«Altri nomi dopo Sabani»
«Altri nomi dopo Sabani» I PROVINI A LUCI ROSSE L'imitatore interrogato per 2 ore dai giudici di Biella «Altri nomi dopo Sabani» i/ superteste: tocca ai politici BIELLA UE ore di interrogatorio: Sabani si ritrova di fronte al magistrato che lo ha spedito agli arresti domiciliari. Ma stavolta il principe degli imitatori, accusato di induzione alla prostituzione, soddisfa i dubbi del magistrato. Il procuratore Gumina sottolinea: «Sabani si rivela persona correttissima». Intanto in un'intervista a Panorama il teste della procura Beppe Pagano (con le sue dichiarazioni ha spedito agli arresti domiciliari lo stesso Sabani, ha fatto arrestare Valerio Merola e spianato la strada all'avviso di garanzia per Boncompagni) racconta la sua verità su Varietopoli. Nel mondo dello spettacolo, dice, «per avere bisogna dare»: le mazzette non sono bustarelle ma giochi a luci rosse. L'autista napoletano racconta che «la sera Sabani mi dava la sua Jaguar per andare a "prelevare" persone a pagamento da portargli in albergo. Si affezionò a una di queste, nome di battaglia, Luna. Mi spiegò che cosa dire per farle arrivare a lui. Fu in quelle occa- sioni che mi raccontò della collaborazione che aveva con Merola. Pagano spiega anche la vicenda di Katia Duso, testimone decisiva nel caso: «Dissi a Katia che Gigi l'avrebbe aiutata per qualche pubblicità, foto, provini. Lei, da titubante che era, accettò di essere condotta a casa di Sabani». In quanto a Merola, spiega che «fu lui a inviare a Sabani, quando Piacere Raiuno andava in onda da Treviso, mi sembra nel '92, Raffaella Zardo». Anche la Zardo è stata convocata dal giudice. Secono Pagano siamo solo all'inizio: «Esiste un altro filone di "tangenti" che forse un giorno sarà esplorato: quelle pagate ai potenti. I politici che ricevono le visite di ragazze. Quello che dovevo raccontare ai giudici l'ho raccontato. Se poi andranno avanti con le indagini, fino a toccare per¬ sonaggi altolocati anche al di fuori dello spettacolo, non so». Il «Buscetta di tette pulite» denuncia intimidazioni: «Qualcuno mi ha spedito in casa la Squadra narcotici della polizia. Non hanno trovato nulla, ma lo hanno fatto per spaventarmi. Ho chiesto al giudice Chionna di proteggermi come pentito: se non lo fanno, riempirò altre decine di pagine di verbali». L'inchiesta della magistratura biellese che da un mese ormai sta rivoltando come un calzino gli ambienti frequentati dalle starlette in cerca di fortuna, è a un momento cruciale. L'obiettivo di Chionna appare chiaro: arrivare all'incontro con Merola, oggi o domani (la custodia cautelare in carcere scade domenica), col maggior numero di colpi in canna. Nel teorema della procura, Merola rappresenta il fulcro del giro di presunti balletti hard. A lui, secondo i magistrati biellesi, si rivolgevano personaggi noti al grande pubblico per trovare compagnia. Così il pm ha trascorso l'inizio della settimana a raccogliere indizi e, soprattutto, incontrare nuove ragazze che denunciano di essere finite nell'imbuto del «dare per avere». Di alcune di queste Chionna avrebbe poi chiesto ieri a Sabani: «Ne ha mai sentito parlare?». Una domanda alla quale dovrà rispondere anche Merola: con qualche difficoltà in più, spera il magistrato. Ma Merola non ci sta. Da Regina Coeli manda un telegramma: «Da dietro le sbarre urlo la mia innocenza». [d. p.] A sinistra: Gigi Sabani. A destra: il pm Chionna che conduce l'inchiesta sui provini sexy «Gigi mi dava la sua Jaguar dovevo portargli le ragazze nel suo albergo»
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