«Tracce di una bomba sui resti del jet»

Tragedia del Jumbo TWA: la Cnn sposa la tesi dell'attentato ma l'Fbi non conferma ancora Tragedia del Jumbo TWA: la Cnn sposa la tesi dell'attentato ma l'Fbi non conferma ancora «Tracce di una bomba sui resti del jet» Le squadre di soccorso hanno trovato la scatola nera ieri sera l'Fbi non aveva ancora deciso di prendere il comando delle indagini. Formalmente, tutto il coordinamento era ancora nelle mani del Comitato nazionale per la sicurezza dei trasporti. Nei fatti è già in corso una delle più grosse indagini criminali di tutti i tempi, ma a parole tutte le ipotesi restano aperte. «Stiamo facendo tutto quello che possiamo per individuare le cause di questo disastro - ha reiterato ieri Bill Clinton nel messaggio radiofonico del sabato agli americani - e troveremo che cosa è stato». E il nervosismo cresce, assieme a uno sgradevole senso di insicurezza ed alla paura di nuovi attentati. La squadra anti-bomba di New York ha chiuso ieri una parte dell'ele¬ andarci a scattare le fotografie o per portare legge e ordine, ma sostanzialmente non merita più di una vacanza o di una ricerca scolastica, come quella che stavano facendo gli imprudenti ragazzi della Pennsylvania. Questo, lo scenario di fondo. Su questo scenario si muove il fattaccio, l'aereo esploso. In queste ore si avverte una duplice pressione verso la conferma di un attentato. C'è la pressione della stampa e della televisione, che devono tener su la notizia anche con le stampelle, e c'è la pressione della paura. Poiché la paura accompagna l'emozione delle notizie, la stessa paura chiede di essere insieme confermata nella sua concretezza legata ai fatti, e di essere rassicurata e protetta. E' il desiderio insieme del lupo cattivo alla porta, e del papà accanto al letto con il fucile carico. Ed ecco che entra in scena il nuovo eroe, nella persona di un uomo che incarna l'Fbi. E' l'uomo che abbiamo ieri tutti visto a Long Island. Non era atletico, non era giovane, non era bello, ma incarnava l'America: un lampo di rabbia giustiziera serpeggiava nei suoi occhi insieme a un fiero sorriso vendicatore quando confermava che sì, il disastro Sotto, ricerche in mare e Orson Welles, regista di «Guerra dei mondi» Iu gante quinta strada per un'ora, per verificare un pacco sospetto che si è poi scoperto conteneva solo una bottiglia d'acqua. Nella tarda mattinata di ieri, 500 uomini della Guardia costiera, coadiuvati da piloti dell'Air Force e da elicotteri dai distintivi vari, hanno ripreso la loro battaglia con i quadretti. Sono i 10 mila quadretti in cui, proprio come in una battaglia navale, hanno suddiviso lo specchio di mare da battere e perlustrare a fondo. Li percorrono uno per uno seguendo coordinate esatte, ma i venti forti e il mare ancora mosso non avevano permesso, fino a ieri sera, di fare la crocetta su più di un quinto dei quadretti. E poi il vento dal Nord spazza il mare, spostando oggetti flottanti, rottami, effetti personali, brandelli di cadaveri. Così, nello specchio d'acqua e nell'area di East Moriches, come in alcune altre parti contigue di Long Island, è stato individuato ieri anche un rischio sanitario per i civili e, soprattutto, per le migliaia di persone impegnate nelle ricerche dei reperti e dei corpi. Sono ancora 100 i cadaveri da trovare e identificare, ma anche se si pensa che molti siano contenuti nella grossa parte della fusolieria del Jumbo in fondo all'Atlantico, ci sono scarse speranze che molti altri corpi possano essere restituiti ai loro cari. Ieri aerei militari in perlustrazione hanno captato con il sonar segnali provenienti dalle scatole nere dell'aereo, riuscendo cosi a individuare il punto del fondo marino sul quale giacciono. E' stata questa notizia che ha spinto a riprendere le ricerche nonostante il mare fosse ancora abbastanza mosso. L'esame delle scatole nere dovrebbe essere in grado di fornire dati essenziali su quanto è successo la sera di mercoledì scorso quando il Jumbo della Twa è scomparso dagli schermi radar del John Fitzgerald Kennedy Airport. Dopo che il Pentagono ha condannato a morte la tesi del missile perché l'aereo era ormai fuori portata, l'attenzione è tornata a concentrarsi sulla pista della bomba. Un esperto ha confidato al New York Times che la fre¬ quenza di bruciature sulle estremità inferiori dei cadaveri recuperati induceva a concludere che una bomba era probabilmente esplosa nella parte del velivolo posta al di sotto dei reparto passeggeri. Ma più tardi, il dottor Charles Wetli, che sta procedendo all'identificazione dei cadaveri, ha detto di non aver riscontrato bruciature sospette. Nel corso della mattinata, tuttavia, anche la Cnn ha informato che gli esperti avevano trovato sui resti del Jumbo «residui che potrebbero provenire da una bomba». In nessun caso l'Fbi ha confermato ed è rimasta sospesa per aria anche l'agghiacciante notizia divulgata dalla Abc-Tv, secondo la quale la bomba sarebbe entrata nell'aereo all'interno di un contenitore per un L'ordigno potrebbe essere stato nascosto in una scatola contenente organi per trapianti La polizia a bordo di un dirigibile sorveglia dall'alto lo Stadio Olimpico In basso, un agente controlla un rottame del Jumbo Twa esploso organo da trapianto, caricato in fretta poco prima del decollo. I contenitori di organi da trapianto non vengono passati ai raggi X e sono direttamente collocati in cabina. Non manca molto - assicurano gli investigatori - al momento in cui la verità potrà essere stabilita «al di là di ogni ragionevole dubbio», come ha detto il capo dell'Fbi sul posto, James Kallstrom. L'America vuole sapere. Ma non tutta. Ieri, nell'albergo dove sono state concentrate le famiglie delle vittime, c'era un uomo di nome Joe Lychner, un texano di Houston, venuto per identificare la moglie e due figlie. «Che sia stato terrorismo o guasto meccanico - diceva piano - per me non fa più differenza». Paolo Passarmi

Persone citate: Bill Clinton, Charles Wetli, James Kallstrom, Joe Lychner, John Fitzgerald, Orson Welles

Luoghi citati: America, Houston, New York, Pennsylvania