«Com'era bello spiare a Roma»

Trame politiche e «dolce vita» da Andreotti a Claudia Cardinale SERVIZI SEGRETI Trame politiche e «dolce vita» da Andreotti a Claudia Cardinale «Com'ero bello spiare a Roma» // libro di un colonnello del Kgb MOSCA. A caccia perenne di belle donne e affari riservati, amico di celebrità internazionali dell'arte e dello spettacolo, in costante duello con il controspionaggio italiano: sono i tratti caratteristici del colonnello del Kgb Leonid Serghievic Kolosov, 70 anni, che ha scritto la parte relativa all'Italia del «Vademecum del Kgb sulle città del mondo», un «Baedeker» cultural-spionistico che i servizi segreti russi dedicano alle più belle capitali del mondo e le cui prime copie saranno oggi nelle librerie di Mosca. Kolosov ha vissuto 15 anni in Italia, dalla fine degli Anni Cinquanta (era Krusciov) agli anni Sessanta (in pieno periodo di Breznev), prima come funzionario dell'ufficio commerciale sovietico e poi come corrispondente dell'Izvestija, uno dei più importanti quotidiani russi. In entrambi i casi si trattava, però, di una semplice copertura: il vero lavoro per cui era pagato Kolosov era quello di spia. La doppia vita è andata benissimo: «Pensi che il presidente del Consiglio Giulio Andreotti mi premiò pure con il "Mercurio d'oro" per la mia attività giornalistica», ha dichiarato ieri il colonnello presentando il volume. Il capitolo italiano della guida turistica ha lui come eroe. Lo vediamo aggirarsi nei palazzi del potere romano alla ricerca di informazioni riservate; ma Kolosov compare anche impegnato in attività più divertenti: come ad esempio una sfida a chi beve più fiaschi di Chianti con il tenore Mario Del Monaco, frequentatore abituale dello studio di Renato Guttuso; o un téte-à-tète con la giovanissima Claudia Cardinale reduce dal successo di «La ragazza di Bube». Come andò a finire quell'incontro? Il colonnello è gentiluomo e non rivela tutto: «Ormai sono passati tanti anni, e poi sul più bello telefonò l'ambasciatore». Kolosov racconta molte storie di letto: gli piace ricordare la fuga a Portofino assieme al corrispondente in Italia della Pravda, Vladimir Ghermakov, assieme ad alcune modelle sovietiche tra le quali però, a sua insaputa, c'erano anche delle sue colleghe del Kgb; che fecero a Mosca la spiata, per cui l'organizzazione comunista dei servizi segreti fece convo¬ care i due «playboy» per una severa lavata di capo. Sembra che il sesso sia stato una parte normale del suo lavoro di 007. Ma il colonnello tiene a precisare: «Un conto è conquistare una donna per dovere professionale, un altro conto per piacere personale», commenta il colonnello. E la moglie era gelosa? «Dipende, quando la conquista della dama era dettata da esigenze di servizio, allora mia moglie doveva comprendere, oppure erano i capi che intervenivano per rassicurarla sulla mia fedeltà sostenendo che dovevo assolutamente operare in quel modo per il bene della patria», risponde sornione il colonnello Kolosov. Che conclude i suoi racconti con una nota di nostalgia per le favolose giornate della sua «dolce vita» romana. (e. st.] Breznev, leader sovietico all'epoca dei fatti narrati La storia d'Italia vista dagli 007 di Breznev

Luoghi citati: Italia, Mosca, Portofino, Roma