un incremento del 5% della sua clientela privata. ■ La durata dei BTP triennali e quinquennali inizia il ls luglio 1996 e termina il F luglio 1999 per i triennali e il le luglio 2001 per i quinquennali. ■ Sia i BTP triennali sia i BTP quinquennali fruttano un interesse annuo lordo dell'8,25%. Il pagamento degli interessi avviene in due volte: il 1Q gennaio e il 19 luglio di ogni anno di durata del prestito, al netto della ritenuta fiscale. ■ Il collocamento avviene tramite procedura d'asta riservata alle banche e ad altri operatori autorizzati, senza prezzo base. ■ Il rendimento effettivo netto del precedente col locamento di BTP triennali e quinquennali è stato pari, rispettivamente, al 7,34% e al 7,60% annuo. ■ Il prezzo d'aggiudicazione d'asta e il rendimento effettivo verranno comunicati dagli organi di stampa. ■ I privati risparmiatori possono prenotare i titoli presso gli sportelli della Banca d'Italia e delle aziende di credito fino alle ore 13,30 del 30 luglio. ■ I BTP fruttano interessi a partire dal 1° luglio 1996; all'atto del pagamento (5 agosto) dovranno essere quindi versati, oltre al prezzo di aggiudicazione, gli interessi maturati fino a quel momento. Alla fine del semestre il possessore del titolo incasserà comunque l'intera cedola. ■ Per le operazioni di prenotazione e di sottoscrizione dei titoli non è dovuta alcuna provvigione. ■ Il tag■ Info

Persone citate: Filippo Cavazzuti, Morgan Stanley, Pietro Ciucci

Luoghi citati: Parigi