Il tranello per lo scambista era in quel decimo sacco di Ezio Mascarino

Il tranello per lo scambista era in quel decimo sacco Il tranello per lo scambista era in quel decimo sacco Enrico Ughini non è riuscito a svuotare l'ultimo sacco, prelevato in via Arsenale, ed ha lasciato quei due pacchi per terra, sul furgone, Domenico Cante ha capito che quell'errore li avrebbe persi. Un errore alla decima buca: un errore che lo coinvolgeva direttamente nel furto. E così quando ha consegnato alle Poste centrali dodici sacchi, al posto dei dieci che avevano ritirati nei dieci uffici, ha giocato la carta dell'errore: «Mi sono dimenticato di ritirare la ricevuta da qualche parte, a volta capita». E ha compilato, come si fa spesso in questi casi, violando il regolamento, un giustificativo. Per ricostruire quei momenti, per rivivere quanto era accaduto sul furgone blindato, gli inquirenti hanno ripercorso parte del tragitto di quel giorno. E i pm Boselli e Malagnino si sono finti «postini», aprendo e chiudendo il furgone, spostando e sistemando pacchetti. I magistrati hanno anche sentito gli agenti della Polizia postale, quelli che quel giorno scortavano il furgone con Giuliano Guerzone e Domenico Cante. Dieci gli uffici: un percorso compiuto in meno di un'ora e mezzo, attraversando la città a sirene spiegate, proteggendo Cante con le armi ogni volta che scendeva per ritirare nei vari uffici pacchi e assicurate. Un percorso che, dice il vicequestore Liliana Meini, dirigente il compartimento della polizia postale, «viene cambiato ogni giorno, per evitare agguati al furgone». «Replay» del colpo alle Poste, sotto l'attenta regia dei magistrati. Il risultato: la certezza che quei soldi potevano sparire solo ed esclusivamente sul furgone. Lo avevano già detto i funzionari della Mobile. Ma ora, con la ricostruzione dei magistrati, è atto ufficiale dell'inchiesta. Ed è anche accertato che Domenico Cante sapeva, non poteva fare a meno di vedere. Correo del furto, assieme a Guerzoni e Enrico Ughini. Oggi o domani i magistrati torneranno alle Poste. Un nuovo so¬ pralluogo, questa volta in alcuni dei dieci uffici sparsi per la città, dove quel giorno Cella aveva ritirato i sacchi. Per vedere come vengono confezionati i pacchi, come sono posti i sigilli in ceralacca e i piombini a corde e scontrini. Sono atti legati all'inchiesta sul furto miliardiario. Ma l'attenzione di tutti è oramai sull'altro fronte: sul duplice omicidio, la morte di Giuliano Guerzoni ed Enrico Ughini. E su quel fronte si attendono novità dall'interrogatorio al quale Domenico Cante verrà sottoposto. Nei prossimi giorni. Ezio Mascarino