«Nessun licenziamento all'Enel»

« « Nessun licenziamento alPEnel » Bersani ottimista: dalle bollette meno care un deciso colpo all'inflazione Testa: le nuove tariffe non cambiano le strategie ROMA. Nessun licenziamento o riduzione di investimenti in seguito alla decisione del governo di eliminare la quota prezzo dalle bollette dell'Enel. La perdita di 150-200 miliardi (invece dei 250-300 miliardi stimati frettolosamente) sarà compensata dall'ente con processi di razionalizzazione e maggiore produttività. E, nell'insieme, il taglio delle bollette (sconto medio del 4,4% per circa l'80% degli utenti residenti) avrà un effetto non trascurabile sull'andamento dell'inflazione: l'indice del costo della vita diminuirà da 0,15 a 0,20 punti su base mensile. Così, all'indomani della pubblicazione del decreto relativo, il ministro dell'Industria, Bersani, e il presidente dell'Enel, Chicco Testa, lanciano segnali rassicuranti. Il minore introito, prerisa il ministro, ha una dimensione abbordabile nel quadro di uno sforzo che deve impegnare tutti, tenendo conto che «c'è scarsità di soldi, le famiglie ne hanno pochi, non possiamo stampare carta moneta, bisogna che teniamo il passo con il costo della vita e occorre che raggiungiamo gli obiettivi dell'inflazione programmata». Il ministro aggiunge: «Ciò che chiediamo al sistema produttivo è di non scaricare troppo facilmente la dinamica dei costi sulla dinamica dei prezzi; è un tema che va sottoposto anche a quelle imprese che gestiscono servizi di pubblica utilità, influenti sui consumi familiari». La questione è stata toccata dal presidente dell'Enel a Montalto di Castro, dove si era recato per fronteggiare la difficile vertenza sorta dopo la delibera di far costruire a Monfalcone il gassificatore per la locale centrale elettrica. «In seguito ai minori introiti - annuncia Testa - all'orizzonte non ci sono licenziamenti e almeno per ora non ci saranno riduzioni di personale oltre a quelle già indicate nel piano in corso di att' iasione. Gli investimenti programmati si faranno, anche se si cercherà di allocarli meglio e di qualificarli in modo da mantenere la competitività. A fronte di incassi minori è necessario migliorare la produttività, ossia aumentare il rendimento spendendo meno». Sul problema del degassificatore, l'Enel non torna indietro, ma è pronto a fare quanto è possibile per attuare la reindustrializzazione della zona ed evitare contraccolpi negativi sui livelli occupazionali. «L'opzione per Monfalcone - osserva Testa - è una scelta di politica industriale, rappresenta la strada più economica e consente una proficua collaborazione con il più grande gruppo petrolifero italiano (Eni e Snam). Non si può più pensare a creare cattedrali nel deserto». [g. f.)

Persone citate: Bersani, Chicco Testa

Luoghi citati: Monfalcone, Montalto Di Castro, Roma