Mariti imperfetti Che guaio se il papà fa la mamma

Mariti imperfetti PRIME CINEMA Mariti imperfetti Che guaio se il papà fa la mamma L* APPARIZIONE più curiosa è quella di Rob Reiner, il regista di «Stand By Me» e di «Harry ti presento Sally», nel personaggio d'uno psichiatra radiofonico pronto a soccorrere i protagonisti nei guai con osservazioni accademiche, suggerimenti astratti, consigli pedanti. Variante di «Tre uomini e una culla», esercizio comico sull'insipienza dei maschi alle prese con lavori e situazioni da femmine, ritratto ironico delle famiglie contemporanee disfatte e moltiplicate, «Mariti imperfetti» mette in commedia, durante un week-end, tre giovani amici divorziati con figli turbolenti, ex mogli piccose e impiccione, nuove quasi-mogli desiderose d'amore. Fare il bagno al bambino più piccolo può diventare un'impresa titanica, affrontare la lavatrice si trasforma in un'avventura rischiosa, una cena collettiva al fast-food presenta maggiori incognite d'una spedizione esotica nell'ignoto: se i matrimoni passano ma le famiglie restano, la confusione o dislocazione dei ruoli è innaturalmente estremizzata dal bisogno di far ridere, mentre nella realtà sono sempre più rari uomini giovani tanto ignoranti e imbranati di fronte alle necessità quotidiane della vita. Tra i protagonisti, insieme con Randy Quaid e con il divo televisivo Paul Reiser, Matthew Modine, bravo, misurato e distratto come sempre, induce a riflettere sul percorso d'un attore trantasettenne che invecchia facendo il giovane, che passa con impermeabile versatilità da cineasti come Kubrick («Full Metal Jacket») e Altman («America oggi») al regista debuttante di questo film, da^ personaggi straziantemente' drammatici come quello di «Birdy» di Alan Parker a figurette facete di papà nell'imbarazzo. [s. n.] MARITI IMPERFETTI (Bye, Bye Love) di Sam Weisman con Matthew Modine Randy Quaid, Paul Reiser Genere: commedia Usa, 1996 Cinema Dorla di Torino

Luoghi citati: Torino