«In tre anni Italia federale» di Stefano Lepri

Ecco il pacchetto che trasferirà competenze dallo Stato a Comuni e Regioni Ecco il pacchetto che trasferirà competenze dallo Stato a Comuni e Regioni «In tre anni, Italia federale» «Ridurremo enti e leggi» ROMA. Grandi promesse di uno Stato nuovo: «Sfoltire la selva di oltre 150.000 leggi», diboscare la giungla dei 50.000 enti eliminando quelli inutili e accorpando i doppioni; avvicinare il potere ai cittadini trasferendo molti compiti alle Regioni e ai Comuni, e stabilire con esattezza quali uffici sono competenti per cosa. Tutta questa carne al fuoco è la riforma federalista della pubblica amministrazione, approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Il governo chiederà al Parlamento deleghe ampie, che avrà da uno a tre anni per attuare. La realizzazione delle promesse dipenderà dall'efficacia con cui saranno scritti i futuri decreti delegati. Stabilità politica permettendo, il processo dovrebbe essere compiuto per l'I gennaio del Duemila. «E' una riforma grande e impegnativa che non costerà nulla - dice il ministro della Funzione pubblica Franco Bassamni -, anzi consentirà di risparmiare». Per ora non è stata affrontata la questione che ha fatto litigare Di Pietro con gli altri ministri, il controllo dell'onestà dei pubblici dipendenti. Sarà un successivo disegno di legge in settembre, annuncia Bassanini, a prevedere (probabilmente) una «anagrafe dei patrimoni» per i funzionari pubblici di grado più elevato, per «recepire alcune parti della proposta di Di Pietro». Andrà nel disegno di legge di settembre anche una importante innovazione in materia di bilancio dello Stato: per ogni capitolo di spesa sarà individuato un centro di responsabilità, a cui chiedere conto se i soldi sono stati utilizzati e come. La riforma del bilancio in quanto tale, presentata dal ministro del Tesoro Ciampi e rinviata alla prossima settimana, prevedere intanto una riduzione dei capitoli di spesa (migliaia, tra cui è difficile rintracciare tutti gli stanziamenti diretti a uno stesso scopo), per rendere il bilancio più leggibile non solo a pochi esperti ma ai parlamentari e, possibilmente, a tutti i cittadini. Tra le promesse del disegno di legge-delega di Bassanini (riassunto in un comunicato ministeriale di insolita chiarezza) c'è di indennizzare «automaticamente» i cittadini quando lo Stato non rispetta i patti o è troppo lento nell'erogare servizi. La parte più attesa è quella del decentramento federale, per ovvie ragioni di malumori padani. I commenti della Lega sono scettici, come quello del capogruppo al Senato, Speroni, o negativi a scatola chiusa, come quello del sindaco di Milano, Formentini. Sono contentissimi invece i presidenti delle Regioni. «E' il massimo di federalismo possibile a Costituzione invariata», sostiene il presidente della Liguria Giancarlo Mori, che guida 0 coordinamento tra le presidenze regionali. Nelle settimane scorse c'era stata una diatriba, su come suddividere i poteri da devolvere, tra le Regioni e i sindaci specie delle grandi città. Il testo approvato punta molto sul principio di «sussidiarietà»: «Per ogni funzione va individuato l'organismo più vicino territorialmente ai cittadini: dove è possibile il Comune, altrimenti Provincia o Regione». Il principio-chiave del riordino sarà: tolte alcune funzioni di competenza dello Stato (affari esteri, difesa, moneta, cittadinanza, dogane, pubblica sicurezza, giustizia, previdenza, e simili), gli enti locali faranno tutto il resto. Un esempio prati¬ co, secondo Bassanini, può essere il sostegno alla piccola e media impresa, che passerà dal ministero dell'Industria alle Regioni, che potranno meglio organizzare collegamenti tra scuola e lavoro. Il decentramento sarà realizzato a gradi, in 3 anni. La parte più difficile, ovviamente, sarà trasferire uffici ed impiegati. Avrà termine di un anno la delega per riordinare Tainministrazione centrale, con potenziamento della presidenza del Consiglio. Alla «delegificazione» (ridurre il numero delle leggi e le materie oggetto di lègge) che fu uno dei punti chiave del passaggio dalla Quarta alla Quinta Repubblica in Francia, sarà dedicata ogni anno una sessione parlamentare, in cui il governo presenterà «un disegno di legge per la semplificazione e la riduzione delle nonne». NeU'amministrazione italiana pare una grande innovazione il buonsenso: «Se due uffici di ministeri diversi hanno lo stesso compito, uno dei due verrà soppresso». Stefano Lepri Bassanini promette l'indennizzo automatico per i cittadini quando lo Stato non rispetta i patti

Persone citate: Bassanini, Di Pietro, Formentini, Franco Bassamni, Giancarlo Mori, Quarta

Luoghi citati: Francia, Italia, Liguria, Milano, Roma