E invece siamo sempre qui a parlar male degli italiani

E invece siamo sempre qui, a parlar male degli italiani E invece siamo sempre qui, a parlar male degli italiani Gli studenti, d'altro canto, devono sapere che il loro atteggiamento è molto importante. In verità, credo che mai come ora ci siamo occupati dei giovani studenti, trasmettendo loro quei valori che spesso la famiglia tralascia. lo ho molta fiducia nei giovani e sono loro vicina come insegnante e come essere umano, ma sono convinta che in ogni relazione ci debba essere collaborazione e obiettività. Oggi le bocciature sono molto rare (e tutti ne conoscono le ragioni) quindi anche gli studenti dovrebbero meditare prima di formulare giudizi generici e affrettati. Cordialmente cando di capire il loro atteggiamento e i vari comportamenti. Mi colpisce in modo particolare la reazione di Cristina che colpevolizza la Scuola e i suoi insegnanti di averle precluso ogni possibilità di continuare a studiare e di trovare un'occupazione adeguata in seguito... ma... lei stessa sostiene di non essere stata brava in storia, geografia, matematica... ora mi sembra un po' troppo... e lo dico pensando alla dignità degli insegnanti. Quest'anno un mio allievo si è iscritto per la terza volta alla classe II (con delibera del collegio dei docenti) promettendo di applicarsi allo studio e di tenere un comportamento adeguato alla realtà scolastica, ma la promessa non è stata mantenuta! Non solo non si è applicato nello studio delle varie discipline, ma ha tagliato spesso le lezioni o si è fatto venire qualche malattia diplomatica con il consenso dei suoi genitori!... Perciò stiamo attenti a non dare giudizi affrettati o di fare di ogni erba un fascio perché la maggior parte degli insegnanti (quelli bravi o disponibili, e sono tanti) sono consapevoli delle responsabilità del loro lavoro. Wilma Tonetta Nus (Aosta) E' più che giusta la sua replica, gentile professoressa, a tutela della dignità dei buoni insegnanti. Purtroppo la Scuola, anche quando la si vorrebbe far funzionare al meglio, si trova a dover superare ostacoli penosi. La situazione generale impone ogni sforzo per fare una chiarezza maggiore, vorrei dire as¬ soluta. Proprio questo desiderio mi induce a non tener particolarmente conto della raccomandazione che mi fa un apprezzato collaboratore di questa rubrica ovvero di non pubblicare la lettera che mi ha inviato perché interesserebbe solo «qualche mosca bianca». Poiché mi pare che la lettera, al contrario, sia piuttosto interessante, la pubblico, naturalmente senza accompagnarla con la firma del mittente. [o.d.b.] Già 135 anni fa Egregio Del Buono, dai suoi commenti alle lettere dei lettori risulta chiaro che anche per lei come per me il problema peraltro evidenziato già 135 anni fa da Cavour, è la «qualità» del popolo italiano, la sua ignoranza, la sua cafonaggine, la sua protervia, la sua totale mancanza di senso civico, la sua cronica e sfacciata trasgressività... e che da questo traggano origine tutti gli altri problemi che si sono accumulati sulle nostre spalle. Va bene mettere il dito nella piaga, ma non basta! Cosa bisogna fare perché la piaga si cicatrizzi e non si riformi più? Questo nessuno lo dice e nessuno si dà da fare per eliminare questo difetto a cominciare dalle nuove generazioni. Innanzitutto chi è che può fare qualcosa e come? I GENITORI. Peggio che andar di notte, data la loro scadente qualità attuale. LA SCUOLA. Sicuramente sì se svolgesse quel ruolo primario che le compete di formazione del cittadino non solo sotto l'aspetto culturale e professionale, che finora, salvo eccezioni sporadiche, non ha mai svolto. Non sarebbe meglio per il nostro Paese essere più sapienti, ma intimamente, non formalmente: un'educazione civica, anche se questo andasse a scapito della cultura generale? L'AUTORITÀ". Sì, senza dubbio alcuno a patto che s'impegnasse a far rispettare leggi e norme che regolano la civile convivenza e non brillasse per la sua ignavia, come ha fatto finora e come continua a fare. lo sono più che certo che, se la Scuola cominciasse a educare i ra-

Persone citate: Cavour, Del Buono, Wilma Tonetta Nus

Luoghi citati: Aosta