Per Maccari è finita la libertà di Francesco Grignetti

Il «quarto uomo» del sequestro Moro era stato condannato all'ergastolo Il «quarto uomo» del sequestro Moro era stato condannato all'ergastolo Per [Baciari è finita la libertà Arrestato, «c'è pericolo di fuga» ROMA. Quando ha visto arrivare gli agenti della Digos, ha capito subito. Tornava in carcere. Germano Maccari, alias ingegner Altobelli, il «quarto uomo» del sequestro Moro, condannato qualche giorno fa all'ergastolo per il sequestro e l'omicidio dello statista de, è stato arrestato ieri pomeriggio e subito trasferito a Rebibbia. Ha offerto un caffè agli agenti, mentre si preparava la borsa, e poi via senza dire una parola. E' stata la sorella a telefonare all'avvocato. Mancini, che protesta: «Un simile provvedimento è ancor più oscuro della sentenza di condanna all'ergastolo». Maccari si trovava a casa sua, in libertà. Era un suo diritto, avendo scontato già parecchio carcere cautelare. Ma secondo la procura di Roma, che ha firmato l'ordine di arresto, è subentrato un pericolo di fuga. Nulla di concreto, pare. Maccari dopo la sentenza si muoveva come un cane bastonato e pensava soprattutto al ricorso in appello. Ma a giudizio dei magistrati Maccari poteva decidere di fuggire, facendo affidamento sui tanti ex brigatisti in giro per il mondo. Il fatto è che i giudici non si fidano di lui. Non si fidava la corte d'assise che l'ha condannato all'ergastolo e gli ha negato ogni attenuante, nonostante che i due pm - Antonio Marini e Franco Ionta - le avessero esplicitamente chieste. Dice ora Marini: «La corte d'assise evidentemente non ha creduto alla sua confessione, tanto è vero che gli contesta la partecipazione all'eccidio di via Fani». Una strage, quella della scorta, che Maccari aveva detto di ignorare finché non ne aveva parlato il telegiornale. E forse non si fidavano più nemmeno loro, i due pm. Qualcosa della confessione non li convinceva. Tanto è vero che nelle requisitorie hanno insistito sull'esecuzione di Moro. Maccari dice di aver «soltanto» passato la sua pistola Skorpion a Mario Moretti? Replicava Ionta: «La perizia ci dice che la pistola Ppk di Moretti non s'è mai inceppata. E che la Skorpion ha sparato il colpo di grazia. Sono due le pistole, due le mani». Lui, Maccari, dopo diciotto anni di vita trascorsa in apnea, e dopo che tre anni fa fu individuato come il «quarto uomo» del covo brigatista di via Montalcini, l'ha presa malissimo. Non ha parlato. Ha ascoltato attentamente le parole del funzionario della Digos che gli notificava l'ordine di arresto, ha salutato i famigliari e poi ha seguito gli agenti. Già oggi i suoi avvocati, Tommaso Mancini e Paola di Biagio, lo andranno a trovare. Sono sconcertati. «Questo è un segnale veramente sconfortante in relazione alla ricerca della verità. Crediamo che da ora in poi, con questi risultati, nessun imputato, qualsiasi colpa abbia commesso, penserà più di rendere una sicura e ampia confessione». Commenta anche il deputato Paolo Cento, dei Verdi: «Logiche esageratamente punitive e preventive». Maccari sarà interrogato dai due pm, che vogliono saperne di più sul gruppo dei sequestratori. Sono ancora alla ricerca dei 2 brigatisti ignoti che erano a bordo di una moto Honda, in via Fani, e facevano da battistrada al gruppo di fuoco. Francesco Grignetti La protesta del difensore jjj «Provvedimento più oscuro della sentenza al carcere a vita» jjj A sinistra Germano Maccari. A destra Aldo Moro

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