Sposi morti in viaggio di nozze di Foto Ansa

Un passeggero: avevo fatto il check-in per quel volo, poi ho cambiato aereo Un passeggero: avevo fatto il check-in per quel volo, poi ho cambiato aereo Sposi morti in viaggio di nozze A Fiumicino l'incertezza sulle vittime italiane FIUMICINO DAL NOSTRO INVIATO Un attimo prima di andare in onda in diretta sul tg dell'ora di pranzo, il telecronista porge il microfono a Domenico Consales, un immigrato italiano di Pittsburgh che avrebbe dovuto viaggiare sul tragico volo Twa 800, e dà le ultime direttive: «Mi raccomando Consales, lei cominci così: "Sono vivo per miracolo"». Ieri mattina i giornalisti sono piombati nell'androne «Arrivi» dell'aeroporto di Fiumicino per registrare lo sfogo disperato dei familiari di qualche vittima. Ma di familiari non ve n'erano (molti erano stati avvertiti dagli Stati Uniti della morte dei loro cari). E così televisioni, agenzie di stampa, quotidiani si sono impadroniti volentieri di una storia a lieto fine in una giornata di lutto. E di grande confusione. A New York la Twa aveva imbarcato i passeggeri di tre voli - il Twa 848 cancellato, il Twa 800 esploso e il Twa 840 atterrato regolarmente usando un unico «listone». Questa procedura ha naturalmente complicato il processo di identificazione dei passeggeri vivi e di quelli morti. A Fiumicino ieri mattina si è cominciato a parlare di 17 vittime italiane, poi il numero è sceso a cinque. A metà mattinata è circolata l'ipotesi che non ve ne fossero per nulla (anche se quei bagagli «non ritirati» che giacevano in aeroporto dalla mattina erano un'agghiacciante indicazione del contrario). Ma di ufficiale, nulla. Alla Twa, poi, bocche cucite. Una conferenza stampa prevista per il primo pomeriggio è stata annullata. E di fronte al mutismo della compagnia americana, anche la Farnesina ha cominciato a dare segni di nervosismo e di impazienza. Solo a tarda sera, cioè quasi 24 ore dopo la tragedia, il ministero degli Esteri ha potuto finalmente annunciare che le vittime italiane erano dieci. Mirko Buttaroni e sua moglie Monica, di Fano, tornavano dal loro viaggio di nozze negli Usa. Giuseppe Mercurio e sua moglie Anna, di Palo del Colle, si erano anche loro sposati di recente. Pietro Di Iorio e sua moglie Christine Baily, di Prato, erano stati a visitare San Francisco, il Grand Canyon, e naturalmente New York. Di Prato era anche Mauro Tofani, che vendeva tessili negli Stati Uniti. Salvatore Mazzola, cassintegrato, era andato in Usa per cercare lavoro. Ma nella lunga attesa prima di conoscere questi nomi, è stata la storia fortunata di Domenico Consales a tenere banco. Nativo di Mondragone (Caserta), immigrato a Pittsburgh (Pennsylvania), pensionato della Westinghouse, il «miracolato» è arrivato a Roma ieri mattina a bordo del Twa 840 assolutamente ignaro di essere scampato alla morte. Che cos'era successo? L'agenzia di viaggi dove aveva acquistato il biglietto lo aveva chiamato il giorno precedente per informarlo che il volo Twa 848 New York-Roma sul quale era prenotato era stato cancellato e che avrebbe viaggiato invece sul volo Twa 800 New York-Pariei-Roma. Consales è volato regolarmente da Pittsburgh a New York, e una volta all'aeroporto Kennedy ha fatto l'accettazione per il Twa 800 come gli era stato detto (sul manico del suo valigione in finta pelle ieri mattina c'era ancora il talloncino d'imbarco del volo Twa 800!). Poi gli è stato detto che se si sbrigava lo avrebbero fatto salire di straforo sul volo Twa 840 New York-Roma che stava per partire. Il valigione è stato recuperato e spostato sul nuovo volo e Consales è partito. «Durante il volo mi hanno detto che non saremmo passati da Parigi e io ho protestato», ha raccontato ieri mattina a Fiumicino. «Ma la hostess mi ha detto che cosi si risparmiavano due ore». E di fatti è arrivato alle sette e trenta, con due ore di anticipo sull'orario del Twa 800 mai arrivato. Non c'era nessun familiare ad attenderlo. Anche perché la famiglia in Italia era stata informata dai pa¬ renti negli Usa che Consales era partito a bordo del jumbo che si era disintegrato nella notte. «Mi hanno pianto come morto», ha detto ai giornalisti più tardi. La sorella e le nipoti, che lo aspettavano per una vacanza, lo hanno pianto davvero per tutta la mattina. E non pensavano affatto di recarsi all'aeroporto, dove la Twa aveva allestito una saletta per i familiari delle vittime. «Abbiamo sentito alla radio che la Twa aveva allestito la saletta ma che non era venuto nessuno», ha poi raccontato Grazia Castiglioni, una delle due nipoti di Consales. «Parevano quasi risentiti di questo. Allora abbiamo deciso di venire. Quasi per un senso di cortesia. E una volta arrivate qui ci hanno detto che nostro zio era vivo e che era agli "Arrivi" e che lo stavano intervistando le televisioni». Andrea di Robilant ! r..w-nv : taf» ir»«*£ ww-* .cetot? tnn (.<«»■/ 0KIUJNCH <«» 747 081OP tW* Giuseppe e Anna Mercurio i coniugi baresi morti in viaggio di nozze e il superstite italiano Domenico Consales In alto il suo biglietto aereo [FOTO ANSA]