Arriva Alien Mandelbaum ponte fra Italia e America di Osvaldo Guerrieri

Arriva Alien Mandelbaum ponte fra Italia e America Arriva Alien Mandelbaum ponte fra Italia e America Torino, cattedra a Lettere per il grande studioso STORINO LLEN Mandelbaum, celebre e premiatissimo studioso americano di critica comparata, poeta in proprio (ha pubblicato cinque raccolte di versi), traduttore di Dante, di Virgilio, di Omero, di Ungaretti e di Quasimodo, verrà a insegnare per almeno due anni all'Università di Torino. Se la burocrazia e i rituali della diplomazia non rallenteranno l'operazione, già in novembre Mandelbaum dovrebbe cominciare il suo corso su «I padri della critica nel Novecento». Partendo da Lukàcs, e attraversando Auerbach, Goldman, Barthes, Spitzer, arriverà a Paul De Man, il critico di Lukàcs. L'arrivo di Mandelbaum è da mettere in relazione con la morte di Angelo e Stefano Jacomuzzi, che insegnavano all'Università di Torino. «Soprattutto con quella di Angelo - avverte Marziano Guglielminetti, preside di Lettere -. Oltre che finissimo studioso, Angelo era poeta. In omaggio al suo ricordo la Facoltà ha pubblicato la piagnette L'abbagliante oscurità. Ci è sembrato doveroso pensare a una successione degna, nel segno dell'attività interdisciplinare». Aggiunge che, raggiunta l'autonomia finanziaria e quindi ima discreta libertà di iniziativa, è ambizione della Facoltà «chia¬ mare personaggi che provengono da altre aree culturali e possono garantire un insegnamento a cavaliere tra Italia, Europa e Stati Uniti». Mandelbaum sembra essere l'incarnazione perfetta del modello desiderato, anche se la sua candidatura non è stata l'unica. Spiega Guglielminetti: ((Abbiamo preso contatto anche con importanti studiosi europei. Abbiamo scoperto che tutti sarebbero stati felicissimi di venire a insegnare non in Italia, ma a Torino, da noi, dimostrando di avere in alta considerazione questa città, la sua editoria e la sua cultura. Poi, per le ragioni più diverse, abbiamo scelto Mandelbaum». S'incontrarono per conoscersi da Mulassano, caffè storico di piazza Castello, e lì cominciarono a concordare la loro collaborazione. Ricorda Guglielminetti: «Ho avuto l'impressione di un uomo che ha compiuto una scelta vera, ed è animato dal desiderio di impegnarsi anche partendo da un livello non esaltante». Mandelbaum, americano di Albany dove è nato nel 1926, insegna all'Università di New York. Ma terminerà la sua prestigiosa carriera accademica a Torino. Il che, secondo GugUelminetti, «valorizzerà la città, ma non in senso municipalistico, e darà impulso al nostro progetto culturale di riservare un posto per le chiamate illustri e importanti». Ma la grande speranza di Gughelminetti è che l'arrivo di Mandelbaum abbia effetti a largo raggio, che superino l'ambito universitario. Non nasconde il desiderio che si aprano anche per lui luoghi diversi da quelli accademici, in modo da stabilire un solido legame tra lo studioso e l'intera città. Mandelbaum è uno straordinario conoscitore della letteratura italiana. Dagli Anni 50, segue con minuziosa attenzione l'evolversi delle nostre vicende letterarie. Non a caso è uno dei più convinti divulgatori e traduttori del nostro repertorio poetico (a lui si debbono anche le versioni di Montale, di Cardarelli, di Zanzotto). Per questo motivo a GugUelminetti non dispiacerebbe se, una volta a Torino, Mandelbaum aprisse un confronto diretto con la giovane narrativa torinese, che «vive un momento felice», ma che non potrebbe non trarre profitto dalla sua presenza. Osvaldo Guerrieri Alien Mandelbaum il prossimo anno accademico terrà un corso sui maestri della critica del '900

Luoghi citati: Albany, Europa, Italia, Stati Uniti, Torino