Arrivano le targhe all'americana di Michele Fenu

Arrivano le targhe all'americana Arrivano le targhe all'americana E da novembre revisioni più semplici REGOLE E MOTORI TORINO. Targhe personali, che ciascuno potrà portarsi da un'auto all'altra, come si fa negli Usa. E con il bollino della provincia di appartenenza. Ancora: esami di guida col computer, patenti senza foto (il duplicato lo spediranno a casa), carta di circolazione consegnata dal concessionario e, infine, via alla revisione delle vetture secondo le direttive europee. Sul popolo degli automobilisti italiani sta per abbattersi una rivoluzione. Claudio Burlando, ministro dei Trasporti, l'annuncia all'assemblea dell'Anfia, dove finisce sotto accusa la scarsa efficienza del Sistema Italia nel campo della mobilità. Fisco, burocrazia, ritardi legislativi contro industria e cittadini-consumatori. Che cosa farà il governo Prodi? Burlando disegna le linee-guida, scartando subito l'idea di forme di incentivo al mercato simili a quelle adottate in altri Paesi europei. «Il governo - dice - non ha intenzione di fare come in Francia, cioè di dare dei soldi a chi compra una vettura». Gli incentivi, in Francia come in Spagna, favorivano l'acquisto di auto nuove, permettendo ai proprietari di disfarsi di «carrette» insicure e inquinanti. «Pensiamo - precisa Burlando a interventi di semplificazione e a una politica complessiva per le infrastrutture dei trasporti». Ed ecco il primo annuncio. «Abbiamo completato - afferma - le procedure per partire da ottobre o novembre, comunque entro l'anno, con le nuove norme sulle revisioni previste dal Codice della Strada. Da due milioni di veicoli controllati ogni anno si passerà a 12». E' un annuncio importante. La stasi attuale del mercato ha interrotto il ciclo di rinnovamento del parco auto: in Italia circolano attualmente 30 milioni di vetture; oltre un terzo ha un'anzianità di dieci anni o più mentre circa il 10% ha più di 15 anni. La revisione, dicono gli esperti, è uno dei controlli tecnici più importanti tra quelli previste dalle norme in vigore ed è indispensabile per mi- gliorare l'ambiente (ad esempio, sono ancora 23 milioni le vetture senza catalizzatore), aumentare la sicurezza (pensiamo ai modelli odierni dotati airbag, Abs, cinture con pre-tensionatori, impianto antincendio, rinforzi nelle fiancate) e diminuire i costi di gestione. Oggi la legislazione italiana prevede il primo controllo a 10 anni dalla prima immatricolazione e i successivi dopo 5 anni, ma l'apparato della Motorizzazione Civile non riesce neppure a fronteggiare tale impegno. Secondo le direttive europee, riprese dall'art. 80 del Codice (termine ultimo di recepimento il 1° gennaio 1998), il primo controllo parte dai 4 anni, cui seguono verifiche biennali. Come potrebbe la Motorizzazione intervenire? Inevitabile l'esigenza di coinvolgere nell'attività di revisione anche le officine private tecnicamente idonee. In sostanza, i privati (quelli autorizzati, e soltanto in presenza di garanzie tecniche, amministrative, finanziarie) potranno procedere direttamente alle operazioni, garantendo l'applicazione del nuovo regime. Che finalmente ci porterebbe, almeno sotto questo punto di vista, in Europa. Entro l'anno verranno rilasciati gli atti di concessione a circa 2500 autofficine che saranno collegate al centro elaborazione dati della Motorizzazione: in tal modo sarà direttamente registrato l'avvenuto controllo. Ma siamo solo all'antipasto. Burlando incalza con il suo listone di novità, previste per i primi mesi '97. Attacca con l'argomento patenti. «Penso - dice il ministro che nella parte teorica degli esami sia utile ricorrere a mezzi come i computer e i lettori ottici. Così il risultato del test sarà sicuro e rapido. Non ci sarà alcun abuso». Avremo, insomma, un esaminatore imparziale. E per la patente? Niente foto, immaginate una carta di credito. Se si perde, basterà una telefonata per avere a casa il duplicato. Idea da fantascienza rispetto alle pratiche attuali. Via con le targhe. Non saranno più riferite ai veicoli ma ai proprietari delle auto. Nei passaggi di proprietà, l'utente conserverà la propria targa per applicarla sul mezzo appena acquistato. «Il sistema di targatura - precisa Burlando, mandando in pensione l'attuale sistema varato nel '93 tra mille polemiche per aver cancellato il riferimento alla provincia di immatricolazione - avrà il simbolo dell'Unione Europea, il cerchio con le stellette, la I di Italia, la serie alfanumerica e sul lato destro la sigla e il simbolo della provincia posti su un tassello sostituibile». Così chi compra sostituirà direttamente la propria targa a quella del venditore. Attenti: personale, non personalizzata. Nel senso che non sarà possibile inventare combinazioni proprie. Infine, la carta di circolazione: potrà essere consegnata dal concessionario e i cambi di proprietà o le variazioni di residenza saranno notificati a domicilio. Al momento della vendita dell'auto, precisano dal ministero, il concessionario stamperà la carta e la consegnerà all'acquirente che potrà circolare subito dopo aver applicato al veicolo la propria targa personale. Per le variazioni di residenza e gli aggiornamenti di proprietà si applicherà lo stesso procedimento già in vigore per la patente. La Motorizzazione notificherà per posta al titolare della targa i cambiamenti avvenuti. Michele Fenu Il ministro dei Trasporti Claudio Burlando

Persone citate: Burlando, Claudio Burlando

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia, Sistema Italia, Spagna, Torino, Usa