Gelata sul fronte dei prezzi di Stefano Lepri
Celata sul fronte dei prezzi Celata sul fronte dei prezzi Produzione, listini in calo come nel '91 ROMA. Inflazione probabilmente al 3,8% in questo luglio, al 3,2% nel prosrimo dicembre: una traiettoria di netto calo si disegna nelle previsioni degli economisti. L'obiettivo del governo, 2,5% nella media annua '97, torna ad apparire meno arduo una settimana dopo l'impennata di Fausto Bertinotti. L'importante notizia buona di ieri riguarda i prezzi alla produzione, che nel mese di maggio risultano, per la prima volta da 5 anni, addirittura diminuiti: 0,2%. Nello stesso mese, i prezzi praticati dai grossisti sono scesi dello 0,3%. Il merito è in gran parte di materie prime e beni intermedi importati, in testa alla lista carta, prodotti petroliferi e ferro; ovvero, del miglior cambio della lira. In dodici mesi, l'aumento dei prezzi alla produzione è stato dell'1,3%; ed è di questa ulti¬ ma cifra soprattutto che la Confindustria approfitta per vantare il contenimento dei costi attuato dalle imprese e per rinnovare la polemica contro la Banca d'Italia. Chiunque abbia ragione, ci sono buone speranze perché diminuisca, con il consueto ritardo temporale (un paio di mesi, appunto), la pressione sul costo della vita. Ma sarà forse un altro evento, una decisione del governo, ad esercitare una influenza decisiva sugli indici dei prezzi al consumo di luglio, che si staimo calcolando in queste ore. Si tratta del ribasso delle tariffe elettriche. Il dato sui prezzi al consumo di luglio veniva considerato «difficile» dagli esperti. Per una serie di ragioni, sarebbe stato già un successo tenere lo stesso indice annuale di giugno, 3,9%; si rischiava di tornare al 4,0%. Ieri si è saputo che l'abolizione della cosiddetta «quota prezzo», una voce della bolletta Enel contestata dalle associazioni dei consumatori, sarà conteggiata dall'Istat già negli indici di luglio perché decorrente dal prin.. del mese. I calcoli del governo sono che la minor spesa per l'elettricità abbasserà il costo della vita dello 0,15%-0,20%. L'ipotesi di alcuni esperti è che così la variazione mensile del costo della vita in luglio possa essere negativa per la prima volta da 28 anni a questa parte: attorno allo 0,1% in meno. In questo modo l'indice annuale lugho-luglio potrebbe risultare del 3,8% o, per gli ottimisti, perfino del 3,7%. Si comincerà a capirlo forse già oggi, con i dati sui prezzi a Firenze, o lunedì, con tutte le altre grandi città. La speranza è che un dato buono di luglio spinga la Banca d'Italia a calare il tasso di sconto prima della pausa estiva. Gli esperti prevedono che il miglioramento possa consolidarsi nei mesi da agosto a ottobre, nonostante gli aumenti che, al contrario, riguarderanno altre tariffe pubbliche come quella dell'acqua. Per ragioni aritmetiche, al contrario, i mesi di novembre e dicembre potranno segnare una battuta d'arresto. Nei ministeri circola l'ipotesi che l'anno si chiuda con un tasso di inflazione del 3,2% (dicembre su dicembre). Sarebbe un risultato meno buono delle previsioni più rosee («sotto il 3% a fine anno» secondo la Relazione della Banca d'Italia) ma migliore delle stime di alcuni importanti centri studi (poco sotto il 3,5% l'Irs, sopra il 3,5% il Cer). Quanto all'inflazione media annua '97, secondo i calcoli degli ultimi giorni (ma anteriori alla decisione sulle tariffe elettriche), l'Irs prevede il 3,3%, il Cer il 3,1%; Prometeia puntava sul 3,6%, il Centro studi Confindustria e l'Istat sul 2,8%, l'Ocse sul 2,9%. «Ci sono ancora segnali di rischio» dichiara il capo del settore interno dell'Iseo, Giovanni De Cindio. La Confesercenti sostiene che «il 2,5% nel '97 è possibile» fatto che va notato perché spesso i commercianti, al contrario, per interesse di bottega dipingono l'inflazione peggiore di quella che è. Stefano Lepri
Persone citate: Fausto Bertinotti, Giovanni De Cindio
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