Lavoro Di Pietro punta sui cantieri

Parte il tavolo a tre per l'occupazione. Gli industriali: opportuno ripensare lo Stato sociale Parte il tavolo a tre per l'occupazione. Gli industriali: opportuno ripensare lo Stato sociale Lavoro, Pi Pietro punta sui cantieri Nasce il «promotore» privato per le opere pubbliche ROMA. Parte con il piede giusto il confronto tra governo e parti sociali per il rilancio dell'occupazione e, subito, il ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro conquista la scena con una mossa a sorpresa. Ieri a Palazzo Chigi, mentre il presidente del Consiglio Romano Prodi annunciava le linee-guida di un robusto pacchetto di interventi da attuare in più direzioni, Di Pietro ha consegnato a sindacati e organizzazioni imprenditoriali un corposo dossier di 43 pagine sulla «politica delle infrastrutture» che oggi sarà esaminato in Consiglio dei ministri, insieme ad un ddl per la «privatizzazione» degli appalti. «La lotta alla disoccupazione - ha sottolineato Prodi - resta la vera priorità. Il governo intende mobilitare tutte le risorse possibili e tutti i soggetti interessati perché, soprattutto nel Mezzogiorno, possano essere creati nuovi posti di lavoro». L'esecutivo agirà su diverse leve: rilancio delle opere pubbliche, utilizzo di tutti i fondi dell'Unione Europea, rifinanziamento della legge 44 sull'imprenditoria giovanile, riduzione del carico fiscale per le nuove imprese, incentivi alle assunzioni, rafforzamento dei contratti di formazione e del part-time, riforma della formazione e maggiori investimenti nella ricerca. L'obiettivo è di arrivare alla conferenza nazionale sull'occupazione del 27 settembre con il pacchetto dei provvedimenti già definito nei dettagli finanziari ed operativi. Di Pietro, però, brucia i tempi e nel suo dossier si trovano già precisati programmi, dati e innovazioni di rilievo, come ad esempio l'introduzione del «project financing» per favorire il coinvolgimento del capitale privato nelle varie iniziative. Inoltre, l'ex pm presenterà oggi un ddl che offre ai «promotori» privati la possibilità di assumersi l'onere di eseguire opere pubbliche, previste nella programmazione triennale, ricevendo in cambio una concessione: qualcosa, in poche parole, di molto simile a quanto avvenuto per il tunnel della Manica. Le principali direttrici per il rilancio prospettato da Di Pietro: la rapida riapertura dei cantieri bloccati, la realizzazione di alcune grandi opere viarie per collegare l'Italia all'Europa, massicci interventi nel settore idrico (80 mila miliardi in 10 anni), sblocco e conclusione delle opere già di competenza della Cassa del Mezzogiorno (2 mila 259 miliardi), destinazione dei fondi Gescal giacenti presso la Cassa depositi e prestiti (18 mila 136 miliardi), attivazione dei programmi di riqualificazione urbana (6 mila miliardi) e del piano straordinario di edilizia residenziale (quasi 5 mila e 900 miliardi). Nel settore delle autostrade si parla anzitutto della variante' di valico della Firenze-Bologna (definita «la principale strozzatura nei collegamenti nazionali ed internazionali»), al centro di vivaci polemiche tra Di Pietro e il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi, e del riammodernamento della SalernoReggio Calabria ad un trentennio dalla sua costruzione. Le altre opere autostradali riguardano la pedemontana lombarda, la pedemontana veneta, il raccordo autostradale di Mestre, l'autostrada Romea commerciale, il collegamento autostradale Brescia-Lumezzane. Per la riorganizzazione di acquedotti, fognature e impianti di depurazione si possono attivare sollecitamente, in base alla legge del '94, investimenti di 80 mila miliardi in 10 anni (30 mila nuovi posti di lavoro), corrispondenti'a 1 milione 500 mila in media a testa, con una punta massima di 2 milioni 500 mila al Sud e minima di 1 milione al Nord. Entro l'estate un provvedimento adeguerà le tariffe, ma ugualmente sarà necessario un in- tervento sussidiario dello Stato. Fra le molte curiosità del documento c'è la istituzione di un «ufficio delle criticità», incaricato di individuare e rimuovere ostacoli procedurali amministrativi e giudiziari. Comunque, a parte i dettagli che verranno discussi in successive riunioni, l'avvio del confronto è stato giudicato favorevolmente dalle parti sociali. Intanto, però, gli industriali chiedono un ripensamento dello Stato sociale. «Alle tre gambe su cui si regge lo Stato so¬ ciale, cioè, politica per l'occupazione, politica sanitaria e politica pensionistica - ha spiegato il numero due di Confindustria, Callieri - si è aggiunta una quarta gamba abnorme, il pubblico impiego, finalizzato solo a garantire occupazione, oltre tutto pagata male e perciò a bassissima efficienza. Lo Stato sociale copre l'80 per cento della spesa pubblica al netto degli interessi, e per gli investimenti non rimane nulla». Gian Carlo Fossi IL FORZIERE DEI LAVO RE PUBBLIO (Investimenti previsti per le infrastrutture RISANAMENTO IDRICO PROGETTI DIVERSI: 80.000 (in dieci anni FONDIEXGESCAL 18.1361 OPERE EX CASMEZ-ACENSUD 22591 PROCRAMMI // R/QUAL/FICAZIONE URBANA 6000! PROCRAMMI EDIUZIA 1 RESIDENZIALE 5880 f ALTRE INFRASTRUTTURE: VARIANTE VALICO ' FIRENZE-BOLOGNA PROGRAMMI EDILIZIA SOCIALE AMMODERNAMENTO AUTOSTRADA SALERNO-REGGIO (Dati in miliardi di lire Il ministro dei Lavori Pubblici Antonio Di Pietro. In alto a destra il presidente del Consiglio Romano Prodi